Orciani Eugenio - Galleria Roma Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Galleria Roma Siracusa
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Orciani Eugenio

900 Sicilia
ORCIANI  EUGENIO
Nasce a Palermo il 15/1/1951. Si diploma al Liceo Artistico di Palermo e frequenta contestualmente l'annessa Scuola di Mosaico. Si occupa per un quinquennio di restauro (quadri e affreschi); opera nel campo della grafica pubblicitaria. Vive ed opera a Palazzolo Acreide

Eugenio Orciani fa vivere la sua pittura in una pratica dell'essenzialità, che è vissuta come semplificazione fantasmatica, come correzione di ogni intemperanza e debordazione, seguendo una regola matematica, quasi aurea, del rigore architettonico dell'immagine.

BRACCIA CONSERTE
tecnica mista tempera e olio 80x60


SEGNALE
tecnica mista tempera e olio 130x110

Si inscrive di diritto nella linea che parte da Gnoli, per arrivare a Sarnari, attraversando momenti diversi di maggiore o minore apparizione della figura, ma sempre rispettando una linea estetica invalicabile nel rapporto segno, disegno, colore. Eugenio Orciani costruisce le sue opere con genio sapienziale, associando gli impulsi reattivi dell'attualità, con le stratificazioni pesanti della storia, intesa come susseguirsi di stili e stilemi, che anche quando sono negati continuano il loro percorso carsico, sotterraneo, invisibile. Da ciò nasce un'alternarsi di presenze e assenze, che sono raffinate apparizioni ed evocazioni, quanto forti affermazioni di gusto. Un modo di comportarsi con il dilagante mondo del virtuale, che è sempre più invadente e determinante, nell'essere leggerezza e pesantezza, impalpabile realtà incorporea che si confronta col ferro e l'acciaio del nostro senso comune. Un senso sempre più frastornato dalla perdita d'identità, dalla crisi, dalla disseminazione, eppure capace di trovare un confronto con l'immagine, come ineliminabile corporeità del racconto fabulistico, che esce dal nuovo specchio (che è lo spettacolo, la convenzione, l'eresia) dilatato, di strutture sempre più miniaturizzate, dell'essere vagheggiato da Kundera e Calvino. Uno specchio che comprende ormai tutto, nell'ambizione dell'ultra e del plus, confortato dalle teorie ormai bubble gum della relatività, dell'antimateria, del cyber, del non fermarsi mai.

Orciani oppone un suo modo dell'essere immobile, del guardare con distacco, intavolando, con le ore del tempo e con le misure dello spazio, una laica e mistica conversazione sulla tela.
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