masseria presso Ciane
anni di Guerra
I lUOGHI DELLA MEMORIA
LA MASSERIA E LA MEMORIA OLTRAGGIATA
servizio fotografico e testi di Pippo Ansaldi
i vandali nostrani sempre in azione
nella foto Ermanno Adorno ammira gli afreschi
di Giuseppe Ansaldi
Il 10 luglio del 1943 la fascia sud orientale della Sicilia fu teatro della più imponente operazione militare mai registrata, in precedenza, nel mediterraneo.
Sbarcarono 13 divisioni di fanteria, 2 due divisioni corazzate, 2 aviotrasportate e diversi reparti speciali. A comandare le operazioni erano i generali Bernard Montgomery per i britannici e George Patton per gli statunitensi.
Durante gli spostamenti verso nord le truppe alleate ebbero modo di acquartierarsi in prossimità del comprensorio del Ciane, requisendo una imponente masseria, tra le più belle costruzioni rurali edificate nella seconda metà dell’800. Sul prospetto principale, l'accesso al piano superiore è raggiungibile da due brevi rampe di scale contrapposte e convergenti. Ubicata in un'area extraurbana allora assai fiorente ed animatissima, fonte di notevole reddito e di occupazione ed ancora di recente adibita ad attività agricola a colture intensive, la masseria, di notevoli dimensioni e tuttora in buon stato di conservazione, nonostante sia stata oggetto, soprattutto in questi ultimi anni, di interventi vandalici che hanno devastato alcuni locali secondari, destinati probabilmente alle maestranze e al ricovero di attrezzature agricole.
Più volte, nel corso delle mie abituali passeggiate, avevo incrociato quel fabbricato ed un giorno di novembre del 2010, attraversando l'agrumeto che lo circonda, decisi di saltare la recinzione per osservarlo da vicino. Le porte erano tutte ben serrate ed era quindi impossibile accedervi. Ma in una di queste era praticato in basso a sinistra un foro circolare, sicuramente per consentire l'accesso a qualche animale domestico. Introdussi la macchina fotografica e scattai delle foto. Con stupore notai che le immagini impresse riproducevano pareti affrescate con ambientazioni di evidente contesto cinematografico corredate da scritte in lingua inglese.
Ritornai sui luoghi dopo qualche anno, ma questa volta trovai quasi tutte le porte divelte e in parte asportate, e quasi tutti i materiali deposti sia nelle abitazioni contadine che nella stessa masseria trafugati ad opera probabilmente di pastori nomadi che in quella zona sono stagionalmente sempre presenti.
Entrai in una sala della masseria e con mia grande sorpresa vidi che tutte le pareti erano affrescate con disegni riproducenti scene di danze, di film, di cabaret. Sulla parete frontale una corda tesa dalla quale pendevano in buon ordine tele di iuta probabilmente lasciati sul posto dalle truppe alleate. Verosimilmente quella sala veniva utilizzata nei momenti di pausa serale per feste da ballo.
La circostanza mi fu casualmente confermata da un pastore piuttosto avanti negli anni e avvezzo alla frequentazione da tempi remoti di quei luoghi
Lo sbarco in Sicilia impegnò oltre 150.000 militari. Nulla sappiamo di essi, da dove provenivano, quale professione esercitassero, quali speranze coltivassero. Dei comandanti sì, la storia ci ha tramandato quasi tutto, come avviene, da sempre, nelle cronache belliche. Dei subordinati nulla, come avviene da sempre, neanche di coloro che non tornarono in patria e dei quali una croce anonima nel locale cimitero inglese ricorda il tragico transito.
Adesso, almeno, di uno di essi sappiamo qualcosa, che fosse in qualche modo legato all’ambiente del cinema, più probabilmente alla scenografia e che avesse, per qualche frammento di tempo, voluto a suo modo rivivere la sua passione o più semplicemente ingentilire la sua temporanea intrusione in un mondo che non gli apparteneva.
La domanda sorge spontanea, chi fu l'ignoto soldato di sua maestà britannica o dell'armata americana ad affrescare i muri di questa masseria? Dal tipo di disegni direi trattasi di un americano e immaino fosse addetto alla "ricreazione" dei soldati