Zummo Gaetano
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Gaetano Zummo
Gaetano Giulio Zumbo o Zummo (Siracusa, 1656 - Parigi, 1701) è stato un ceroplasta e abate siciliano.
I suoi soggetti riguardavano perlopiù gli aspetti legati alla morte, alla malattia e alla putrefazione dei corpi. Egli operò al servizio del Granduca Cosimo III de' Medici dal febbraio del 1691 all'aprile del 1695. In questo periodo Zumbo realizzò quattro composizioni che hanno come oggetto vari stadi della decomposizione dei cadaveri umani: La corruzione I (o Il trionfo del tempo) e La pestilenza, per il Gran Principe Ferdinando de' Medici (1663-1713) figlio di Cosimo III. Mentre per il padre Corruzione II (o Il Sepolcro, o La vanità della grandezza umana) e le Conseguenze della Sifilide. Quest'opera però andò semidistrutta durante l'alluvione di Firenze del 1966. Subito dopo Zumbo partì improvvisamente lasciando il sovrano rammaricato per aver perso un tale artista.
Nei cinque anni successivi, Zumbo si intrattiene a Genova dove esegue due opere importanti andate perdute: una Natività e una Deposizione dalla Croce. In questo periodo si interessò di preparati anatomici assieme al chirurgo francese Guillaume Desnoues, Nel 1700 lo Zumbo si trasferisce a Marsiglia con le sue ultime composizioni, divenendo subito celebre. In questo periodo, dispone, per concessione dell'Intendente Generale delle Gallerie di Francia (suo ammiratore) di un chirurgo con il compito di preparare le dissezioni di teste ad uso dell'artista.
La fama del ceroplasta giunse persino a Parigi, dove il 25 maggio 1701 fu invitato a mostrare una sua testa anatomica all'Académie Royale des Sciences. La testa anatomica fu acquistata subito (oggi al Muséum National d'Histoire Naturelle di Parigi). A seguito del successo avuto presso l'Académie, lo Zumbo ottenne da Luigi XIV il monopolio delle preparazioni anatomiche, ottenendo anche l'autorizzazione a tenere pubbliche lezioni di anatomia. Ma, al culmine della sua gloria, il ceroplasta morì improvvisamente a seguito di un'emorragia, forse perché affetto da tubercolosi, il 22 dicembre 1701.
Fu sepolto a St. Sulplice, ma la sua tomba fu distrutta durante la rivoluzione francese.
Zummo fu il primo a riprodurre in modo fedele le parti anatomiche del corpo umano, prendendo a modello le dissezioni anatomiche effettuate da insigni medici dell'epoca. Oltre alla sua incredibile produzione di statue in cera che descrivevano in modo minuzioso le varie parti del corpo umano, l'abate Zumbo realizzò diversi " Teatri della morte " . Alcune di queste opere, cosiddette " cere della peste" , sono conservate a Firenze presso il Museo della Specola ed a Londra presso il Victoria and Albert Museum .
A Siracusa, nel 1988, è stata dedicata una mostra, con monografia del Prof. P. Giansiracusa. Secondo Gerbino, " dalla perizia di Zumbo, dal suo virtuosismo si sprigiona una capacità analitica che consente,forse per la prima volta ad un artista, così raffinato, di valutare il dato decompositivo quale elemento biologico,come ricerca anatomica ed artistica " . Fra gli ammiratori del'abate Zumbo,vi fu anche il Marchese Donatien Alphonse De Sade,che così descrisse in " Juliette" le opere dello Zummo : "In uno di questi armadi si vede un sepolcro pieno di innumerevoli cadaveri,nei quali è possibile osservare i diversi gradi della decomposizione del cadavere di un uomo appena morto fino a quello completamente divorato dai vermi . Quest'opera bizzarra è stata ideata da un siciliano di nome Zummo . L'impressione è così forte che i sensi sembrano comunicare tra loro . Viene naturale portarsi la mano al naso , senza accorgersene , contemplando questo orribile spettacolo,che è difficile osservare senza che si affaccino alla mente le sinistre idee della distruzione ".