tempio di Hera
Le fonti storiche tramandano che nell’estrema cuspide meridionale di Ortigia, in epoca greca, vi era il tempio di Hera e in tarda età repubblicana la dimora di Verre.
Secondo gli archeologi, il decumano maggiore, direttrice tempio di Apollo-tempio di Athena, attuale via Dione-via Roma, proseguiva fino a giungere e collegare il tempio di Hera.
Le ricerche condotte nel 1926 da Paolo Orsi, non confermarono l’esistenza delle strutture greche e romane citate dalle fonti, e nemmeno elementi utili alla individuazione di quelle bizantine e arabe.
Hera era una delle maggiori divinità dell'Olimpo.
In età classica appare come figlia di Kronos e moglie di Zeus; simbolo della fedeltà e della castità matrimoniale, presiede alla vita del cielo atmosferico, è patrona delle spose e loro protettrice durante i parti. Ma in origine dovette essere una delle grandi divinità preelleniche della natura, simbolo della Terra che si unisce al Cielo in un sacro connubio (ἱερὸς γάμος dal quale ha origine la vita.
Il tempio di Hera, il cui stilobate pare sia stato ritrovato proprio sotto la sala ipostila negli scavi condotti e diretti dal benemerito Voza nel 1990.
Secondo la tradizione, era sito al termine della via sacra che iniziava dal tempio di Apollo passando davanti a quello di Athena, venne edificato quasi certamente con i conci lapidei estratti dalla latomia di epoca greca visibile nel banco roccioso che si protende verso il mare e che quasi certamente si estendeva nella roccia oggi sommersa o crollata.