Balla Giacomo
GENIUS
Giacomo Balla
Progetto per paravento
Forze di paesaggio + cretonne e turchesi 1917
Canarin Gattini 1921-1922
Motivo per tappeto 1921
Giacomo Balla
Giacomo Balla nasce a Torino il 18 luglio 1871. Studia fin da giovane il violino e comincia presto a disegnare e a dipingere. Verso il 1890, si iscrive all'Accademia Albertina di Torino, dove conosce Pellizza da Volpedo. Nel 1895, si trasferisce con la madre a Roma. Qui dipinge en plein air soprattutto ritratti di nobili romani. In quel periodo conosce D. Cambellotti, R. Agostini e S. Macchiati, con il quale nel 1900 soggiorna per breve tempo a Parigi per svolgere l'attività di illustratore. Qui si interessa alla tecnica pittorica divisionista e alla pittura di Seurat. Dal 1899 espone assiduamente alle mostre della Società di Amatori e Cultori di Belle Arti. Nel 1903 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. In questi anni, si dedica anche al paesaggio, continuando però a frequentare il ritratto, descrivendo con pennellate rapide e veloci, secondo la tematica del pointellisme francese, siale immagini di artisti e di amici che di uomini comuni. Nel 1910 Balla conosce Marinetti, aderisce pienamente al futurismo e sottoscrive, insieme a Carrà, Boccioni, Russolo e Severini, il «Manifesto dei pittori futuristi» e la «Pittura Futurista-Manifesto Tecnico». Nel 1911 inizia i primi studi di automobili in corsa e, nel 1912, dipinge a Montepulciano Dinamismo di un cane al guinzaglio, l'opera con la quale inizia a studiare a fondo il movimento. Sempre in quell'anno si reca a Dusseldorf per decorare la casa dei Lowenstein e per approfondire i suoi studi sulla dinamica. Nel 1913, con pieno spirito futurista, Balla rinnega il suo passato pittorico mettendo all'asta tutte le sue opere figurative. Partecipa alle mostre indette dal gruppo futurista a Roma, Rotterdam, Berlino e Firenze. È in questo periodo che Balla si dedica allo studio della velocità e del volo degli uccelli, raggiungendo soluzioni astratte in cui l'oggetto lascia il posto al solo movimento. Il chiaroscuro nel suo evolversi crea la successione, la velocità. Nel 1914 partecipa all'attività interventista realizzando una serie di quadri futuristi per le manifestazioni patriottiche e scrive il manifesto «II vestito antineutrale» e, insieme a Depero, «Ricostruzione futurista dell'Universo». Nel 1916 collabora al periodico fiorentino «L'Italia futurista» e con Marinetti, Girra, Corra e Settimelli, firma il «Manifesto della cinematografia futurista». Nel 1917, Balla realizza al teatro Costanzi di Roma, per i balletti russi di Diaghilev, la scenografia luminosa e in movimento di Feu d'arti'fice di Stravinskij. Progetta anche mobili e oggetti di arredamento, che realizza seguendo gli stessi motivi triangolari e le forme sempre più astratte della sua pittura. Nel 1921 esegue a Roma la decorazione e l'arredamento della sala da ballo «Bai Tik-Tak». Insieme a Marinetti, Carli e Settimelli, entra nella dirczione del settimanale «Roma futurista». Nel 1925, partecipa con Prampolini e Depero alla «Exposition Internationale des Arts Decoratifs et Industrieis Modernes» esponendo sei grandi arazzi dipinti. Intanto, dagli anni Venti, Balla incomincia a introdurre nelle sue opere elementi figurativi che alternerà in seguito alla sua produzione futurista. Nel 1927 inizia a collaborare al giornale romano «L'Impero». Tiene numerose personali a Roma (1928, 1930 e 1935). Nel 1929 sottoscrive con Depero, Filila, Marinetti, Prampolini e altri, il «Manifesto dell'Aereo- pittura». Espone alla Camera degli artisti il Celeste metallico aeroplano (trasvolata di Cesare Balbo), un quadro di aeropittura. Nel 1936, partecipa alla mostra «Cubism and Abstract Art» a New York. Il suo interesse per la realtà nuda e cruda lo allontana progressivamente dal movimento futurista fino a un vero e proprio distacco nel 1937.
Incomincia a dipingere paesaggi della campagna romana e nature morte con fiori. Fra il 1948 e 1951, partecipa ad alcune mostre storiche sul futurismo. Nel 1952, Balla dipinge il suo ultimo ritratto, infatti in quel periodo si ammala e resta infermo per lungo tempo. Riprende a lavorare solo nel 1954, dipingedo nature morte e paesaggi fino al 1958, anno della sua morte. (FFM)