118-La fortezza Eurialo
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Opera n.118, anno 2004, dimensioni metri 2,20 x 0,80 x 0,50, planimetria scala 1/200 circa, altimetrie al piano di campagna scala 1/100. - La fortezza chiamata Eurialo, Euryalos, che significa forse « largo chiodo », e sembra riferirsi alla forma dell'istmo. Ricostruzione congetturale, essenze varie di legni Noce, Mogano, Castagno, Rovere, Frassino, Larice, Faggio, Ciliegio, Pino ed altre meno nobili.
La fortezza, non fu mai castello, occupa una superficie di circa 15.000 metri quadrati.
Le strutture del forte erano precedute da tre fossati successivi. Il primo, lungo 6 metri e profondo metri 4, distante circa 182 metri dalla fronte del mastio e non fu mai terminato, Il secondo fossato, di forma angolare, si trova alla distanza di circa 86 metri dal primo ed è lungo circa 50 metri, largo 22, profondo 7. Nello spazio tra questo e il successivo si vedono resti di mura appartenenti a un'opera avanzata. Il terzo fossato è lungo circa 80 metri, largo al massimo 15,60, profondo 9, anch'esso una forma ad angolo, ma rovesciata rispetto al precedente. Questo fossato è sbarrato a nord da un muro (24; che però è forse di età bizantina) e da un terrapieno, sotto il quale furono trovate monete mamertine, che ne dimostrano l'appartenenza agli ultimi restauri di lerone II.
A sud sono tre grandi piloni in opera quadrata (7), destinati a sostenere un ponte levatoio, collegato tramite un corridoio (sotto il. quale sono quattro ambienti: 9) al mastio centrale. Sul lato ovest del fossato sono alcuni ambienti, ai quali si accede da scalinate (5: depositi per provviste?). Sul lato opposto, una serie di aperture con soffitto inclinato verso l'esterno, a visiera, comunica con un lungo corridoio parallelo al fossato, scavato nella roccia (8), collegato da gallerie con il fossato meridionale (9), con la parte avanzata del mastio (10) e con la porta della città (12-13). Questo sistema permetteva di accedere dal terzo fossato praticamente a tutte le altre parti del forte: da qui si poteva colpire, dal basso, chi si fosse affacciato al margine del fossato; ma forse il sistema serviva anche ad asportare, senza esporsi ai tiri nemici, i materiali che fossero stati gettati entro il fossato per colmarlo.
Il mastio centrale era in origine costituito da una fronte a prua triangolare (E), in seguito sostituita dal complesso di cinque torri (29) destinato probabilmente a ospitare le balliste. Sembra che in origine gli spazi tra le torri fossero aperti, e che solo in una fase successiva siano stati chiusi con muri. La parte centrale del forte è costituita dal mastio G, di forma rettangolare irregolare. Qui, e nell'adiacente costruzione trapezoidale K, dovevano essere le caserme (gli ambienti ora visibili sembrano però di età bizantina, come del resto il muro che separa i due settori). Nell'edifìcio trapezoidale erano anche le cisterne (30). Una porta, protetta da una grande torre (16), metteva in comunicazione il mastio con il fossato meridionale (H), che a sua volta comunicava mediante una galleria sotterranea con il terzo fossato (D). All'estremità est dell'edificio trapezoidale è una grande torre (25), alla quale si aggancia il tratto meridionale delle mura dionigiane, mentre il tratto settentrionale si innesta alla torre che occupa il vertice nord dello stesso edificio (19).
All'inizio di questo tratto settentrionale delle mura si apre una porta (M), situata in fondo a una grande rientranza di pianta trapezoidale, destinata a proteggerne l'accesso (opera a tenaglia). In origine si trattava di un ingresso triplice (tripylon) che fu ben presto ridotto a dipylon, chiudendo la porta centrale (21). Furono allora costruiti due muri sfalsati, che obbligavano la strada di accesso a descrivere una chicane (20). In una fase successiva fu aggiunto un ulteriore grande muro frontale, che nascondeva del tutto la porta alla vista dei nemici.
Entro le mura, che qui raggiungono uno spessore di più di 7 m, sono ricavati camminamenti, che si prolungano anche per un buon tratto del settore nord. A sud della porta è ricavato un forte di pianta trapezoidale (N), difeso da una gigantesca torre, entro il quale doveva . essere collocata una grande catapulta, mo- bile per mezzo di ruote scorrenti entro rotaie, delle quali sono stati scoperti resti evidenti nel corso di recenti scavi. Da questo forte si poteva pervenire, tramite una galleria scavata nella roccia (12-15), all'interno del terzo fossato (D).
Come si comprende, tutto questo complesso sistema di gallerie e di passaggi permetteva ai difensori del castello di spostarsi rapidamente, senza esser visti dall'esterno, da un punto all'altro delle fortificazioni, dove più urgesse il pericolo, e di effettuare sortite alle spalle degli attaccanti.
An 2004. LA FORTERESSE NOMMÉE EURIALO, reconstruction conjecturale, m.2,20 x 0,80 x 0,50. Planimétrie échelle 1:200 environ, altimétrie du plan de campagne échell 1:100. Essences différentes de bois noyer, acajou, châtaignier, rouvre, frêne, mélèze, hêtre, cerisier, pin et d'autres moins nobles.
Year 2004: FORTRESS NAMED EURIALO, reconstruction based on guesswork, m. 2,20 x 0,80 x 0,50. Planimetria climbs 1/200 around, altimetrie to the plan of country it climbs 1/100. Various essences of wood Walnut-tree, Mahogany, Chestnut tree, Oak, Ash, Larice, Beech tree, Cherry, Pino and other less noble. 0,80 x 0,50. Lageplan Treppe 1/200 etwa, altimetrie zum Plan von Land Treppe 1/100. Verschiedene Wesen Holz Walnußbaum Mahagoniholz Kastanienbaum Eiche Esche Lärche Buche Kirschenbaum Pino und andere weniger adeligen.
Año 2004 USTED FORTALEZA LLAMADA EURIALO, reconstrucción conjetural, m.2,20 equis 0,80 equis 0,50. Planimetría escala 1/200 acerca de, altimetrie al plan de campo escala 1/100. Esencias varias de madera Nogal, Caoba, Castaño, Roble, Fresno, Alerce, Haya, Cerezo, Pino y otras menos aristócratas
Jahr 2004. DIE BURG ruft EURIALO mutmaßlicher Wiederaufbau m.2,20 x
Opera n.118, anno 2004-la fortezza Eurialo