Empedocle
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Empedocle
Nacque ad Agrigento nel 492 aC da famiglia nobile e benestante.
Partecipò ai moti democratici in Agrigento rovesciando il tiranno Trasideo, quindi si trasferì ad Elea. Non apprezzando Parmenide si trasferì a Siracusa dove aderì alla scuola pitagorica. In seguito viaggiò in Egitto ed in Oriente, apprendendo le arti esoteriche. Si dedicò anche allo studio dell'anatomia e della medicina.
Tornato ad Agrigento si dedicò alla politica riscuotendo grande consenso popolare. Ebbe come allievi Gorgia e Pausania.
Scrisse due poemi in esametri: La natura e Purificazioni di cui abbiamo frammenti.
Sulla sua morte esistono molte tradizioni: ad Eraclide Pontico si deve la tradizione per cui al massimo della fama si sarebbe gettato nell'Etna.
Empedocle fu il primo a rendersi conto della natura materiale dell'aria. Intuì anche l'esistenza della forza centrifuga. Sviluppò una teoria 'evoluzionistica' per cui i primi esseri viventi nacquero per caso ma solo quelli più funzionali riuscirono a sopravvivere e a riprodursi.
Per Empedocle quattro sono gli elementi primordiali (fuoco, aria, acqua e terra), mescolati ed attivati dai principi di Amore e di Discordia.
Nel suo poema filosofico Purificazioni dichiarava empii i sacrifici di animali in quanto questi posseggono un'anima affine a quella dell'uomo.
La teoria che uomini e bruti partecipino del "ius naturale" fu avversata specialmente dallo stoico Crisippo.
Ci restano frammenti in versi di :
Sulla natura
Purificazioni (sulla teoria della metempsicosi)
Dante colloca Empedocle fra gli spiriti magni nel Limbo (Inf. IV 137).