Demetra culto e tradizione - Monumenti Greci

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Monumenti greci
Vai ai contenuti

Demetra culto e tradizione

tempio di Demetra
Il culto di Demetra era particolarmente fiorente a Siracusa e lo dimostrano i templi dedicati nelle varie epoche e i ritrovamenti archeologici

La diffusione del culto si deve alla famiglia dei tiranni Dinomenidi che lo utilizzarono come strumento di legittimazione e prestigio. Gelone, tiranno di Siracusa, fece edificare sul colle Temetite, ad ovest della via delle tombe due templi dedicati a Demetra e alla figlia Kore-Proserpina dopo la vittoria conseguita ad Imera sui Cartaginesi nel 480 a.C.

La diffusione capillare del culto di Demetra continuò anche nei secoli successivi, come testimoniano le fonti letterarie ed archeologiche, tanto che Cicerone le invoca per ultime (sanctissimae deae … cunctae Siciliae) nell’appello che rivolge a tutte le divinità alla fine della seconda orazione contro Verre (V, 72, 187 – 188).
in Acradina il tempio di Demetra e Kore, per i romani Cerere e Libera, Scavi Piazza della Vittoria - Archeologia Siracusa (antoniorandazzo.it)

Ortigia, secondo fonti storico-mitologiche, era considerata la culla di Artemide.
L'isolotto, infatti, avrebbe tratto il suo toponimo, ancora oggi in uso, della dea, nome che, etimologicamente, secondo una delle tante versioni, risalirebbe al termine greco «ortix» (quaglia), con evidente riferimento alla nascita della divinità nell'isola di Ortigia, in Grecia, oggi detta Delo.
(Pindaro, Nemean I, ΧΡΟΜΙΩι ΑΙΤΝΑΙΩι ΙΠΠΟΙΣ, 1-6.[23])
in lingua originale greca
«ἄμπνευμα σεμνὸν Ἀλφεοῦ, κλεινᾶν Συρακοσσᾶν θάλος Ὀρτυγία, δέμνιον Ἀρτέμιδος, Δάλου κασιγνήτα, σέθεν ἁδυεπὴς ὕμνος ὁρμᾶται θέμεν αἶνον ἀελλοπόδων μέγαν ἵππων, Ζηνὸς Αἰτναίου χάριν»
traduzione in lingua Italiana
«Luogo di riposo sacro di Alfeo, Ortigia, germoglio della celebre Siracusa, giaciglio di Artemide, sorella di Delo, da te sgorga un inno di dolci parole
per rendere grande lode ai cavalli dai piedi di tempesta in onore di Zeus Etneo»

Nell'Ellade, Artemide personificava una dea agreste e cacciatrice, «agrotéra» era infatti denominata, cioè colei che scorre i campi; in Arcadia aveva come simbolo l'orsa, ma in quasi tutta la Grecia l'animale prediletto dalla dea era il cervo e per questa sua predilezione fu appellata «elafebòlos» (feritrice di cervi), donde il nome dato al nono mese attico «elafebòlion», mese nel quale veniva celebrata una omonima festa in suo onore e durante la quale venivano offerte focacce in forma di cervo.
A Siracusa fu anche identificata per la dea Diana, la quale invece era sorella del dio Apollo il cui tempio, secondo Cicerone era dedicato a Diana.
La festa in onore di Artemide, a Siracusa, durava solenne per parecchi giorni essendo la dea considerata la protettrice della città com'è confermato dalle bellissime monete coniate nelle varie epoche e nelle quali la dea è immortalata.

La festa, che si svolgeva tra il quindici marzo e il quindici aprile (il nono mese attico), e fu proprio durante questi festeggiamenti che i Romani guidati dal console Marcello riuscirono a sorprendere e invadere Siracusa dopo il lungo assedio.







Torna ai contenuti