Abela Melchiorre
personaggi 800 siracusano
Abela Melchiorre della Torre insigne giurista siracusano, appartenente alla stessa nobile famiglia, prima di Gaetano Abela.
Melchiorre Abela, fu un affermato giurista laureato in utroque, che nel 1745 aveva ricevuto l’alto onore di Giudice della Corte Capitanale di Palermo come ci fa conoscere Francesco Serio e, nel 1755, di Giudice al Tribunale del Concistoro, come riferisce il Villabianca. Con questa prestigiosa carica svolse la sua attività nel foro palermitano fino alla morte avvenuta nel 1765.
Scrisse diverse opere di notevole valenza:, tra cui: La sussistenzia del monisterio basiliano di Mezzojuso, in Sicilia, dipendente dall’osservanza della vita monastica orientale (Palermo, Angelo Filicella, 1739); Ragionamento per l’abolizione del nuovo ridotto dei tintori, sostenuto per conto del magnifico consolato nel nuovo esercizio della seta; Per Fra Don Giuseppe D’Andrea, contro il principe di Lampedusa. Ragioni a pro della giurisdizione vescovile nel Regno di Sicilia. Riscosse molta stima nel mondo della cultura giuridica e nella società tutta.