Re Vittorio Emanuele
http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Emanuele_III_d'Italia
Vittorio Emanuele III (Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro di Savoia; Napoli, 11 novembre 1869 – Alessandria d'Egitto, 28 dicembre 1947) fu re d'Italia (dal 1900 al 1946), imperatore d'Etiopia (dal 1936 al 1943) e re d'Albania (dal 1939 al 1943). Abdicò il 9 maggio 1946 e gli succedette il figlio Umberto II.
Figlio di Umberto I di Savoia e di Margherita di Savoia, ricevette alla nascita il titolo di principe di Napoli, nell'evidente intento di sottolineare l'unità nazionale, raggiunta da poco.
Il suo lungo regno (quarantasei anni) vide, oltre alle due guerre mondiali, l'introduzione del suffragio universale maschile (1912), delle prime importanti forme di protezione sociale, il declino e il crollo dello Stato liberale (1900-1922), la nascita e il crollo dello Stato fascista (1925-1943), la composizione della Questione romana (1929), il raggiungimento dei massimi confini territoriali dell'Italia unita, le maggiori conquiste in ambito coloniale (Libia ed Etiopia). Morì quasi due anni dopo la caduta del Regno d'Italia. Per la sua partecipazione a due guerre mondiali, e la vittoria nella prima fu soprannominato Re soldato e Re vittorioso[1].
Vittorio emanuele terzo nacque a Napoli l'11 novembre del 1869 e morì il 28 dicembre in Alessandria d'egitto nel 1947.Figlio unico di cugini primi, crebbe in un ambiente familiare rigido e ricevette un'educazione militare: fu scelto come suo precettore il colonnello di Stato Maggiore Egidio Osio, che ne fece un monarca sul modello prussiano di re in arme.
Vittorio Emanuele, cresciuto lontano dagli affetti della famiglia (gli era permesso consumare pasti coi genitori soltanto due volte a settimana)[2], maturò col tempo un carattere schivo, ma insieme riflessivo e curioso.
Ebbe educazione accurata[3], comprendente tra l'altro la frequenza della prestigiosa Scuola Militare Nunziatella di Napoli, che completò con lunghi viaggi all'estero. Elevato al rango regio, divenne solito frequentare le sedute d'inaugurazione dell'Accademia dei Lincei, così come di altre associazioni di stampo scientifico, alle quali si avvicinava, per i suoi interessi. Tra tutte le sue passioni, in ambito culturale, svettavano forse la numismatica e la geografia: la sua conoscenza in queste materie era riconosciuta ad alti livelli, anche fuori dal Regno (scrisse un trattato sulla monetazione italiana, il Corpus Nummorum Italicorum). In più occasioni Vittorio Emanuele venne chiamato, in virtù della sua profonda conoscenza in campo geografico, come mediatore nei trattati di pace.
Nei momenti di solitudine, amava leggere e studiare: tra i luoghi a lui più cari, vi erano i castelli di Racconigi e di Pollenzo, nei quali soleva ritirarsi nei suoi soggiorni in Piemonte[4]. Qui, si dilettava anche in agricoltura, studiando le tecniche che l'avrebbero portato a fondare a Roma l'Istituto Internazionale d'Agricoltura.
Estimatore di Shakespeare, parlava quattro lingue, ma non amava né i concerti né il teatro.
VITTORIO EMANUELE ALLA NUNZIATELLA
Le visite ufficiali del Sovrano nella nostra città furono nove, di cui la prima insieme ai genitori il 23 gennaio del 1881, e le ultime due nel corso del secondo conflitto mondiale, rispettivamente il 3 dicembre 1941 e il 30 dicembre 1942, per ispezionare le truppe. Ma una diceria vuole che altre volte fosse venuto in incognito per ammirare e studiare, con la guida di Paolo Orsi, le preziose monete antiche custodite al Museo archeologico.
Oltre le numismatica, l'altra sua passione, legata a Siracusa e pubblicamente confessata, furono le Rappresentazioni classiche alle quali presenziò nelle edizioni del 1922 (cui si riferiscono queste due foto), 1930, 1936, 1939.
Le foto di Piazza Archimede sono datate 3 dic.1941.
Testo di Carlo Arribas
1922 il Re inaugura le rappresentazioni classiche al teatro greco Foto di Angelo Maltese
Piazza Archimede 3 Dicembre 1941 Foto di Angelo Maltese