Randone Salvo
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Salvo Randone
Salvo (Salvatore) Randone (Siracusa, 25 settembre 1906 – Roma, 6 marzo 1991) è stato un attore italiano, fra i più grandi del XX secolo.
Grande e stimato attore di teatro, spaziava dai classici greci come Sofocle al primo Novecento di Luigi Pirandello, sino ai contemporanei come Samuel Beckett. Esordì giovanissimo nel teatro filodrammatico della sua città, per passare poi a compagnie di professionisti, recitando in moltissimi teatri d'Italia accanto a personaggi prestigiosi quali Ermete Zacconi, Ruggero Ruggeri, Giorgio Strehler.
Ebbe un lungo sodalizio, sia sulle scene che nella vita, con la grande attrice Paola Borboni ed assieme regalarono, a generazioni di fortunati spettatori, spettacoli indimenticabili.
Molto timido ed introverso, passava spesso per una persona scontrosa ed intrattabile, ma chi ebbe la fortuna di conoscerlo personalmente ebbe modo di apprezzarlo per la sua sensibilità e semplicità.
Randone nel ruolo dell'ex operaio Militina in La classe operaia va in paradiso (1971) di Elio Petri.
Nel corso della sua carriera fu anche molto attivo come attore cinematografico, prediletto soprattutto da registi di film d'impegno civile come Francesco Rosi (Salvatore Giuliano, 1961; Le mani sulla città, 1963) e soprattutto Elio Petri, che gli ha dato il suo unico ruolo da protagonista (I giorni contati, 1962) e lo ha utilizzato spesso come caratterista nei suoi film, da L'assassino (1961) a La proprietà non è più un furto (1973). Federico Fellini lo chiamò ad interpretare il poeta Eumolpo nel suo Satyricon, (1969).
Nel 1967 interpretò il ruolo dell'Innominato nello sceneggiato televisivo I Promessi Sposi diretto da Sandro Bolchi.
Nel 1970 ha sposato l'attrice Neda Naldi.
Ma la sua grandezza non fu completamente riconosciuta nel corso della sua vita, forse per quel carattere chiuso, per quella maschera che aveva anche nella vita. Morì in grandi ristrettezze, nonostante i tentativi di molti e autorevoli esponenti della cultura e dello spettacolo affinché lo Stato gli riconoscesse almeno un sussidio per i suoi meriti artistici e per una vita spesa per il teatro sempre ai massimi livelli.