Vera Greco - Galleria Roma Siracusa

La figura di S. Lucia , vergine e martire siracusana, è ben presente nelle collezioni del museo Bellomo. Naturalmente l'opera più famosa è certo quel "Seppellimento di S. Lucia" che Caravaggio presentò, nel dicembre del 1608 ad una comunità e alle autorità religiose a dir poco annichilite dall'audacia con la quale il pittore aveva osato raffigurare la Santa, e che, adesso, ma questi sono gli ironici scherzi della storia, reclama a gran voce quel quadro, attualmente in mostra a Milano, la cui assenza è paradossalmente, più viva della presenza. Un quadro dove l'artista prosegue infaticabile la sua ricerca approfondendo quel rapporto figura-ambiente che si inserisce nel "macrocosmo delle sperimentazioni" termine coniato da Maurizio Marini, spaziali cromatiche e tecniche, e che ne fanno una tappa importantissima dove il carattere della precedente fase, quella maltese acquisisce l'aspetto centrale della sua attività. Nella pittura del Seicento la figura di S. Lucia è presente con Mario Minniti che le dedica uno stupendo quadro "Il martirio di S. Lucia". In quest'opera, che presenta certo delle reminiscenze caravaggesche, dove l'impostazione figurativa assolutamente originale nel movimento turbinoso del mantello rosso addensa la drammaticità della scena, si colgono suggerimenti di Van Dick, dei nordici della cerchia rubensiana e dei classicisti emiliani, che la inseriscono a pieno titolo nelle migliori opere della produzione locale seicentesca.

Certo, il rapporto che lega gli uomini con altri uomini e donne riconosciuti "Santi" è oltre il normale momento

di culto e acclamazione, anche inquietante, per chi voglia soffermarsi a fare una riflessione sull'autentico significato della presenza di persone che, come noi, in carne ed ossa, con i nostri stessi limiti, difetti, debolezze, hanno avuto la forza e la potenza di seguire una via così difficile e terribile come quella della testimonianza fino al martirio.

Vera Greco

Direttore Galleria Regionale

di Palazzo Bellomo di Siracusa