Morici Gino - Galleria Roma Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Galleria Roma Siracusa
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Morici Gino

900 Sicilia
Morici Gino
pittore-scenografo


Gino Morici,personaggio eclettico,è nato nel 1901 a Palermo,dove è vissuto ed ha lavorato .
Nel 1925 ha vinto il Pensionato nazionale di decorazione e dal 1931 ha insegnato decorazione e scenografia all'Accademia BB.AA. di Palermo.
Allievo di Trentacoste(1859-1933),A.Ugo(1870-1950),Quattrociocchi (1872-1941), L. Castro (1884-1970), A. Campini(1884-1950),amico di Pippo Rizzo(1897-1964),V.Corona(1901-1966),G. Varvaro(1888-1973),Dixit (1905-2003), Rosone(1910-2001),Totò(1900-1926),Guido(1908-1990)e Biagio (1899-1989) Gregorietti, G. Barbera(1909-1935), G. Baragli(1934) ed A. Pecoraino(1927),Maestro di Pippo Spinoccia,Pietro Pantino,Pippo Gambino e Totò Bonanno(1928-2002),Gino Morici verrà sempre ricordato come il grande artista con il monocolo creatore di Hidalghi ed ,a detta di A. Ruta, è un artista da riscoprire .
La sua intensa attività artistica si è espressa nel campo della pittura muraria,della scenografia,dell'incisione e dell'illustrazione .
Poche le sue mostre Personali(Catania, Siracusa,Roma ,Cagliari),oltre alla Galleria La Tela(Palermo,'72) ed all'Accademia BB.AA.(Palermo,'80), specie se rapportate alla sua vasta produzione di pittore ed incisore.
Maestro indiscusso per una generazione di artisti siracusani.
Ha decorato ad encausto il Salone della Storia Patria a Palermo (1926) con La Corte di Federico e la Battaglia di Cerami,la Banca d'Italia a Palermo(1929),il Palazzo delle Poste di Caltanissetta(1932) e di Palermo(1933),la Sala del Biliardo del Palazzo della Prefettura di Ragusa('37), e sempre a Palermo la Casa Maternità-Infanzia,L'ospedale della Rocca, il Comando dell'Aeronautica, la Sede Centrale della Cassa di Risparmio V.E., attuale BdS,l'Istituto di Agraria dell'Università, Villa Igea .
La Città dei ragazzi,a Palermo, è stata realizzata il 24 Giugno 1956 con la regia di Gino Morici;  disegni di G. Morici sono presenti a Villa Niscemi(Palermo).Ha illustrato su "L'Ora" di Palermo il romanzo "I Beati Paoli" ; ha eseguito scenografie e costumi per Anton Giulio Bragaglia, per il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Bellini di Catania, e scenografie costumi per una ventina di films .

Ha sistemato anche gli interni di Ca' Corrier a Venezia,Villa Paino a Palermo,il Palazzo del Governo (Torino),il Museo nazionale(Venezia) .
Si riporta una pagina di L.Pignato sugli Hidalghi, una speciosa, spesso sbalorditiva serie di esseri impossibili eppure storicamente e meccanicamente perfetti creati dalla sua sorprendente matita  :
" Il primo Hidalgo di Morici ch'io vidi anni fa,adesso sono molti anni, era un Don Chischiotte preso alle spalle....Più tardi Morici ha risolto con la sua fantasia dolente,aerea e paradossale che gli amici adorano, il problema di stile del suo Hidalgo,cioè il suo problema: quello di legare  frange,pizzi else.....con ispirazioni meccaniche,incini,rotelle, tubolature, n una unità di linea barocca...Il mutilato reduce da Lepanto di Morici è l'eroe di tutti tempi : non gli resta che un occhio; surrogati ortopedici,rotelle,carrucole e uncini han preso il posto......
Gino Morici con i suoi Hidalghi ne tenta la definizione metafisica " .
Scrive Franco Grasso : " L'Hidalgo di Morici è un erede tardivo del Don Chischiotte, ma anche un prodotto dell'era tecnologica,ibrido personaggio antico e moderno,mitico ed autobiografico; eroe di cento sconfitte,il corpo ridotto ad un marchingegno di protesi,.......... :
un essere che si muove in una dimensione metafisica e surrealista e che
pure castiga l'ipocrisia e la violenza, sè stesso ed il tempo presente ".

                                                
MORICI
un geniaccio del mondo artistico palermitano
Dalla rivista Palermo per te,N.5,Gen-Apr./03,a firma A.Ruta,si riporta: "Arredatore ante litteram per quei tempi....Maestro amato dell'Accademia BB.AA.,legato al vivace mondo degli artisti palermitani , Rizzo, Amorelli, Rosone e Dixit, docente nel dopoguerra di giovani emergenti come Aldo e Mario Pecoraino,Totò Bonanno,Pippo Spinoccia,Pippo Gambino,Irma Costa,
attento lettore delle direzioni di ricerca dell'avanguardia europea e dei suoi più recenti epigoni......
Fra tutti i futuristi certo ama Balla e Depero.....a loro lo accomunò anche il gusto dei giocattoli,dei pupazzi semoventi,che amava costruire per i figli, e dei fantasmagorici congegni per gli Hidalghi,di cui sono pieni i suoi disegni degli anni Cinquanta .
Punto nodale però nella sua formazione negli anni Trenta è Giò Ponti , l'architetto maestro dell'eclettismo dèco della Milano e della Firenze di quegli anni .....L'assimilazione del segno decorativo del maestro milanese  sia nel campo della decorazione d'interni sia negli arredi e nel design e la personale interpretazione di questi stimoli fanno di Morici forse il maggior esponente , con Paolo Bevilacqua e Francesco Fichera , del Dèco in Sicilia . Fu essenzialmente architetto, autore di ristrutturazioni d'interni(Casa Savona,Villa Paino,Ca' Corner ed il Museo Nazionale di Venezia,il Palazzo del Governo di Palermo ) e come decoratore,a Palermo, si cimentò in interventi parietali nella case Sgadari di Lo Monaco,Ugo e forse Bordonaro,la Società di Storia Patria, la Cappella dell'Ospedale G.F. Ingrassia, l'edificio dell'ex Onmi, l'ex Comando dell'Aeronautica Militare d Palermo ; fuori Palermo decorò i Palazzi delle Poste di Agrigento e di Caltanissetta,il Palazzo del Governo di Ragusa,e nel dopoguerra ancora a Palermo il Bar di Villa Igiea,il Bar Moka,la sala per il pubblico dell'ex Sede Centrale della Cassa di Risparmio di Piazza Borsa,l'Aula Magna della Facoltà di Agraria mentre la Città dei Ragazzi(1956) fu da lui progettata in toto come Casa Savona .
Pittore e decoratore di rilievo certo Lo fu........Più attratto dalla decorazione e poi dalla grafica e dala scenografia,Morici riservò alla pittura il suo tempo libero,i suoi momenti di relax...................
non inquadrabile in un preciso stile pittorico, se non in una sorta di d'espressionismo astrattizzante di moda nell'immediato dopoguerra , che si accompagnò all'interesse per i mondo degli Hidalghi,assai frequentato col pennino e col pennello con una rapidità,essenzialità e sicurezza da vero grande artista .L'automatismo lirico degli Hidalghi,tra ironia e gusto del meccanico, si collocava..... " .
                           
                

         MORICI (1901-1970) , pittore dell'Hidalgo


L'artista Gino Morici è nato nel 1901 a Palermo,dove è morto,all'età di 69 anni, nel 1970 .
Per Frazzetto, " è noto soprattutto per gli  Hidalghi , simbolo efficace d'una condizione di spiazzamento e solitudine , malinconia ed acre sarcasmo " .
Da G. Bonanno, Artisti del Novecento in Sicilia, riportiamo in parte :
" .....eredita il dubbio della tradizione e si sostanzia della disillusione susseguente le certezze del liberty e del Novecento, a far comprendere con acume introspettivo la ricchezza culturale ed il fondo amaro della storia siciliana. Ironico e multiforme,è compagno di molti artisti,particolarmente per la riflessione filosofica che sta alla base della sua indagine . Non poche sue tele hanno nella composizione,nel disegno e nella materia cromatica lo spessore intellettuale dei manieristi e l'immaginazione di un Miguel Cervantes con il pensiero del quale ha lunga dimestichezza . Eccessiva è l'autocritica di Morici .......eccelle nell'acquaforte e nella puntasecca, di cui è documento la serie degli Hidalghi...... " .

Morici,un eclettico protagonista del '900 palermitano
Scrive A. Pes su "Il Giornale di Sicilia :
" Morici era un uomo solare e distaccato,gran fumatore e con un monocolo costantemente incastrato nella palpebra. Ottimo disegnatore,con gli Hidalgos creò un tipo di eroe,ossuto e nobile,ritratto in svariate mansioni ed in tutto simile a Don  Chischiotte.......Collezionista d'armi antiche e costruttore di giocattoli, amava parlare in greco ed  in latino con Archimede Campini ed  Eustachio Catalano.... " .
Gino Morici,
un eclettico personaggio
del '900 palermitano
Pittore, decoratore, scenografo, grafico raffinato e imprevedibile inventore di strabilianti marchingegni, perfino scultore, a Gino Morici si devono scenografie e costumi per opere liriche rappresentate nei teatri Massimo di Palermo e Bellini di Catania, nonché per alcuni dei film che fra gli anni Quaranta e Cinquanta sembrarono dar vita ad una promettente cinematografia siciliana, in un'isola allora pervasa di entusiasmo ed intelligente creatività e oggi oggetto di interesse e studi specifici.
Pittore di affreschi in edifici pubblici e privati, pittore decoratore e illustratore interessante, passato attraverso una significativa evoluzione del segno grafico, Morici ha anche disegnato per il Giornale di Sicilia la saga dei Beati Paoli uscito con successo a puntate, e molti libri le cui illustrazioni sono ancora per la maggior parte inedite, avendone lo scoppio della seconda guerra mondiale interrotto la pubblicazione.

Fu affreschista e decoratore d'interni; come docente di decorazione e  scenografia all'AA.BB. di Palermo ha formato generazioni di artisti siciliani . Ha realizzato scenografie e costumi anche per il film 'In nome della legge' di
P. Germi .



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