Palazzo antica Dogana
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Nel 1892 si allargò la banchina che diede origine al piazzale chiamato “IV novembre”. Contemporaneamente fu posizionato il tronco ferroviario e venne aperta la stazione marittima, solo per le merci.. In quel periodo Siracusa era servita da diverse linee postali sulle tratte Napoli- Siracusa – Malta- Tripoli ed altre minori su Palermo- Siracusa – Malta e Palermo- Siracusa. Nel 1895 veniva istituita la linea diretta con Malta. Alla fine del secolo si riempiono i canali che, oltre alla darsena, mettevano in comunicazione le acque del porto piccolo con quelle del porto grande. Tale opera venne giustificata per motivi igienico- sanitari in quanto i fossati erano in stato di abbandono , maleodoranti e ricettacolo di rifiuti, ma in realtà scaturiva dalla necessità di favorire l’estendersi della città sulla terraferma nei nuovi quartieri di S. Antonio e Santa Lucia. Il mancato deflusso delle acque divenne concausa dell’insabbiamento del porto grande che ancora oggi ne condiziona l’operatività. Nel ‘900 si costruisce Corso Umberto su uno dei canali interrati, per favorire il collegamento tra la stazione ferroviaria e quella marittima. Dopo il 1860 i Savoia decidono di dare risorse economiche per la ricostruzione dei porti siciliani per dare lavoro ai poveri e per avere porti commerciali funzionanti , così tra il 1862 e i11868 la Marina assume l’aspetto attuale. Il nuovo secolo vede un risveglio del porto e il movimento merci arriva alle 100 mila tonnellate e il movimento passeggeri conta circa 8000 unità l’anno. Questo felice inizio diede il via ad una serie di progetti per lo sviluppo dello scalo e nel 1904 viene studiato il piano regolarore del porto che viene varato nel 1909, ma viene attuato solo in parte. La guerra di Libia fa istituire dei collegamenti con la Tripolitania e la Cirenaica e il movimento di merci e passeggeri è in crescita. La Prima Guerra mondiale, invece, fa registrare una diminuzione del traffico commerciale. Nel 1920 avviene una ripresa e si forma il “ Comitato pro porto”, ma i lavori del molo S. Antonio restano fermi. Già nel 1925 si toccano cifre record per il traffico viaggiatori e merci che sono quelle legate all’economia siracusana: frumento, carbone, legname. Si esportano asfalto,agrumi.e carrubi. La pece viene commercializzata al molo S. Antonio, mentre i commercianti delle arance in botti usavano il molo Zanagora. Le bucce di arancia in salamoia messe nei barili venivani spedite in Inghilterra e in Germania, e spesso anche negli Stati Uniti, dove si usavano per fare le marmellate. C’era rivalità tra i vari commerci e tra i moli e ciò vivacizzava il mercato. Interessante notare in questo periodo il sorgere dei grandi alberghi sulla marina perché, dato l’aumentato numero di passeggeri, le grandi famiglie di esportatori come i Bozzanca e i Boccadifuoco capirono che era necessario investire negli alberghi, che vennero edificati a ridosso degli sbarcaderi: nascono il Grand Hotel e l’Hotel dès Etrangères. Il Canale della Darsena era, invece, riservato al commercio dell’orto- frutta e alla pesca locale. La crisi economica del ’29 si fa sentire e nei primi anni trenta vi è una flessione del traffico merci e passeggeri, ma ciò nonostante vengono istallate due nuove gru e nel 1933 viene inaugurata la nuova stazione marittima, oggi sede della Capitaneria di Porto in Piazzale IV Novembre, seguita dalla costruzione dell’edificio della Dogana.