Dionisio secondo
D
Dionisio si consegna a Timoleonte disegno Seggi
Figlio di Dionisio I e di Doride, una nobile di Locri, divenne tiranno di Siracusa nel 367 a.C.
Non fu un esperto governante e presto venne in odio al popolo. A nulla valsero gli insegnamenti di Platone, fatto venire appositamente da Atene dal cognato Dione, anch'egli apprezzato filosofo.
Platone e Dione nobilitarono la corte di Dionisio, suscitando le gelosie dei cattivi consiglieri e degli adulatori. Da costoro il tiranno fu spinto ad allontanare Platone dalla corte e poi dalla città, e ad esiliare Dione. Quando i due si riabbracciarono a Corinto, Dionisio non esitò a richiamare a Siracusa Piatone, per il solo gusto di dividere i due amici.
A Siracusa Platone fu tenuto per parecchi anni relegato fra la truppa insolente e violenta, finchè malato e senza forze, ottenne il permesso di ritornare in patria.
Dopo l'assassinio di Dione, che nel frattempo era riuscito a fare ritorno con la forza nella sua città, Dionisio si trovò a dovere fronteggiare due nemici contemporaneamente: Iceta, invitato dai Siracusani perchè li liberasse dalla tirannide e Cartagine che era ritornata all'attacco.
Gli aiuti giunti da Corinto, coordinati da Timoleonte, ristabilirono l'ordine e, soprattutto, allontanarono dall'isola il tiranno.
Dionisio aveva regnato 24 anni e dal 343 a.C., racconta Plutarco, visse a Corinto frequentando le più volgari bettole ed il mercato, dove litigava e veniva spesso alle mani persino con le donne del popolo.
Platone e Dione nobilitarono la corte di Dionisio, suscitando le gelosie dei cattivi consiglieri e degli adulatori. Da costoro il tiranno fu spinto ad allontanare Platone dalla corte e poi dalla città, e ad esiliare Dione. Quando i due si riabbracciarono a Corinto, Dionisio non esitò a richiamare a Siracusa Piatone, per il solo gusto di dividere i due amici.
A Siracusa Platone fu tenuto per parecchi anni relegato fra la truppa insolente e violenta, finchè malato e senza forze, ottenne il permesso di ritornare in patria.
Dopo l'assassinio di Dione, che nel frattempo era riuscito a fare ritorno con la forza nella sua città, Dionisio si trovò a dovere fronteggiare due nemici contemporaneamente: Iceta, invitato dai Siracusani perchè li liberasse dalla tirannide e Cartagine che era ritornata all'attacco.
Gli aiuti giunti da Corinto, coordinati da Timoleonte, ristabilirono l'ordine e, soprattutto, allontanarono dall'isola il tiranno.
Dionisio aveva regnato 24 anni e dal 343 a.C., racconta Plutarco, visse a Corinto frequentando le più volgari bettole ed il mercato, dove litigava e veniva spesso alle mani persino con le donne del popolo.