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Concetto Gilè: Un viaggio nella memoria: la mia vita tra grandi uomini
Pubblicato sul quotidiano “LIBERTA’ ” Siracusa
domenica 28 giugno 2009

pittore Alfonso Amorelli





E' bastato un attimo di riflessione, scaturita da una bellissima immagine fotografica
posta sulla parete in uno studio professionale, raffigurante una scena degli spettacoli classici degli anni 5O, perché la mia memoria ritornasse a rivivere quel lontano mese di aprile del 196O. Erano le ore 17 e trenta quando per la prima volta varcavo la soglia dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico per incontrare una persona ed essere esaminato per una assunzione a tempo determinato, non superiore a tre mesi, giusto il periodo degli spettacoli classici in programma al teatro greco per il XVI ciclo. La persona che mi esaminò si chiamava Vincenzo Moscuzza, consulente amministrativo dell'Ente, funzionario della Camera di Commercio di Siracusa e Direttore del glorioso settimanale "Siracusa Nuova".
La conoscenza di quest'uomo è stata fondamentale nella mia vita. Il colloquio andò bene e grazie al Commissario pro-tempore Prof.Antonino Sammartano, al Dr. Francesco Testaferrata ed allo stesso rag. Moscuzza, i tre mesi diventarono quarant'anni, vissuti a contatto di uomini di grande umanità,onestà e che dire di quegli attori e attrici che hanno segnato la storia degli spettacoli classicici siracusani, ne cito soltanto alcuni: Carlo Ninchi, Gianni Santuccio, Carlo D'Angelo,Vittorio Sanipoli, Andrea Bosic, Anna Proclemer, Vittorio Gassman, Elena Zareschi, Anna Miserocchi, Olga Villi,Valeria Moriconi,Tino Buazzelli, Gabriella Giacobbe, Piero Di Iorio,Adriana Innocenti, Piero Nuti, Massimo Girotti, Raul Grassilli, Giuliana Lojodice, Aroldo Tieri, Nando Gazzolo, Turi Ferro e tantissimi altri ancora.
1In quegli anni in forza all' INDA vi erano due impiegati il geom.Sebastiano Vasques e il prof. Giovanni Barone. Nella sede romana di via Giustiniani 5 altri due impiegati, Anna Pistone e Lina Bernoldi ed una terza, Rossana Frati, sotto esame come me.
Questa premessa mi ricorda, inoltre, il nome di un grande artista , il pittore Alfonso Amorelli, che per cinque cicli di seguito collaborò come scenografico e grafico con l'INDA, realizzando i manifesti degli spettacoli siracusani a partire dal 1952 ( Edipo a Colono di Sofocle e Troiane di Euripide);1954 ( Prometeo Incatenato di Eschilo e Antigone di Sofocle); 1956 ( Elettra di Sofocle e Ippolito di Euripide); 1958 ( Edipo Re di Sofocle e Medea di Euripide); 196O
( L'Orestea di Eschilo ), contribuendo con il suo messaggio artistico - promozionale a diffondere nel mondo il nome di Siracusa e dell'evento culturale che l'INDA promuoveva negli anni pari nel teatro greco di Siracusa: le recite della drammaturgia greca antica..
Nel 196O l' Istituto Nazionale del Dramma Antico celebrava il XVI ciclo di spettacoli con la messa in scena della Trilogia di Eschilo, Coefore, Eumenidi, Agamennone, nella traduzione di Pier Paolo Pasolini, affidandone regia e impianto scenico a Vittorio Gassman e Luciano Lucignani. Nella storia degli spettacoli classici nel teatro greco di Siracusa l'edizione del 196O apportò un cambiamento nell'orario di inizio degli spettacoli, anzicché alle ore 18. alle ore 19,3O . La novità, perchè di novità si trattava, non fu bene accolta dal pubblico che per la maggior parte proveniva dalla Sicilia occidentale e dalla Regione Calabria. La trasferta a Siracusa per queste persone che arrivavano in auto o in pullman diventava un po' pesante ritornare il giorno dopo per vedere il secondo spettacolo. Comunque il XVI ciclo di spettacoli classici si concluse con grande successo e fu molto apprezzata la traduzione di P.P. Pasolini.
Per il mattatore che aveva partecipato a tre produzioni teatrali dell' INDA; nel 195O nei Persiani di Eschilo con la regia di Guido Salvini,nel 1954 nel Prometeo Incatenato di Eschilo, nel ruolo di Prometeo, sempre con la regia di Guido Salvini. Per chi ricorda questi cicli di spettacoli per Gassman fu un trionfo oltre ogni dire. Quella del 196O per il Vittorio nazionale fu l'ultima volta che partecipò agli spettacoli siracusani.
Nel 1964 l' INDA gli assegna il Premio" Eschilo d'Oro " a ritirarlo è la figlia Paola, anch'essa grande divoratrice di polvere da palcoscenico, e si vede e si sente, eccome! Gli altri premiati in quella occasione furono: Elena Zareschi, Carlo D'Angelo (la voce del nostro teatro), ed Ettore Romagnoli.
La collaborazione tra l' Istituto e Gassman sembrava essersi esaurita ma in verità il grande attore stava lavorando su un progetto teatrale molto ambizioso: Tebaide- Il mistero di Edipo - La stirpe di Edipo, con testi di Eschilo, Sofocle , Euripide, da rappresentare al teatro antico di Siracusa per il XXXI ciclo di spettacoli dal 22 maggio al 7 luglio 199O .
Dalla brochure già stampata e in parte diffusa riportiamo " Forse nessuna vicenda mitica ha avuto nella storia del teatro l'importanza di quella tebana, incentrata sul più tragico di tutti i
personaggi,Edipo, è articolata in una serie di eventi dolorosi che abbracciano almeno tre generazioni, da quella dei suoi genitori Laio e Giocasta a quella dei suoi figli Eteocle, Polinice,
Antigone e Ismene ".
Sarebbe stato l'evento teatrale del secolo per la nostra bella città mostrarsi al mondo come unico palcoscenico naturale dell'intramontabile mito della drammaturgia sofoclea, eschilea, euripidea.
Soltanto la indisposizione fisica del grande attore fece saltare l'ambizioso progetto maturato nella mente del "Vittorio Nazionale" con alcuni suoi amici e critici teatrali molto vicini al teatro della Tosse di Genova.
L'ultima volta che venne a Siracusa fu nel 1987 per visitare la Scuola di teatro "Giusto Monaco" di via Gargallo, passando prima per la gloriosa sede di Corso G: Matteotti, dove nel 196O, oltre alla Orestiade di Eschilo in scena al teatro greco, aveva in cantiere la lettura dello spettacolo " Un marziano a Roma " per il teatro tenda di Roma da lui diretto.
Il figlio Alessandro, attore, che dal padre ha ereditato tantissime qualità, chissà se un giorno non lo vedremo a Siracusa impegnato nel progetto lasciato in stand-bay dal suo indimenticabile genitore !
Del resto le rappresentazioni siracusane hanno una storia quasi centenaria iniziata nella primavera del 1914 quando, per la prima volta , andava in scena l'Agamennone di Eschilo, sotto la direzione artistica di Ettore Romagnoli, le scene di Duilio Cambellotti e i costumi di Bruno Puozzo. L'evento culturale ottiene un grande successo di pubblico e di critica tale da spingere gli organizzatori con in testa il Conte Mario Tommaso Gargallo a ripetere l'esperienza nel 1921 e 1922. Da1924 l'appuntameto con gli appassionati di teatro a Siracusa, per assistere alle" Feste Classiche", diventa triennale fino al 1939. Dopo la forzata interruzione dovuta alla seconda guerra, l'attività dell' INDA, riprende con cadenza biennale a partire dal 1948.
Dal 2OOO i cicli di spettacoli vengono riproposti annualmemte,
Chiedo scusa per la divagazione, ritorno subito al grande artista dei miei ricordi.
Il Maestro Alfonso Amorelli di origine agrigentina, ma siracusano di adozione, è l'autore di quel bellissimo affresco realizzato nella parete di fondo del salone delle conferenze dell' INDA
( oggi a Lui, meritatamente intitolato ) , datato 1952 che rappresenta una varietà di personaggi: guerrieri, cavalli, ancelle e nobili della casta greca. Un secondo affresco, non meno importante, si trova incastonato nella nicchia di Corso G.Matteotti, nel vano locale dove è ubicata la fontanina, in condizioni alquanto precarie.
L'ultima volta che le due opere sono state attenzionate da piccoli interventi di restauro è stato nel 1971 , due anni dopo la morte del Maestro Amorelli avvenuta a Palerno nel novembre del 1969, a cura della vedova, Sig.ra Herta Schaeffer di origine tedesca , che da sola si costruì una piccola impalcatura per lavorare in tranquillità e portare a termine la sua volontà in memoria del marito. Personalmente ho conosciuto e parlato con il Maestro in alcuni momenti di relax, durante i quali, si sedeva nella mia sedia, prendeva carta e penna e incominciava a riempire il foglio con una sua idea di figure elleniche, come aveva fatto altre volte, che mi omaggiava. Disegni che erano piccoli capolavori e che conservavo dentro l'unico cassetto del mio tavolo di lavoro. Chissà dove si troveranno adesso !
Se non si vuole cancellare una importante testimonianza del passato i responsabili della Fondazione INDA dovrebbero intervenire con urgenza nell' affidare il restauro ad artisti,anche siracusani, ce ne sono, di provata professionalità. La nostra città annovera due Accademie di Belle Arti.
Non dovrebbe essere difficile ridare visibilità e valore a questa significativa opera che il Maestro Amorelli donò alla città 59 anni orsono.
Questo mio intervento vuole soprattutto essere un ricordo di una persona che ho conosciuto in un momento fondamentale della mia vita, avevo trovato lavoro e tante belle persone che mi avrebbero aiutato a crescere. A quarant' anni circa dalla sua morte il Maestro Amorelli mi è ritornato in mente e Lo ringrazio ancora.


Concetto Gilè


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