cappella del Sacramento - chiese esistenti Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Chiese esistenti
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cappella del Sacramento

Duomo Cattedrale
Sul culto del SS. Sacramento a Siracusa
tratto da: Dario Scarfì- la portantina del Corpus Domini -documentazione PDF

Già a cavallo dei secoli XVIII e XIX l'infaticabile annalista siracusano Giuseppe Capodieci aveva svolto indagini sulla istituzione a Siracusa del culto del SS. Sacramento; in anni più recenti gli studi di Giuseppe Agnello e di Salvatore Russo, caratterizzati dalla lucidità delle analisi, hanno ulteriormente contribuito a chiarirne l'importanza agli occhi della Chiesa siracusana.
E lo stesso Agnello a riferire la notizia che scrittori locali fanno risalire l'introduzione ufficiale della festa del Corpus Domini al 1262, senza, tuttavia, citare la propria fonte (ma è probabile che fosse lo stesso Capodieci). Pie ragioni campaniliste forse indussero i nostri annalisti a tali asserzioni: la solennità del Corpus Domini fu istituita da Papa Urbano IV con la bolla "Transiturus" del 1264 e successivamente nacque la consuetudine di trasportare processionalmente l'Eucaristia. Il culto della sacra Particola ebbe un incremento durante il Concilio di Trento ( 1545 1563) con il Decreto del 1551.
Il manifesto che la nuova chiesa controriformata si era data in tema di iconografia eucaristica diede un forte incremento all'adorazione contemplativa del SS. Sacramento (quasi nel tentativo di riaffermare lo stretto rapporto tra mangiare e vedere: una sorta di manducatio per visum, un mangiare con gli occhi, come alcuni teologi medievali avevano definito la contemplazione dell'ostia consacrata) e un forte ricorso ai soggetti biblici, nel quadro del nuovo clima di erudizione scritturistica in risposta al biblismo protestante: il sacrificio d'Isacco, l'istituzione della Pasqua, tanto per citare, in maniera interessata, i due episodi che ricorrono nella portantina.
Così a Siracusa nel volgere di pochi anni venne fondata la Cappella del SS. Sacramento nella Cattedrale, si solennizzano fastosamente la festa del Corpus Domini e la pratica delle Quarant'ore, o Quarantore, in riferimento alle quaranta ore trascorse dal corpo di Cristo dentro il sepolcro.

Sulla Cappella del Sacramento della Cattedrale


La cappella fu voluta nel 1616 dal Vescovo Torres che però fu trasferito in altra sede episcopale prima di vederla finita. Fu il vescovo Antonio Capobianco che portò a compimento, nel 1650, il progetto del suo predecessore.
L'impianto semi ottagonale è attribuito a Giovanni Vermexio. Subito colpisce la sontuosa raffinatezza della parte centrale della cappella: il ciborio e il paliotto. 11 primo, infatti, fu disegnato da Luigi Vanvitelli nel 1752 a forma di tempietto a pianta circolare, mentre il paliotto marmoreo, di Filippo Valle, del 1762, raffigura l'Ultima Cena.
La sequenza delle raffigurazioni del soffitto, di Agostino Scilla, sembrano non delimitare*l'alto della cappella, ma immergono l'occhio dello spettatore in un mirabile gioco di prospettive e di perfezione artistica.
Così scriveva:
Se mi fa d'uopo dipingere un grappolo d'uva, bisogna che io faccia ad uno ad uno i ritratti di tutti gli acini, i quali son tutti diversi in grandezza e in forma.
Il ciclo di affreschi, anch'esso commissionato dal vescovo Capo- bianco, fu completato dall'artista con sorprendente celerità: dal gennaio 1657 all'ottobre 1658. Nella volta, ripartita in cinque scomparti, sono raffigurate scene del Vecchio Testamento che riferiscono dell'istituzione divina del pane Eucaristico. Esse rappresentano (da sinistra): Davide riceve dal sacerdote Archimelech il pane santificato presentato da una donna genuflessa;

Elia fuggendo la persecuzione della perfida regina Giobele è nutrito dal Signore con pane e dissetato da acqua; Daniele nella fossa dei leoni riceve il pane dal profeta Abacuc;

due esploratori trasportano mazzi di spighe e un tralcio con l'uva;

nell'ultimo è rappresentato il miracolo della manna.

Al centro della volta tre angeli reggono il SS. Sacramento, mentre nei pennacchi del tamburo della volta sono raffigurati la Fede e la Speranza.


Essendo andati distrutti nel terremoto del 1908 tutti gli affreschi eseguiti dallo Scilla nelle varie chiese a Messina, solo nella Cappella del Sacramento del Duomo di Siracusa è rimasto l'unico esempio durevole di questo grande artista dal versatile ingegno^1.
Al centro di essi, in un medaglione sorretto da due angeli, vi è il ritratto del vescovo Torres (a Siracusa dal 1611 161

Sulle Quarantore a Siracusa
L'orgoglio municipale prepotentemente affiora dalle parole di Capodieci. Leggiamolo:
Intorno alla Sicilia vogliono alcuni, che le Quarantore s'istituirono per la prima volta in Palermo a 2 di Febbraio dell'anno 1607 (...). Io senza tema di fallo asserisco, che Siracusa fu la prima Città della Sicilia, la quale introdusse fin dall'anno 1603 questa pia opera del Santissimo Sacramento delle Quarantore, quantunque alcuni per antica tradizione la vogliono prima ancora stabilita, mancando però i pubblici documenti, che le vicende de' tempi ci hanjatto perdere, non m'impegno a sostenerla^.
E' difficile non avvertire lo stridire deidi indefiniti anonimi alcuni contro la dirompenza semantica e lessicale di Io senza tema di fallo asserisco; e in più la contaminazione ciceroniana, certo non ignota al Capodieci: confirmarire hoc liquido, iudices, possum... Io senza tema di smentita, o giudici, posso asserire... (In Gaium Verrem actionis Secundae, lib. IV - 124).
Continuiamo nella lettura:
In un libretto dell'Alfabeto dell'anno 1605 di Notar Vincenzo Leante Siracusano, (...) si legge che il P. Baldassarre Calducci, Ge¬suita Siracusano, introdusse l'Orazione del SS. Sacramento delle Quarantore a Palermo, e da un autentico documento ricavasi, d'esser più che certo, che i PP. Gesuiti furono i primi a ripigliarla, o a istituirla in Siracusa, ed in altrove (...). Indi il Vescovo di Siracusa Giovanni VII Torres dall'anno 1613, in cui prese possesso, sino al 1619, nel quale passò alla Cattedra Vescovile di Catania, pieno di fervore impegnassi ad aumentare la divozione del Santissimo Sacramento; infatti si maneggiò egli col Senato per costruirsi sopra gl'introiti della Città un'annuale somma per lo mantenimento delle Quarantore Circolari (...).
Il Senato poi a 20 Maggio del 1627 tenne un Consiglio, ed assegnò per la Musica onze venti all'anno, a fine di andare in tutte le Chiese, (...).
Pubblicò pertanto il Vescovo Monsignor Capobianco un Editto, assegnando le Chiese per lo giro delle Quarantore, toccando due volte ogn'anno per ogni Chiesa assegnata, e graduatamente, conforme l'ordine che segue: Parrocchie la Madrice Chiesa, S. Giovanni. S. Pietro, S. Giacomo, S. Tommaso, S. Martino, S. Niccolò. Conventi S. Domenico, S. Francesco d'Assisi, S. Agostino, il Carmine, S. Francesco di Paola, li Gesuiti, Teatini, S. Teresa, Seminario de' Chierici, Ospedale de' Benejratelli. Confraternite S. Filippo, S. Stefano, S. Lucia, S. Cristof alo, SS. Trinità, S. Catarina, le Cento Messe, S. Leo- nando, lo Spirito Santo, S. Michele, S. Maria d'Itria, S. Maria la Porta, S. Maria delli Miracoli, S. Maria della Grazia, S. Maria di Portosalvo, S. Maria di Montesanto. Congregazioni di Gesù e Maria, di S. Filippo Neri, di Gesù Maria la Grotta, e de' RR. Sacerdoti, ordinando osservarsi inviolabilmente, una tale assegnazione, e con ordine, sotto pena ai Controventori di pagare onze venti, d'applicarsi ad opera d'arbitrio del Vescovo, (...)
Non minore premura ebbe ad accrescere, e regolare il culto del SS. Sacramento delle Quarantore il Vescovo Francesco IV Fortezza; (...).
Frattanto il Senato ottenne in questo tempo dal Tribunale del Rcal Patrimonio la conferma della limosina, che aveva stabilito per lo mantenimento delle Quarantore Circolari di once 95 l'anno, come osservasi nel libro delle lettere a foglio 109 a 30 Agosto 1684 e 2 Luglio 1685, e nel libro de' Consigli dell'anno 1680 fino al 1692 f. 109, che poi vennero minorate ad once 60 annue, lo che rilevasi al libro de' Consigli del 1680 fino al 1692 f. 371. Era solito ancora in detta epoca trasportarsi un Cembalo, e un Or¬gano in quelle Chiese, ove si esponevano le Quarantore, e l'Uni- verstà pagava once sei annue, (...).
Dopo Monsignor Fortezza occupò la Cattedra Vescovile di Siracusa nel 1695 D.Asdrubale Termini, di sempre felice ricordanza. Questi nel tempo del suo governo, fra le altre pastorali cure, ebbe quello, di dar qualche altro nuovo regolamento alla Orazione delle Quarantore, ed in effetti fece imprimere un librettino con alcune Orazioni, Litanie, e Salmi da praticarsi in ogni Chiesa dopo l'ultima Deposizione ordinando il seguente: (...); 4. che su l'Altare dell'Esposizione non si esponghino Statue di Santi, né sacre Reliquie, riposte o in dette Statue, o in altri Vasi, e Reliquiarj (...); (...) 6. che nell'Altare, dove sarà esposto il Santissimo Sacramento, vi sia sempre un decoroso baldacchino; (...)
7. che l'altarino, o scabelletto, e luogo ove dovrà posarsi la sacra Sfera, ed Ostensorio, sia tale che il Diacono, o altro Ministro possa giungervi comodamente dalla predella dell'altare, o al più con tale scabello, che non superi l'altezza del medesimo Altare, né mai sia lecito, per posar detta Sfera, salire co' piedi, o colle ginocchia sopra l'Altare, o in altro modo superare con il corpo la planizie di esso (...). Chiamato nel 1722 Monsignor Termini agli eterni riposi, acquistò il Senato il diritto di Jare egli l'assegnazione delle Quarantore nelle rispettive Chiese (...)
Dopo la morte di Monsignor Termini, venne nel 1 724 a sedere nella Cattedra Vescovile di Siracusa Monsignor Tommaso II Marini. Questo degnissimo Prelato rivoltò l'occhio sul principio del suo governo alla grande, e sempre lodevole divozione del Santissimo Sacramento delle Quarantore, (...). Sin dall'anno 1731 abbiamo una non interrotta consuetudine, e si è, che ogni qual volta si aprisse nella propria Cappella; o si trasportasse in qualunque Chiesa la Statua della nostra Padrona, e Concittadina V. e M. S. Lucia per qualunque pubblica necessità, o altro motivo, dovesse allora sospendersi il solito Corso delle Quarantore per le Chiese esponendole in quella Chiesa, ove sta esposta all'adorazione la detta Sacra Immagine; (...). Oggi la divozione del Santissimo Sacramento Circolare delle Quarantore è in Siracusa nel suo maggior fervore. Le Chiese gareggian fra loro nel mantenerlo con la possibile pompa. Sopra un piccolofondo, addetto alla divisata Opera, e su le once 60, che dalla congrua furono alla stessa assegnate, oggi ridotte a conce 30 annuali per la decadenza del Civico Patrimonio, le quali nemmeno si pagano, si contribuisce diariamente alle Chiese, ove si espongono le Quarantore once 22, e mezzo di cera ne'giorni della Quaresima, e nello resto dell'anno once 15. Vi andava prima la Musica in giro nel primo giorno della esposizione per la Messa, e nell'ultimo per la deposizione solenne, ma da pochi anni a questa parte si è sospesa, finché bilanciati gli introiti del Civico Patrimonio potranno pagarsi gli onorarti alli Professori a tenore degli antichi statuti (...). Stimo poi necessario per notizia de' Posteri di descrivere tutte le Chiese della Città di Siracusa, dove oggidì suole esporsi il Santissimo Sacramento delle Quarantore Circolari, e sono la Cattedrale, S. Gio. Battista, S. Pietro, S. Paolo, S. Giacomo, S. Tommaso, S. Martino, S. Domenico, S. Fracesco di Assisi, S. Agostino, la Madonna del Carmine, S. Francesco di Paola, S. Giovanni di Dio, S. Andrea, S. Maria, S. Benedetto, S. Luca, Montevergine, Annunciata, Aracoeli, Carmine, S. Croce, Spirito Santo, S. Filippo, Collegio, S. Filippo Neri, S. Cristojalo, SS. Trinità, S. Leonardo, S. Sebastiano, la Ma¬donna de' Miracoli, S. Giuseppe, S. Lucia la Piccola, la Madonna di Portosalvo, la Madonna di Monteferrato, la Madonna degli Angeli, i Quattro Coronati, S. Lorenzo, Gesù e Maria, S.Anna, la Madonna dell'Itria, S. Rocco, la Madonna di tutte le Grazie, la Madonna della Grazia, S. Agata, S. Michele Arcangelo, l'Anime del Purgatorio, S. Niccolò e S. Bartolomeo, fuori Città S. Lucia e S. Maria di Gesù e S. Giorgio. Queste sono le autentiche notizie, che ho potuto dare intorno all'Orazione del Santissimo Sacramento delle Quarantore ricavate da quei pubblici documenti, che sono al¬la mia cognizione, avendo così creduto di soddifare lo genio di molte divote, e rispettabili persone, che continuamente mi hanno obbligato per renderle note al pubblico. Il Fine.
Da: G. Capodieci, Origine, e progressi dell'Orazione del SS.mo Sacramento delle Quarantore per le Chiese della Fedelissima Città di Siracusa, Siracusa, 1801.
QUADRO CRONOLOGICO
1616, aprile 8: (il vescovo Giovanni Torres) fonda in Cattedrale la cappella del SS. Sacramento e le assegna il capitale d'onze 4.000 per la costruzione e per i bisogni di culto.
1632, dicembre 6: (il vescovo Fabrizio Antinoro) celebra il Sinodo (...). Prescrive le norme per la celebrazione delle Quarantore.(...).
Consente che ogni giovedì, quando lo permetta la liturgia, in tutte le chiese sacrametali della Città e della diocesi si possa cantare una messa solenne - De SS. Sacramento - coll'esposizione del Divinissimo e processione "intra septa Ecclesiae".
1650, (il vescovo Giovanni Antonio Capobianco) costruisce la Cappella del Sacramento in Cattedrale, fondata dal Vescovo Torres. 1657, gennaio: incarica il pittore messinese Agostino Scilla di eseguire gli affreschi della volta della cappella del Sacramento nella Cattedrale e gli concede un acconto di onze 50; il saldo di onze 400 più 50 di regalo avverrà il 3 ottobre 1658. 1668, marzo 6: fonda in Cattedrale l'Opera del SS. Sacramento al giovedì, che con breve apostolico del 30 maggio 1668 verrà aggregata alla primaria di S. Maria sopra Minerva in Roma. 1718, per regolare la liturgia delle Quarantore il vescovo (Asdrubale Termini) pubblica un libretto, lodato dal suo successore (Tommaso Marino).
1752, maggio 2: (il vescovo Francesco Testa) autorizza il suo Vicario Generale, can. Francesco M.Arezzo, a contrarre con la Cassa Diocesana delle Opere Pie un debito di 400 onze, da estinguersi negli anni successivi, a fine di coprire la spesa di onze mille e due per il Ciborio marmoreo della Cappella del Sacramento, eseguito a Roma su disegno dell'architetto Luigi Vanvitelli. 1763, novembre I il Vescovo (Giuseppe Antonio Requesens) affida al Dumontier la direzione dei lavori di sistemazione nella Cappella del Sacramento del paliotto marmoreo raffigurante "L'Ultima Cena" eseguito a Roma dallo scultore fiorentino Filippo Valle, 1805, giugno 12: (il vescovo Gaetano Bonanno) pubblica un editto affinché si celebrino con la tradizionale "nobile divota pompa" la festa e l'ottava del Corpo del Signore.
1825, maggio 26: (il vescovo Giuseppe Amorelli) in un editto per la festa del Corpus Domini invita i parroci, i rettori di chiese, le abbadesse dei monasteri a prestare con le opportune cautele i sacri paramenti ai sacerdoti, che ne fossero privi, e tra l'altro afferma: "Non è a noi ignota la pietà, e la religione di questo devoto popolo che si è talmente distinto con sì Sacro Culto, per cui il suolo ne porta il glorioso nome della Città del Sacramento".
Tratto da: O. Garana, I vescovi di Siracusa, 1969 I corsivi tra parentesi sono miei.
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