catta mi canta 'n cannolu - parole siracusane

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Parole siracusane
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catta mi canta 'n cannolu

Catta mi canta 'n cannolu ovvero carta canta villan dorme.
Da un'intuizione di Ermanno Adorno.
In seguito ad un affare concluso era abituale tra contraenti sottoscrivere un contratto e spesso tra i popolani era un semplice foglio di carta che veniva conservato a futura memoria.
Per salvaguardare il foglio sottoscritto era uso comune arrotolarlo (modo antico vedi i rotoli), e infilarlo in un cilindro.
I nobili e la classe media nel'800 utilizzavano cilindri di cartone che chiudevano con papposito coperchio mentre i contadini utilizzavano il trancio di una canna grossa spesso canna di bambu all'interno della quale infilavano il rotolo tappandolo.
Perchè chiamato cannolo?
Il particolare dolce siciliano chiamato cannolo oggi si realizza con forme predisposte in alluminio o acciaio ma nell'800 la forma era un semplice pesso di canna della lunghezza voluta sulla quale si avvolgeva la pasta sfoglia facendola asciugare prima di metterla in forno.
In conclusione nelle dispute chi conservava la carta dentro la canna a forma di cannolo poteva ben dire: attenzione puoi dire e fare quello che vuoi ma "catta mi canta 'n cannolu" per dire ho conservato la documentazione e carta canta.
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