Diodoro Siculo
D
Le notizie che abbiamo riguardo alla vita di Diodoro derivano da San Gerolamo, dalla Suda (il lessico bizantino del X secolo d.C.) e da ciò a cui accenna lo stesso autore nella sua opera, la Biblioteca Storica (Βιβλιοθήκη ἱστορική).
Diodoro nacque ad Agira, in Sicilia, nella prima metà del I a.C. Viaggiò molto in Asia ed Europa, soggiornando a lungo a Roma per consultare archivi e biblioteche e perfezionare la sua conoscenza del latino. Ad Alessandria d’Egitto si recò durante la 180a Olimpiade (60-56 a.C.), per consultare i libri della ricchissima biblioteca della città, non ancora andata distrutta nell’incendio del 48 a.C.
L’avvenimento più recente di cui Diodoro ci mette a conoscenza è la creazione da parte di Ottaviano di una colonia romana presso Taormina (antica Tauromenion), fatto che per alcuni storici sarebbe da datare intorno al 36 a.C. o più tardi, secondo altri. Se ne deduce che lo storico visse almeno fino a quel momento.
OPERE
La composizione della Biblioteca Storica (Βιβλιοθήκη ἱστορική) richiese a Diodoro ben trent’anni di lavoro. L’opera, formata da quaranta libri, narrava, anche se in modo ovviamente conciso, data la vastità della materia trattata, il periodo intercorso tra le origini mitiche dell’umanità ed il consolato di Giulio Cesare nel 59 a.C. Era la prima volta che uno storico romano si accingeva ad un’impresa così mastodontica. Nella prima parte, non esistendo date certe, si procede per argomenti, mentre nella seconda si segue il regime annalistico e di ogni anno l’autore menziona, oltre all’Olimpiade che si svolgeva in quel tempo, anche l’arconte ateniese e i due consoli romani in carica. Nella mente dell’autore la Biblioteca doveva rappresentare una sorta di enciclopedia storica rivolta a lettori di media cultura e a questa ipotesi conduce anche la scelta di uno stile chiaro, diretto e ben leggibile. La descrizione degli eventi, come è logico immaginare, si fa sempre più dettagliata mano a mano che ci si avvicina al presente e questo rende ancora più spiacevole la perdita dei libri XXI-XL, di cui purtroppo abbiamo solo estratti. Ci restano invece per intero i libri I-V, dedicati alla preistoria mitica dei barbari e dei Greci, e i libri XI-XX, che coprono il periodo intercorso tra il 480 (data della spedizione di Serse) e il 302 (epoca successiva alla morte di Alessandro Magno). Nella Biblioteca non c’è spazio per la visione personale e l’interpretazione degli avvenimenti, a parte qualche sporadico accenno di critica: a Diodoro pare interessare solamente il raccogliere quanti più dati possibili e il riassumere ciò che era stato detto dagli autori a lui precedenti. Un lavoro di ricerca e compilazione quanto mai prezioso, visto che per alcuni periodi Diodoro è l’unica fonte a noi rimasta. Un lavoro che non può prescindere dalle fonti utilizzate, che sono infatti moltissime e la cui attendibilità fa ancora oggi discutere molto gli studiosi dell’autore, la maggior parte dei quali però apprezza in Diodoro la chiarezza, la curiosità verso il diverso (elementi geografici ed etnografici in particolare) e la sensibilità dimostrata nella descrizione di fatti militari e gesta di grandi uomini.
Bibliografia
L. Canfora, Diodoro Siculo. La rivolta degli schiavi in Sicilia, Palermo, 1983
D. Ambaglio, La Biblioteca storica di Diodoro Siculo. Problemi e metodo, Como, New Press, 1995
M. Corsaro, Diodoro Siculo e il problema della storia universale nel mondo antico, Pisa, ETS, 1995.
Diodoro e l'altra Grecia: Macedonia, Occidente, ellenismo nella Biblioteca storica, Atti del Convegno, Milano, 15-16 gennaio 2004, a cura di Cinzia Bearzot, Franca Landucci, Milano, Vita e Pensiero, 2005.
Diodoro Siculo, Biblioteca Storica, Libri I-IV, introduzione di L. Canfora, traduzione di G. F. Gianotti e A. Corcella, Palermo, 1986
Diodoro Siculo, Biblioteca Storica, Libri XIV-XVII, a cura di T. Alfieri Tonini, Milano, 1985