via dei sepolcri
teatro antico
La Via dei Sepolcri si trova Ad ovest della terrazza del Temenite, a sinistra della grotta del Ninfeo. Lungo le pareti, su ambedue i lati, completamente tagliata nella roccia.
I nicchioni che si vedono al suo inizio fanno parte dell'apparato liturgico e decorativo di esso, mentre le camere (ipogèi), che sono state scavate entro le pareti della via, sono sempre tombe cristiane più tarde, incassi per quadretti votivi e una serie di ipogei di età bizantina.
Su entrami i lati, alla base delle pareti rocciose furono scavate nella viva roccia le canalette di scolo delle acque alluvionali e al centro, sulla carreggiata sono evidenti i solchi lasciati dai carri e al centro una serie di fossette per agevolare il passaggio di asini e muli.
Tale via conduce alla sommità del Temenite in un’area oggi a terrazza e che presenta numerose testimonianze. Secondo un approfondito studio effettuato da Luigi Polacco si possono riconoscere le fondazioni di due templi e la presenza di fosse votive riferibili al santuario di Demetra e Kore. Scavi recenti (Voza) invece hanno pensato di poter evidenziare in quest’area, che pure reca tracce di epoca preistorica, le fondazioni di un tempio, posto pressocchè al centro della terrazza. La parte centrale di tale edificio arcaico sarebbe interessata anche dalla presenza di due tombe monumentali di periodo successivo e riferibili al V sec. a.C..
L’area è stata interpretata come quella del Santuario di Apollo Temenite, ricordato anche da Tucidide, e nella quale secondo le fonti vi era una statua monumentale di Apollo, poi fatta trasferire da Tiberio a Roma. La zona avrebbe avuto un assetto monumentale in età ieroniana, con la creazione di un portico ad “U”, con fronte a sud, che avrebbe incluso il tempio al centro e avrebbe collegato questa all’area sottostante del teatro, e, implicitamente, all’impianto urbanistico e ai due quartieri della Neapolis e di Akradina. All’estremità del braccio orientale di tale stoà vi sarebbero stati due templi identificabili con quelli di Demetra e Kore -o meglio di Cerere e Libera- menzionati da Cicerone. Sempre nel settore orientale di tale area, e più precisamente nel tratto soprastante le c.d. Grotta del Salnitro e dei Cordari, è stata esplorata una necropoli di età tardo-arcaica e classica. E’ in tale area che sono evidenti anche tratti di sedi stradali; sono state messe in luce tracce consistenti di quella che si potrebbe identificare come la Porta Temenite.
Temenos in greco, che vuol dire "santuario", e quindi Temenite il colle.
Al tempo degli indigeni pregreci i Siculi c'era un cimitero; poi con i Greci presero sede i culti delle prime divinità: Pan, le Ninfe, i Satiri, gli Eroi (cioè i "Morti", noi oggi diremmo i "Santi"), Artemide, Apollo, Dioniso, ma soprattutto le due divinità più care e venerate dai Greci di Sicilia, Demètra e Kore Persèfone (alla latina, Cèrere e Lìbera). Praticamente al culto di queste due dee apparteneva tutta la zona ma via via che il teatro aumentava di estensione, il loro santuario si formalizzava specialmente nell'area che sovrasta la terrazza superiore del teatro. Un santuario specifico delle dee era anche in basso, dove poi sorgeranno i vari impianti scenici del teatro.