224 reggimento fanteria
Cerimonia di ricostruzione del " 224° Reggimento Fanteria " e onori agli unici superstiti del vecchio reggimento.
In via Maestranza fra due ali di folla festante il corteo percorre le vie principali della città.
Poi tutti a casa.
Si vede il giovane Mannino Midolo ( futuro medico- oculista), l' immancabile Capodieci in avan scoperta, Tano Greco, Caporale S. Di Pietro, Il figlio del maresciallo dei carabinieri, Matteo Sorrenti, poi Presidente del Tribunale di Siracusa
Siamo nel 1935.
Commento di S. Maiorca.
Marina per lo stesso evento del 2 Giugno del 1935, la ricostituzione del " 224° Reggimento Fanteria-
Foto personali del professore Giovanni di Pietro
tratto da:http://www.frontedelpiave.info/public/modules/Fronte_del_Piave_article/Fronte_del_Piave_view_article.php?id_a=498&app_l2=397&app_l3=498&sito=Fronte-del-Piave&titolo=Brigata-Etna
BRIGATA "ETNA"
(223° e 224° Fanteria)
Costituita nel dicembre 1915:
il Comando di Brigata ed il 223° dal deposito del 6° Fanteria; il 224° dal deposito del 75° Fanteria.
ANNO 1916.
Dalle sedi di Palermo e di Siracusa, verso i primi di aprile, la brigata parte per la zona di guerra e, destinata in Carnia, si disloca tra Enemonzo - Villa Santina - Ampezzo ed attende alla sua preparazione bellica.
Sferratasi l'offensiva austriaca nel Trentino, l'"Etna" è chiamata in azione. Il 18 maggio inizia il trasferimento in autocarri dalla Stazione per Carnia, seguendo l'itinerario Treviso - Marostica - Thiene - Cesuna - Turcio. Il 23, è in Val Chiana ed accampa nella zona: Campo di Mezzavia - pendici di Montagna Nuova - pendici Cima Echar, costituendo, con la 28a divisione, alla cui dipendenza essa passa, riserva del XIV corpo d'armata.
Il 25 la brigata è destinata a mantenere saldo il possesso della nostra linea di resistenza su Cima Echar - Col del Rosso - Buso, con un posto avanzato sul M. Sisemol a guardia dello sbocco delle valli di Ronchi e di Campomulo.
Stante la forte pressione avversaria, nella notte sul 28 maggio, tutta la divisione ha ordine di ripiegare in Val Chiana, sulla linea marginale dell'Altopiano. La "Etna" dopo aver protetto tale operazione, assume nello stesso giorno 28, la difesa della nuova linea: Turcio - Costalunga - q. 1312 - Melaghetto e della dorsale che da Col del Rosso va al Buso, destinando una compagnia sul M. Sisemol. Mantiene inoltre la sorveglianza della Val Frenzela ed il giorno successivo estende la sua linea avanzata occupando il tratto di fronte M. Stenfle - M. Zomo.
Il 30 maggio, poichè il nemico minaccia di attaccare la fronte occupata dalla brigata, questa ha ordine di serrare a destra cedendo alla "Lombardia" il tratto Cima Echar - Costalunga - Col del Rosso - Val Frenzela e dei posti avanzati sul M. Semol - M. Stenfle - Val dei Ronchi - M. Zomo (q. 1130) - M. Longara.
Il 1° giugno, il nemico in forze penetra, per val Campomulo, fra l'estrema destra della linea occupata dal II/224° e Casera Melotte. Il battaglione, per evitare l'accerchiamento, che già si pronuncia per il mancato collegamento alla sua destra con riparti alpini, è costretto a ripiegare dapprima sul margine sud del bosco di M. Zomo e poi, nella notte, a sud di M. Zomo, al Buso. Il giorno successivo, nuovamente attaccato dall'avversario, deve ancora ripiegare e con esso anche il II/224° che è venuto a trovarsi, di conseguenza, col suo fianco destro scoperto. Di guisa che la brigata è schierata sulla linea: M. Sisemol - M. Stenfle - Val Rasta - Melaghetto - Regione Portecche - Zaibena escluso, che saldamente appresta a difesa mentre svolge attive azioni di pattuglie per tenere l'avversario in continuo allarme.
Il giorno 8 giugno le nostre posizioni di M. Sisemol e dello Stenfle sono intensamente battute dal fuoco di artiglieria, ad esso segue un deciso attacco che coinvolge, malgrado la resistenza opposta, riparti del 223° i quali debbono ritirarsi su M. Valbella. Il 10, poichè risulta che il nemico si rafforza a N. O. di Zaibena, la brigata, muovendo dagli speroni di "Le Fol" verso il fondo Val Frenzela, ha ordine di ricacciarlo con azione di sorpresa, in concorso di altri riparti del settore Zaibena. Vi concorre anche il II/224°. L'azione, violentemente contrastata dall'artiglieria nei pressi di Gallio e da mitragliatrici piazzate sullo spalto di Campanella, fallisce ed a sera è sospesa e i riparti attaccanti si rafforzano sulle posizioni conquistate sul costone di "Le Fol". In questa giornata cade il comandante della brigata, vecchio soldato di Eritrea che ha lasciato il suo riparto territoriale per correre a battersi in prima linea.
Il 15 giugno, sostituita dalla "Salerno", la "Etna" scende a riposo a Grantorto, ove riordina i suoi riparti (43a divisione). Ivi permane fino al 31 luglio ed in tal giorno, dalle stazioni di S. Pietro in Gù e di Fontanive, parte in ferrovia, destinata sulla fronte isontina, raggiungendo Cà delle Valade.
All'inizio della battaglia di Gorizia (6 - 17 agosto) nella quale la Etna darà prove del suo valore, essa, nella notte sul 6 agosto, si schiera per ala: il 223° col comando di brigata a Cà delle Valade, ed il 224° per la rotabile Cà delle Valade - Blesivo, si trasloca con due battaglioni lungo il pendìo occidentale del costone di Medana ed uno lungo il costone di C. Iordano. Alla sera del 6, in seguito a notizia che truppe della 45a divisione hanno raggiunto il costone di S. Mauro, si ordina a queste ultime di dilagare verso sud, in direzione di q. 138, per facilitare l'avanzata della 24a divisione. In relazione a tali ordini sono assegnati alla 24a divisione due battaglioni del 224° (II e III), i quali si portano da Medana nella valletta immediatamente ad ovest di Snezatno (sud di Quisca) donde proseguono, nella notte sul 7, per Pri - Fabrisu (q.215). Il I/224°, messo a disposizione della brigata Lambro, che opera nel settore del "Lenzuolo Bianco", raggiunge S. Floriano.
Il comando di brigata ed il 223°, da Cà delle Valade si portano dapprima a Medana e poi raggiungono anch'essi Snezatno, ove sostano quale riserva di corpo d'armata. Al mattino del 7 agosto il II e III/224°, posti alla dipendenza della brigata Abruzzi, raggiungono la località "5 finestre" col compito di procedere all'attacco delle posizioni nemiche antistanti ad Oslavia; occupare cioè q. 165 e q. 130 e procedere quindi oltre l'Isonzo. Essi, sfilando per l'unico camminamento che unisce la posizione delle "5 finestre" a quelle di Oslavia, vanno a rinforzo della "Abruzzi".
Iniziato l'attacco di q. 165 i due battaglioni, con magnifico slancio, attraversano il "vallone dell'acqua" e, per quanto contrastati dalla reazione avversaria che produce loro perdite ingenti, muovono all'attacco di q. 165, che dopo viva lotta corpo a corpo, cade in possesso dei nostri. E' gravemente ferito il comandante del reggimento.
Nel contempo anche il I/224°, nel settore di q. 188, ha efficacemente concorso con la brigata Lambro all'occupazione di detta posizione.
Il comando di brigata ed il 223° raccoltisi, nello stesso giorno 7, a S. Floriano devono scavalcare la brigata Lambro sulle posizioni da essa conquistate (q. 188 e Dosso del Bosniaco) per vincere le eventuali successive resistenze nemiche ed affacciarsi all'Isonzo, su q. 138, proteggendo a sud l'azione della 24a divisione, sul q. 165, ed a nord quella della colonna volante della 45a divisione che, per Val Peuma, punta essa pure su q. 138. Viene destinata, quale avanguardia del 223° il I/224° che, passando per q. 188 e q. 138, ha il compito di raggiungere di slancio l'Isonzo.
All'ora fissata le truppe, appoggiate dall'artiglieria, avanzano arditamente verso l'obbiettivo e, dopo aver annientata la resistenza avversaria, conquistano la q. 138 catturandovi 580 soldati e 18 ufficiali.
La sosta della "Etna" su detta quota è breve: riordinate le sue truppe essa procede verso l'Isonzo. Ha per obbiettivo principale la conquista del Peuma, per precludere il passo al nemico che volesse ritirarsi attraverso i ponti.
Al mattino dell'8, infatti, la brigata riprende l'avanzata, verso Peuma, e mentre dirige il III/223° verso l'Isonzo, su q. 83, per impedire la ritirata al nemico, con azione decisa e travolgente attacca, col II/223°, il paese che occupa con furiosa lotta corpo a corpo, catturandone il presidio di un intero battaglione, che è costretto ad arrendersi.
Il giorno successivo, poichè occorre incalzare il nemico in ritirata, la "Etna" ha ordine di passare l'Isonzo e di dirigersi verso Borgo Carinzia, a nord di Gorizia.
Il passaggio del fiume avviene sotto il tiro dell'artiglieria che le produce grave perdite, purtuttavia essa riesce a guadagnare la riva sinistra e per la via che dal ponte, per Borgo Carinzia, conduce alla stazione di Gorizia, disperde l'ultima ostinata resistenza nemica e schiera i suoi riparti nel tratto: ferrovia - stazione - rettifilo che conduce al cimitero - imbocco della galleria della ferrovia. Nella stessa giornata riparti del I/223° occupano il convento di Castagnevizza.
Il mattino del 10 agosto, poichè il nemico, sotto la pressione delle nostre truppe cede ancora terreno, la brigata muove da Borgo Carinzia per vincere la tenace resistenza opposta sulle posizioni di Castagnevizza (qq. 165 - 174).
L'avanzata è seriamente ostacolata; il 223°, che opera nel bosco del convento di Castagnevizza, lungo la dorsale del Panovitz, fra la destra del Rosenthal e la strada di Prestau, urta contro aspre difficoltà dovute alla fitta vegetazione e al fuoco preciso dei tiratori appostati sugli alberi. Purtuttavia esso, dopo viva lotta, conquista la q. 165 e la sorpassa avanzando sul ripiano antistante fino a dominare la strada che dal bivio per Rafut, conduce alla strada di Prestau. Ivi giunto è arrestato dalla violenza del tiro di fucileria e di mitragliatrici appostate nel trincerone che sbarra la selletta interposta fra la q. 165 e quella 174. A tal punto l'azione del 223° viene sospesa poichè sulla sua destra il nemico mantiene saldo il possesso di q. 174, contro la quale operano riparti del 97° fanteria. Il 224°, che in quel giorno ha coadiuvato efficacemente il reggimento fratello, lascia sul campo il proprio comandante. Il giorno 11 agosto, vengono riprese le operazioni e la brigata attacca nuovamente la linea nemica che sbarra la valle di Rafut, ma viene arrestata dalla robusta organizzazione difensiva, mentre riparti del 97° fanteria riescono ad occupare la q. 147 ovest. Il giorno seguente, dopo aver posto in opera tutti i mezzi di offesa, la "Etna" rinnova l'attacco segacemente preparato. La prima ondata, supera, infatti, la linea nemica e si lancia nei camminamenti, mentre una seconda corre ai fianchi ed a tergo per catturare i difensori che tentano fuggire. Le insidie del bosco e la impraticabilità del terreno, dovuta al fitto reticolato, favoriscono un furioso contrattacco, una l'accorrere pronto dei rincalzi vale a sventarlo, a ricacciare il nemico ed a catturargli altri prigionieri.
Così tutta la linea: q. 174 - trincerone - q. 165 rimane decisamente in saldo possesso della "Etna" che per il valore dimosrtato in queste giornate di aspra lotta, ottiene la concessione della medaglia d'argento alle Bandiere dei suoi reggimenti. Essa ha perduto 85 ufficiali e 2433 uomini di truppa.
Nei giorni successivi lavora alacremente per consolidare la nuova linea occupata.
Il 15 agosto il I e III/224° vengono spostati nel settore di Salcano a protezione del fianco destro della 45a divisione che opera verso S. Caterina, mentre il II/224°, passato alla dipendenza della Brigata Abruzzi, avanza verso Rusic, ma viene trattenuto dal fuoco di mitragliatrici.
Il nemico, respinti gli attacchi dei riparti che operano verso S. Caterina, muove al contrattaco ma viene contenuto dal I e III/224°. Ristabilitasi la situazione il reggimento si porta nuovamente a Borgo Carinzia (in riserva alla brigata Abruzzi) dislocando un battaglione nei pressi del Cimitero.
Il 20 passa alla dipendenza della "Milano" che ha sostituito la brigata Abruzzi in linea.
Il 26 agosto tutta la "Etna" viene inviata a Subida per fruire di un turno di riposo e per riordinare le proprie truppe. Ivi permane fino al 4 settembre per spostarsi poi nella zona di Pri - Fabrisu.
Nei giorni 17 e 18 settembre è chiamata in linea a presidio delle posizioni antistanti a Gorizia sostituendo la "Lambro" nel tratto: sinistra T. Corno - q. 165 - bivio C. Rafut "trincerone" - C. Rossa - q. 174 ovest.
Verso la fine di ottobre, allo scopo di migliorare la situazione tattica, la 43a divisione deve occupare la q. 174 est e le pendici di Belpoggio. La "Etna" ha il compito di coadiuvare le fanterie che operano sulla sua destra, concorrendo anch'essa all'occupazione di q. 174 est e della "trincea blindata".
Le operazioni iniziate ed interrotte il 18 ottobre, riprendono il loro pieno sviluppo nelle giornate dell'1 e del 2 novembre. La tenace reazione avversaria non attenua lo slancio delle nostre fanterie ed infatti il 1° novembre riparti del 224°, per uno stretto varco aperto nel reticolato, irrompono su una prima trincea e la sorpassano, aggirano poscia quella "blindata" e proseguono verso q. 174 est, ove tentano affermarsi. Ma minacciati di aggiramento sulla sinistra, sono costretti a retrocedere sulla "trincea blindata" che non possono presidiare sia perchè completamente ostruita da materiali, sia perchè fatti segno a preciso fuoco. Si rende quindi necessario ripiegare sulla prima trincea ove restano tutta la notte, ma poi, l'indomani, battuti dal fuoco d'infilata, ripiegano sulla linea di partenza.
Nel contempo il 223°, non potendo avanzare verso il "trincerone" per il tiro d'artiglieria, forza l'avanzata sulla sinistra verso "Casa Vulcano" che raggiunge, ma un violento fuoco di mitragliatrici e di artiglieria costringe anch'esso a ripiegare. Il giorno seguente l'azione è ripresa con maggior accanimento ed infatti la brigata riconquista la "trincea blindata".
Nei giorni successivi essa lavora alacremente per riattare la linea occupata e svolge azioni di pattuglie.
Il 15 novembre, sostituita dalla "Genova", passa a riposo nella zona Pri - Fabrisu - Valerisce.
Essa ha perduto 36 ufficiali e 1378 uomini di truppa.
Il 6 dicembre il 224° si trasferisce a Gorizia quale riserva di corpo d'Armata, ed il 10, posto alla dipendenza della 48a divisione, sostituisce in linea, nel settore di M. S. Marco il 150° fanteria. Ivi trascorre il resto dell'anno.
ANNO 1917.
Il 1° gennaio, mentre il 223° col comando di brigata è richiamato in linea a difesa della consueta fronte nel settore di Gorizia, il 224°, sostituito dal 206° fanteria, scende a riposo nella zona di Valerisce (43a divisione).
Il 13 gennaio il 224° lascia la zona di riposo per trasferirsi a Caporetto, ove giunge il 15, e nella notte sul 18, assume la difesa del settore Sleme, in sostituzione del 4° reggimento bersaglieri (46a divisione).
Il 20, il 223° cede la linea alla brigata Granatieri e portatosi a Valerisce inizia anch'esso il trasferimento per Caporetto. Il 26 rileva reparti del 2° reggimento alpini sulla linea M. Nero - selletta Sonza - M. Rosso - selletta Kozljak. Ivi i suoi riparti si alternano in turni di prima linea e di riposo, sostenendo, per la inclemente stagione invernale, aspra lotta con la neve e la tormenta.
Essi svolgono azioni di pattuglie, specie nel vallone di Krn, fino al 17 agosto. A questa data ha inizio una nostra ripresa offensiva su detta fronte, tendente all'occupazione, da parte della 46a divisione (alla cui dipendenza è il 224°), del Mrzli. L'azione principale è affidata alle brigate "Caltanissetta" e "Lombardia" mentre il 224°, pur avendo il compito di tener fermo sulle proprie posizioni per opporsi a qualsiasi tentativo d'attacco proveniente dalle posizioni per opporsi a qualsiasi tentativo d'attacco proveniente dalle posizioni per opporsi a qualsiasi tentativo d'attacco proveniente dalle posizioni per opporsi a qualsiasi tentativo d'attacco proveniente dalle posizioni di Ruderi - Rob e dello Sleme, approfittando dei varchi che l'azione distruttrice delle artiglierie avrà aperto sulle difese della "testa di Ramarro", deve irrompere in tale posizione, con plotoni d'attacco, per tenere fortemente impegnato il nemico.
Il 223°, sulla sinistra, deve impedire, con azione dimostrativa, spostamenti di truppe nemiche sulla fronte effettivamente attaccata. Il 18 agosto viene iniziato il tiro di preparazione ed il giorno successivo le nostre fanterie attaccano.
I riparti del 224° destinati ad operare verso la "testa di Ramarro", arrestati dalla reazione avversaria e visti vani i loro tentativi, ripiegano sulla linea di partenza.
L'offensiva austro - tedesca colpisce in pieno la "Etna" che salda si accanisce a difendere la propria fronte. Su M. Rosso, sulla selletta Soza, sullo Sleme e su Leskovca essa resiste con tutte le sue forze per non cedere terreno, ma alla fine è sopraffatta da forze superiori perdendo molti uomini che sono fatti prigionieri.
Il contegno del 224° sullo Sleme è ricordato nella motivazione della medaglia di argento concessa alla sua Bandiera.
I pochi superstiti, dopo aver ripiegato, combattendo, per Drezenca passano l'Isonzo superando la dorsale di M. Stol e con successivi trasferimenti raggiungono, il giorno 13 novembre, la zona di Spessa, ove la brigata viene disciolta.
RICOMPENSE.
MEDAGLIA D'ARGENTO.
Alla Bandiera del 223° Reggimento fanteria:
“Irrompeva, con altre valorose truppe, nelle linee nemiche tenacemente difese, catturando numerosi prigionieri, armi e munizioni. Affermatosi poi sulle alture di Castagnevizza (Gorizia), ostinatamente constrastate, con magnifico slancio conquistava un importante caposaldo della nuova linea di difesa del nemico (Gorizia, 6 - 12 agosto 1916)".
(Boll. Uff., anno 1917, disp. 1).
Alla Bandiera del 224° Reggimento fanteria:
"In radiose giornate di battaglia, conquistando fortissime posizioni nemiche (Gorizia, 6 - 12 agosto 1916) ed in un'oscura ora di sfortuna (Sleme, 24 ottobre 1917), difendendo il suolo della Patria, dimostrava magnifico slancio e saldissima disciplina, dando per la gloria della sua Bandiera largo tributo di sangue e di eroismo."
(Boll. Uff. anno 1922, disp. 68).
UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA.
N° Grado Cognome e Nome Luogo di nascita Luogo e data di morte
223° Reggimento Fanteria.
1 M. Gen. Prestinari Marcello Casalino Regione Portecche 10-06-1916
2 Maggiore Franciosi Attilio Modena M. Rosso 24-10-1917
3 Capitano Atella Carlo Rivolto Q. 174, Gorizia 12-08-1916
4 Id. Barresi Salvatore Militello Q. 165, Gorizia 23-08-1916
5 Id. Fodale Michele Trapani Gorizia 18-10-1916
6 Id. Gullo Ugo Palermo Q. 1312, Altopiano d'Asiago 08-06-1916
7 Id. Inghilleri Giuseppe Catania Gorizia 12-08-1916
8 Id. Pisani Alfredo Caltanissetta Gorizia 02-11-1916
9 Tenente Amico Alfonso M. S. Giuliano Kammo, Caporetto 24-10-1917
10 Id. Angelini Enrico Castiglione Fiorentino M. Rosso 16-08-1917
11 Id. Barraco Epifanio Mazzara del Vallo Oslavia 08-08-1916
12 Id. Casuccio Paolo Rocalmuto Q. 174, Gorizia 12-08-1916
13 Id. De Biasi Pietro Alcamo M. Rosso 27-07-1917
14 Id. Federico Giuseppe Petralia Sottana Oslavia 08-08-1916
15 Id. Fumagalli Salvatore Bagheria M. Rosso 24-10-1917
16 Id. Gargano Toscano Petralia Soprana M. Rosso 07-02-1917
17 Id. Sassone Giovanni Troia 11a Sez. Sanità 12-08-1917
18 Id. Talamo Attilio Bronte Osp. d. C. 106 14-08-1916
19 Id. Tosi Luigi Ferrara Q. 165, Gorizia 13-08-1916
20 Aspirante Abate Giovanni Terranova di Sicilia Oslavia 14-08-1916
21 Aspirante Aletto Angelo Girgenti Gallio 08-06-1916
22 Id. De Biase Edmondo Troia Q. 174, Gorizia 20-08-1916
23 Id. Siragusa Sebastiano Mistretta Q. 165, Gorizia 27-10-1916
224° Reggimento Fanteria.
1 Ten. Col. Da Rios Pietro Conegliano Gorizia 10-08-1916
2 Capitano Bersano Enrico Novi Ligure M. Sleme 03-03-1917
3 Id. Costanzo Aurelio Reggio Calabrio Oslavia 07-08-1916
4 Id. Gagliano Angelo Ravannusa Oslavia 07-08-1916
5 Id. Sartini Carlo Roma Q. 174, Gorizia 01-11-1916
6 Tenente Agujari Vaifro Picarolo M. Sieme 03-03-1917
7 Id. Parodi Francesco Casale Monferrato M. Sleme 09-05-1917
8 Id. Russo G. Battista Caltanissetta Osp. d. C. 25, 08-08-1916
9 S. Ten. Bruno Gregorio Catania Osp. d. C. 19, 08-08-1916
10 Id. Demaldè Ezio (disp) Milano M. Zomo 02-06-1916
11 Id. Guidobaldi Zaccaria Acciano Oslavia 07-08-1916
12 Id. Russo Gaetano Secondigliano Q. 174 Gorizia 01-11-1916
13 Id. Salvarani Giuseppe Catanzaro Osp. d. C. 18, 03-11-1916
14 Aspirante Ciacieri Arturo Modica 43a Sez. Sanità 03-11-1916
15 Id. Schirippa Luigi Palermo Oslavia 07-08-1916
16 Id. Wancolle Guglielmo Napoli Oslavia 07-08-1916
Ufficiali morti per malattia.
1 S. Ten. Patti Carmelo Caltagirone Osp. d. c. 130, 07-11-1916
MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE.
COMANDO DI BRIGATA.
Maggiore Generale PRESTINARI MARCELLO, da Casalino:
"Comandante di una brigata di milizia territoriale in riserva sull'altopiano di Asiago, assunse, con giovanile entusiasmo, il comando di altra brigata dell'esercito permanente, già impegnata in prima linea, e guidandone, animosamente, all'attacco i reggimenti, incontrò bella morte, chiudendo, con mirabile esempio d'illuminato ardimento, un'esistenza tutta contesta di episodi di valor militare. - Regione Portecche, 10 giugno 1916".
(Boll. Uff., anno 1916, disp. 59).
224° REGGIMENTO FANTERIA.
Soldato SABATO ANTONINO, da Novara di Sicilia (Messina):
"Durante un asprissimo combattimento restava costantemente presso l'ufficiale di cui era attendente, rifiutando, allorchè venne ferito, di essere trasportato al posto di medicazione. Nella lotta corpo a corpo, esempio mirabile di altre virtù militari e di affetto al proprio ufficiale, visto questo in pericolo, gli fece scudo del proprio petto, trovando morte gloriosa. - M. Zomo di Gallio, 2 giugno 1916".
(Boll. Uff., anno 1923, disp. 48).
MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ARGENTO E DI BRONZO AL VALOR MILITARE.
MEDAGLIA D’ARGENTO.
223° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 2 - Truppa, n. 4.
224° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 17 - Truppa, n. 22.
MEDAGLIA DI BRONZO.
223° Regg. Fanteria, Ufficiali e militari di truppa, n. 15
224° Regg. Fanteria: Ufficiali e militari di truppa, n. 53.
COMANDANTI DELLA BRIGATA.
Magg. gen. ROSSI Vittorio, dall'8 dicembre 1915 al 5 giugno 1916.
Magg. gen. PRESTINARI Marcello, dal 6 al 10 giugno 1916 (caduto sul campo).
Col. brig. MATTEI Alfonso, dal 12 al 25 giugno 1916.
Col. brig. NIGRA ARTURO, dal 26 giugno 1916 al 17 febbraio 1917.
Col. brig. RATTI Giuseppe, dal 22 febbraio al 30 giugno 1917.
Col. brig. FAMEA Odoardo, dal 1° luglio al 25 ottobre 1917 (prigioniero).
COMANDANTI DEL 223° REGGIMENTO FANTERIA.
Colonnello BECCHIO Giovanni, dal 2 dicembre 1915 al 2 giugno 1916.
Ten. colonnello PERLINI Vincenzo, dal 9 giugno al 1° luglio 1916.
Colonnello BONFANTE Carlo, dal 2 al 20 luglio 1916.
Ten. colonnello SALVIONI Filippo, dal 21 luglio 1916 al 13 marzo 1917.
Ten. colonnello SIFOLA Alberto, dal 1° aprile al 31 maggio 1917.
Ten. colonnello APRA' Angelo, dal 19 giugno al 25 ottobre 1917 (ferito).
COMANDANTI DEL 224° REGGIMENTO FANTERIA.
Ten. colonnello SIRINGO Gaetano, dall'8 dicembre 1915 al 5 giugno 1916.
Ten. colonnello ROSSI Luigi, dall'8 giugno al 7 agosto 1916 (ferito).
Ten. colonnello DA RIOS Pietro, dall'8 al 10 agosto 1916 (caduto sul campo).
Ten. colonnello PIVA Abele, dal 14 agosto al 2 novembre 1916.
Colonnello ROSSI Luigi, dal 3 novembre 1916 al 25 ottobre 1917 (prigioniero).
UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE.
223° REGGIMENTO FANTERIA
I° battaglione.
Grado Casato e Nome Data di assunzione Data di Cessazione Annotazioni
Maggiore Tonelli Mario .../12/15 21/06/16
Capitano Fiore Giuseppe 22/06/16 05/07/16
Maggiore Rocchetti Francesco 06/07/16 10/08/16
Capitano Fiore Giuseppe ...08/16 17/09/16
Maggiore Viancini Flaviano 09/03/17 15/04/17
Capitano Amato ......... ........ ........
II° battaglione.
Maggiore Pecoraro Alfredo .../12/15 0404/16
Capitano Ventura Alberto 05/04/16 30/06/16 Ferito.
Id. Cuffaro Umberto 08/08/16 24/08/16 Ferito.
Maggiore Franciosi Attilio 25/08/1916 24/10/17 Cad. sul campo.
III° battaglione.
Maggiore Rosetti Romeo ...12/15 08/06/16 Prigioniero.
Ten. Col. Severini Romualdo 02/07/16 10/12/16
Capitano Valeriano Pietro ........ 24/10/17 Prigioniero.
224° REGGIMENTO FANTERIA.
I° battaglione.
Maggiore Del Buono Tommaso 08/12/15 09/07/16
Id. Cimino Gaetano 10/07/16 ............
Capitano Costanzo Aurelio ........ 07/08/16
Capitano Costanzo Aurelio ........ 07/08/16 Caduto sul campo.
Maggiore Robolotti Giuseppe ....... 24/10/17 Prigioniero.
II° battaglione.
Maggiore D'Angelo Alfredo 08/12/15 10/06/16 Ferito.
Capitano Del Noce Guido 11/06/16 18/08/16
Id. Sagar Giuseppe 19/08/16 27/11/16
Id. Pizzardi Giuseppe 28/11/16 17/03/17
Maggiore Spinelli Nicola 18/03/17 24/10/17 Ferito e Prigioniero.
III° battaglione.
Maggiore Bevaqua Giovanni 08/12/15 02/06/16
Ten. Col. Da Rios Pietro 22/06/16 07/08/16
Maggiore Serloreti Corrado 22/09/16 09/10/16
Capitano Brugnoli Marcello 10/10/16 05/02/17
Id. Galosi Gino 06/02/17 24/10/17
SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO
Permanenza in linea Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc.
Anno 1916
Dal 25 maggio al 14 giugno (Cima Echar - Col da Rosso - Buso - M. Sisemol - Turcio - Costalunga - Q. 1312 - Melanghetto - Dorsale di Col del Rosso - M. Stenfle - M. Zomo - M. Valbella - Val Frenzela - Val dei Ronchi - Regione Portecche - Speroni di "le Fol").
Dal 6 al 25 agosto (Battaglia di Gorizia - Oslavia - Q. 188 - "Cinque finestre" - Q. 165 - Q. 138 - Peuma - Passaggio dell'Isonzo - Gorizia [Borgo Carinzia - Stazione - Ferrovia - Rettifilo che conduce al Cimitero - Galleria] - Castanevizza [Convento] - "Trincerone" - Settore di Salcano - Rusic).
Dal 17 settembre al 14 novembre (Gorizia [Sinistra T. Corno - Q. 165 - Bivio Rafut - C. Rossa - Q. 174 ovest ed est] - "trincea blindata" - C. Vulcano).
Dal 10 al 31 dicembre (Gorizia - Settore M. S. Marco - [Linea tra la ferrovia per Opcina ed il Caposaldo di Casa Dirutal]).
Anno 1917
Dal 1° al 19 gennaio (Settore di Gorizia [QQ. 165 - 174 - "Trincerone"]).
Dal 26 gennaio al 13 novembre (Settore Sleme [Kosina - Leskovca - Vallone di Krn] - M. Nero - Selletta Sonza - M. Rosso - Q. 2178 - Selletta Kozljac - M. Pleca - Azione dimostrativa per l'occupazione di M. Mrzli - "Testa di Ramarro" - Offensiva austro - tedesca - Operazioni di ripiegamento: Pleca - Vrsno - Selisce - Libussina - Costone di S. Lorenzo - Drezenca - Isonzo - M. Stol - Zona est di Staveno - Cordignano - S. Lucia di Piave - Curtarolo - Grisignano Montegaldo - Ponte di Nanto - Ponte di Barbarano - Ponte di Botti [ovest di Albettone] - Spessa). Anno 1916
Dal 6 aprile al 24 maggio (Palermo - Siracusa. Trasferimento: Zona Carnia [Enemonzo - Villa Santina - Ampezzo]. Trasferimento: Altopiano dei Sette Comuni [Val Chiana - Campo di Mezzavia - Pendici Montagna Nuova - Pendici Cima Echar]).
Dal 15 giugno al 5 agosto (Grantorto. Trasferimento: S. Pietro in Gù - Fontanive - Cà delle Valade).
Dal 26 agosto al 16 settembre (Snbida - Pri - Fabrisu).
Dal 15 novembre al 9 dicembre (Pri - Fabrisu - Valerisce).
Anno 1917
Dal 20 al 25 gennaio (Valerisce - Prepotto - S. Pietro al Natisone - Caporetto).
RIEPILOGO
Linea Riposo
Mesi Giorni Mesi Giorni
Anno 1916 4 2 4 22
Anno 1917 10 7 / 6
TOTALI Mesi 14 e giorni 9 Mesi 4 e giorni 28
RIEPILOGO DELLE PERDITE IN COMBATTIMENTO
LOCALITA' E DATA 223° REGGIMENTO 224° REGGIMENTO
Ufficiali Truppa Ufficiali Truppa
Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi
1916
Altopiano dei Setti Comuni - Offensiva austriaca - Cima Echar - Col del Rosso - Costalunga - Q. 1312 - M, Stenfle - M. Sisemol - M. Valbella - Val Frenzela - Val dei Ronchi - Speroni "le Fol" (25 maggio - 14 giugno) 3 3 27 16 70 1428 1 13 7 18 90 811
Battaglia di Gorizia - Oslavia - Q. 188 - Azione per l'occupazione delle qq. 165 - 138 - Occupazione di Penma - Gorizia - Castagnevizza (6 - 25 agosto) 10 29 / 99 858 164 7 23 6 59 540 362
Settore di Gorizia - Sinistra T. Corno - QQ. 165 - 174 - Azione per l'occupazione di q. 174 est (17 settembre - 14 novembre) 3 14 1 150 438 11 3 13 2 179 558 42
Gorizia - Settore S. Marco (6 -31 dicembre). / / / / / / / / / 2 31 /
Totale anno 1916 16 46 28 265 1366 1603 11 49 15 258 1219 1215
1917
Gorizia - QQ. 165 - 174 - "Trincerone" (1 - 19 gennaio) / 1 / 8 19 / / / / 1 4 /
Settore M. Sleme - M. Nero - Selletta Sonza - M. Rosso - Selletta Kozljak - M. Pleca - Azione dimostrativa per l'occupazione del M. Mrzli - "Testa di Ramarro" - Offensiva austro - tedesca - Operazioni di ripiegamento (1) (26 gennaio - 13 novembre) 7 11 63 70 227 2085 5 6 54 62 239 2029
Totale anno 1917 7 12 63 78 246 2085 5 6 54 63 243 2029
(1) Questi dati possono ritenersi i più vicini alla realtà perchè desunti dagli elenchi della C. R. I. Servirono alla commissione d'inchiesta di cui al R. D. 12 gennaio 1918 n. 35.