lido Plaja, spiaggia balneare costa Pantanelli - Siracusa, memoria, ricordi, accadimenti, eventi, storia, socialità

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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lido Plaja, spiaggia balneare costa Pantanelli

balneazione Siracusa
La Plaja, per noi siracusani, era la spiaggia dei Pantanelli, orientativamente estesa dalla foce del Ciane all’attuale ponte di cemento-viale Pantanelli.
Zona utilizzata abche per lavare animali da soma “scecchi e muli” e quindi indicata dai detrattori “unni si lavavunu ì schecchi”.
foto storica 1925


pescatore e famiglia e in mare Bovini

La Plaja era la zona balneare dei poveri e cittadini meno ambienti, anche perché raggiungibile agevolmente a piedi o per noi ragazzi con un improvvisato passaggio su carri da trasporto della frutta al mercato ortofrutticolo, a duana, o, per i più fortunati, la bicicletta di famiglia, spesso utilizzata anche per i compagni d’avventura anche in tre.
Negli anni 50, era in gran parte spiaggia libera e nella stagione estiva servita dallo stabilimento gestito di tale Fazzina, raggiungibile anche dalla marina di Siracusa dov’era una casotto di legno-biglietteria, tramite uno dei vaporetti Maria, Gigetto, poi sostituito dal Silvia, costo del biglietto, 35 lire per l’andata e 60 lire andata e ritorno.

Era festa grande per tante famiglie che sin dalle prime ore del giorno costruivano ripari dal sole, capanne di canne e vecchi teloni, mentre i ragazzini scorrazzavano sulla spiaggia ad attendere l'arrivo del “papurinu” per salire e tuffarsi.

Interminabili giochi con palla spesso improvvisata, e, soprattutto raccogliere dal fondo, cercando con le mani tra la sabbia, le variegate vongole che abbondavano, specialmente sul fondo della foce del Ciane fin quando, scoperte da pescatori catanesi scomparvero del tutto per la raccolta a tappeto con attrezzatura a telaio di ferro e rete d’acciaio.
Vacche camere d’aria rattoppate usate come salvagente per chi non sapeva nuotare anche se il mare, a riva, non era molto profondo.
La doccia era assicurata dalle fredde acque della foce del Ciane.

Italo Formosa.
Non ti ricordi quel giorno alla Pilàja?

tratto dalla rivista "I SIRACUSANI" anno II n.8 Luglio-Agosto 1997
Bagni o bagnature, erano ottime occasioni per i giovani innammorati siracusani, di confondersi tra la folla dei bagnanti per scambiarsi con la propria bella sguardi furtivi, per rubare alla strenua guardia di mamma e papà, di fratelli e sorelline, momenti di struggenti deliri amorosi, "a debita distanza", da ricordare, poi, per una notte intera, in attesa del giorno dopo ai Bagni Di Mauro, alla Pilàja. Da ricordare insieme ad altri analoghi momenti, quando "a bedda " faceva la scontrosa, mettendo in atto una strategia della gelosia, applicando inconsapevolmente il detto che... in amor vince chi fugge.
Quali mezzi potevano avere gli innammorati per comunicare tra loro, se non le serenate sotto al balcone, i bigliettini consegnati di nascosto "ra mamà", ed il mare azzurro del porto di Siracusa dove nuotavano lontano lontano, intendendosi "lontano lontano", lei qui e lui... a un centinaio di metri. Con il desiderio, a stento frenato, di annegare insieme in un vortice di desiderio e di passione...
Gli ingenui versi, in un dialetto italianizzato, per apparire più "struitu" alla bella, sono improntati alla nostalgia del ricordo per risvegliare sentimenti che in lei vanno appassendo.
Italo Formosa

...E PPI PUTTARI NSINGULA
( ... e per ricordare il particolare) di Anonimo

Nun t 'arrivoddi quann 'èromo zziti e passiggiàvomo di sotto al balcone, facèvomo all'amore ammoccione ammoccione di tua mamma e di tuo papà.
...e ppi puttari 'nsingula era una notte di luna e per nostra fortuna nessuno ci sconzò!
Nun t'arrivoddi dda sera alla Marina, eri vestita d'un dolce soprabbito, avevi una vesta di rosa spràvvido, eri aligante al pari di a me.
...e ppi puttari 'nsingula mentre la banna sonava, la prima littra ti rava ammucciuni ra mamà!
Nun t'arrivoddi quel giorno alla Pilàia mentre natàvomo lontano lontano, ti venni a 'ntrasatta, ti presi la mano e n'affunnammo insemmola con te!
...e ppi puttari 'nsingula mentre ca stavomo natanno ni stavomo annianno insemmola con te!
Non ti ricordi quand'eravamo fidanzati e passeggiavamo sotto il balcone, facevamo all'amore di nascosto di tua mamma e di tuo papà.
...e per ricordarti il particolare era una notte di luna e per nostra fortuna nessuno ci disturbò!
Non ti ricordi quella sera alla Marina, eri vestita con un grazioso soprabito, avevi un vestito di un rosa splendente, eri elegante come me.
...e per ricordarti il particolare mentre la banda suonava, la prima lettera ti davo di nascosto a mammà!
Non ti ricordi quel giorno alla Plaia mentre nuotavamo lontano lontano, ti venni vicino all'improvviso, ti presi la mano e affondammo insieme!
... e per ricordarti il particolare mentre stavamo nuotando stavamo annegando insieme!

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