Tempio di Athena Siracusa
Tempio di Athena
Siracusa il tempio di Athena
Siracusa il Tempio di Athena.
vedi anche: athenaion-Agathon_2010- Rocco Caruso
Il Tempio di Athena si trovava a Siracusa nel punto più alto dell’isola di Ortigia, oggi caposaldo 15, metri 18,561 sul livello del mare, angolo piazza Duomo-via Minerva, sin dalla preistoria zona sacra.
Al tempio si accedeva dalla via Sacra, oggi via Dione e via Roma, che collegava i tre templi principali di Ortigia dedicati ad Apollo, Athena ed Hera.
Secondo gli storici venne fatto edificare da Gelone, capostipite della dinastia dei Dinomenidi, tiranni governanti dell’antica Siracusa, nel corso del V secolo a.C., tra il 480 e il 470.
Nella stessa area, in precedenza, esisteva un tempio arcaico del VI secolo, come accertato dagli scavi archeologici effettuati da Paolo Orsi nel 1912 e 1917, nel corso dei quali vennero trovati elementi architettonici, terrecotte e parte dell’antico altare, e, in tempi recenti, l’antico crepdoma a gradini di pietra, parte dello stilobate, e una colonna.
La pianta del grandioso periptero in stile dorico largo metri 22 e lungo metri 55, evidenzia 6 colonne, sui lati corti e 14 sui lati lunghi.
Furono realizzate in calcare locale, con un diametro di circa 1,92 metri, alte metri 8,71 ognuna con un leggero rigonfiamento, entasi, e 20 scanalature, sormontate da capitelli scolpiti in un unico blocco con l’Echino leggermente schiacciato.
La cella, senza alcun sostegno interno confinava con l'opistodomo sul retro. I gocciolatoi, per far fluire l'acqua piovana, erano a forma di protomi leonine.
Un grande scudo di rame dorato, luccicante sotto i raggi del sole, visibile da grande distanza, punto di riferimento per i marinai in partenza e arrivo, era incastonato sul frontone del prospetto anteriore.
Il tetto era ricoperto in tegole di terracotta con quelle esterne e la Sima in marmo importato dalle isole Cicladi.
Secondo Cicerone, Verrine, II 4, 124-5, sul portale di ingresso era scolpito il plastico volto anguicrinito della medusa ed era riccamente decorato in Avorio e con le borchie dei battenti fuse in oro.
Nella sua eloquente requisitoria contro Verre, accusato di aver saccheggiato la città, Cicerone aggiunge che le pareti interne, erano rivestite da una serie di preziose tavole dipinte, considerate mirabili opere dell'arte pittorica del tempo, raffiguranti la famosa battaglia equestre vinta da Agatocle contro i Cartaginesi, oltre a ritratti di tiranni o dominatori delle città e illustri personaggi siciliani.
Secondo alcuni storici, il tempio, fu trasformato in chiesa cristiana dal decimo vescovo di Siracusa Deusio e pare che i primi lavori vennero fatti a spese di tale Belisario capitano dell’imperatore Costantino, ma questa è un’altra storia.