Forassiepi Diana - permanenzagalleriaroma

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Arte e Artisti
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Forassiepi Diana

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Diana Forassiepi


Nata a Sesto San Giovanni, Milano. Dopo la maturità compie studi di pittura e disegno col pittore Giovanni Fumagalli alla Civica Scuola d’arte “Federico Faruffini” di Sesto. Corsi di incisione e design che utilizza anche come professione. Collabora con asili e scuole con programmi, iniziative pittoriche, scenografie e costumi. Molte iniziative nel campo sociale: I° Premio “Piazzetta” 1961, “Piazzetta Artisti nei Quartieri” , presentato alla Biennale di Venezia  ’76 da Enrico Crispolti in “Ambiente come sociale”. Coprogetto del Parco Carlo Marx e murale nel 1975. “Gruppo Arti Visive” dal ’78 all’85 presso l’Assessorato alla Cultura di Sesto. 1989 “Premio  

Per la grafica”, Montecarlo, LU. Omaggio dell’Assessorato alla Cultura di Sesto alle donne impegnate nella vita civile, sociale, culturale. E' pr esente in collezioni pubbliche e private italiane e straniere. Hanno scritto: R. Barletta, M. De Stasio, M. De Micheli, T: Lasco, P. Lezziero, E. Tibaldi., M. Vitta.

Personali

1989 - Murale “Dalla città al mare”, per il Comune di Milano.

1994 - “Centro Culturale “Valmaggi”, antologica a cura di Riccardo Barletta - Sesto S. Giov.

1995 ­ “Galleria Trezzo” a cura di Riccardo Barletta. - Trezzo sull’Adda, MI.

1995 -  “Rondò Torretta” - Sesto S.Giov.

1998 - “Galleria “Auditorium” a cura di Alberto Veca - Sesto S.Giov.

1999 - “Galleria Roma”- Siracusa.

2000 -  “Opera Pia dei Poveri Vergognosi e Aziende riunite” a cura di Tina Lasco Nicoloso-Bologna.


Collettive

1961 - “I° “Premio Piazzetta” - Sesto S.Giov.

1961 - “Galleria il Giorno” - Sesto S.Giov.

1978-79 - Murale “Lo Zoo Fantastico”, Parco  C. Marx - Sesto S.Giov.

1980 - “Dentro la scuola, dentro la città”, costumi teatrali per il “Bolero” di  Ravel.

1980 - “Il gioco e gli Artisti” , “Galleria Rondottanta” - Sesto S.Giov_.

1991 - Saletta “Rachele”, “…Artisti tuttavia…”, pittori di Brera - Milano.

1992 - Civica Scuola d’Arte “Federico Faruffini”, “Anni e Opere”, a cura di Marina De Stasio -Sesto S.Giov.

1992 -  Saletta “Rachele”, “Scatole in gioco” - Milano.

1993 - Galleria “Auditorium”: “Natale 1993, “Piccole opere di tanti Artisti” - Sesto S.Giov.

1993 - “Saletta Rachele”: “Carte per Arte”, a cura di Giorgio Seveso - Milano.

1996 - Galleria “Odradec” - 5 Pittori - Venezia.

1997 - “Il filo e il seme”, Spazio Espositivo “Solferino” a cura di Riccardo Barletta - Milano.

1997 - Banca di Credito Bergamasco: “2Artiste” - Milano.

1997 - “Il filo e il seme”, Spazio Espositivo “Solferino”, a cura di Riccardo Barletta - Milano.

1999 - “Centro Valmaggi”, “Mater materia”, a cura di Tina Lasco Nicoloso - Sesto S.Giov.

1999 - Galleria “Noma” , 3 Artiste - Milano.

1999 - “Associazione Artisti Cremonesi”, Palazzo Grasselli. “2Artiste” - Cremona.

1999 - Centro Civico “Parpagliona” - Sesto S.Giov.




NOTE CRITICHE


…nelle sculture il “Torso” è formato da un sottile foglio di rame, forma precaria, allusione al corporeo, praticamente astratta. Pieghe sottili, rilievi sommessi, incavi, pronunciate gibbosità, morbide curvature, aspre grinze in un colore caldo, sonante come un respiro ardente e intenso. Si avverte da tutto ciò una “storia”, metafora dell’umano, tattile, raffinata texture, mediante gessi e acrilici in un attento e calibrato contrappunto cromatico. Spesso la scultura acquisisce due facce diverse, opposte, da fruire alternativamente. Appare sulla parte convessa, rigorosa e ordinata un acceso cromatismo di forme geometriche, nella parte concava, in rilievo, appaiono forme caotiche e organiche, in legno e tela color rame: ordine e disordine. Operazione duale. Da una parte l’archetipo del “torso”, dall’altra l’archetipo opposto del “viscere”, della realtà organica, unendo due esperienze passate e distaccate nelle concretezza della scultura. Dall’elemento duale: pittura e scultura, Forassiepi passa all’elemento ternario, non si tratta di sommatoria, ma di osmosi organica avente una ragion d’essere nella struttura della pulsione creatrice… da questa summa emerge la struttura stessa dell’uomo nei tre livelli: vita istintuale nella visceralità, quello delle passioni dal “torso”, sede del respiro e del cuore, quello della mente, nella capacità ordinatrice esprimentesi nella geometria. Livelli eterni della commedia umana. Apollineo e dionisiaco sulle due facce della scultura, assoggettati a un impero emozionale del “logos”, dato dalla colorazione geometrizzante.  Riccardo Barletta


…l’agire artistico, come oggi frequentemente nel mondo della ricerca, si basa su una studiatamanipolazione diretta delle cose…reperire materiali fra loro eterogenei per origine e plasticità, in parte trovati all’interno dello studio, in parte recuperati da prove o tentativi abbandonati e resi frammenti, procedere al loro assemblaggio, nella correzione informante che l’intervento segnico e cromatico comporta, confrontare il risultato ottenuto con l’immagine mentale cui l’intero operare tende… allora l’opera come unità, disciplinata da un rigore plastico che porta in equilibrio il tutto, ma anche l’opera in quanto realizzata  per scelta e combinazione di materiali diversi…il risultato costituisce un riscatto del materiale abbandonato, un attribuire ad esso una valenza spesso anche diversa rispetto alla propria destinazione originale…a questo corrisponde con una certa costanza nell’impaginazione la figura di un doppio e di una frattura, un intervallo che a un tempo divide a un tempo connette le parti in gioco…in questi collages il “torso” costituisce lo spunto per una interpretazione indipendente e autonoma dei materiali che Forassiepi colleziona e aggrega fino a renderli in originale doppio del reale… Alberto Veca


…il suo percorso artistico non ha modelli di riferimento precisi, ma segue il suo archetipo istinto di origine toscana, verso la classicità di Donatello, i Greci, gli Etruschi, ma è anche consapevole di vivere e operare nella contemporaneità che ha visto sedimentare e bruciare tutte le rivoluzioni delle avanguardie storiche e più recenti, non rimanendo indenne da varie contaminazioni di linguaggi e materiali che usa liberamente…il “torso” umano acefalo, anamorfico, disarticolato è anche contenitore però delle parti più molli, nascoste e neglette, ma funzionali dell’organismo e le più misteriose e incontrollabili….su questo “torso” Ella ha concentrato e focalizzato l’attenzione, su tutto ciò che sfugge al controllo del raziocinio o censura del cervello:  ma è soprattutto il luogo che esprime in assoluto la corporeità, il sanguinem, la forza, ma anche i moti più ancestrali e incontrollabili…in questo procedere si possono percepire gli stati d’animo che a volte assumono una dimensione di leggerezza e di gioco, altre una sofferenza creativa di sforzo fisico e mentale, una volontà di trasformare la vita stessa con tutti i  suoi limiti in una vera autentica passione…

Tina Lasco Nicoloso
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