palazzo Corpaci via Alagona
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Palazzo Corpaci è uno splendido edificio settecentesco in stile barocco.
Fino a poco tempo fa c'era Casa Museo fondata nel 1955 e il museo del Cinema.
L’edificio sorge in via G.B. Alagona, nel quartiere ebraico della Giudecca e fu acquistato dalla famiglia Corpaci il 12 ottobre del 1892 con un atto di vendita da parte dell’Arciconfraternita della Chiesa dello Spirito Santo.
Oggi appartiene alla famiglia Romeo,che nella persona del dott. Remo Romeo e grazie alla sua passione e perizia, aveva attuato la sistemazione dell’antico palazzo,che nei propri spazi, su una superficie di 2000 mq ed ospitava materiali atti alla narrazione storica della cinematografia, compresa in un arco di tempo che va dal precinema ai giorni nostri.
Il Museo del Cinema venne inaugurato il 26 marzo 1995 e offriva al fruitore oltre agli spazi espositivi per la collezione permanente e mostre temporanee, anche quelli collaterali come la biblioteca con oltre 10.000 volumi,la videoteca contenente oltre 26.000 film, l’emeroteca con 4.000 riviste e più di 10.000 cartoline e manifesti sulla filmografia,l’audioteca con oltre 10.000 dischi e cd musicali di colonne sonore e una sala proiezione intitolata a “Vittorini” con 70 posti a sedere. Al piano terra dell’edificio si trovavano tre spazi espositivi, la sala proiettori e la sala proiezione anzidetta.
Il percorso museale iniziava al primo piano dove la sala A è dedicata al precinema con la presentazione di oggetti che testimoniano le prime forme di proiezione, come il teatro d’ombre, la lanterna magica, il cromatropio, la lastra animata per lanterna.
La sala L era dedicata alla fotografia dove sono in mostra dagherrotipi, fotocamere in legno,cartone e ferro,fotocamere a soffietto in legno.
Nella sala B si trovavano le cineprese, da quelle in legno con inserti in metallo, (1898), a quelle in ghisa, (1910), e anche in ferro, (anni ’50).
Proseguendo nell’itinerario museale si arrivava alla sala C dove erano custoditi i proiettori, gli strumenti fondamentali e magici del cinema.
La raccolta mostrava proiettori di fine ‘800, alcuni originali appartenuti a grandi nomi della cinematografia italiana, ad esempio quello di Elvira Notari, pioniera del cinema italiano.
Suggestiva era la sala I che ospitava il sonoro a partire dalle scatole musicali a carillon dei primi dell’800, fonografi di fine ‘800, dittafoni, grammofoni a tromba del’900.
La sala D ospitava gli strumenti forse meno conosciuti del mondo cinematografico come gli avvolgi pellicola, le incollatrici, le titolatrici che sono gli accessori degli addetti ai lavori di proiezione.