Carrozza Senato Siracusa - Siracusa era

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Siracusa era
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Carrozza Senato Siracusa








La Carrozza del Senato di Siracusa, che si può ammirare durante la festa patronale di Santa Lucia o nell’omonima sala al Palazzo del Senato di Siracusa, è un classico esempio di berlina imperiale, ovvero di carrozza di gran lusso, in uso in epoca barocca dalle autorità e dignitari dell’epoca e la data della sua istituzione ci viene confermata dai documenti dell’epoca (“…il 18 Maggio di questo corrente anno 1764 capita da Palermo la nuova Carrozza del Senato…”), i quali ci descrivono anche come sia stata realizzata in modo similare a quelle già create per il senato di Palermo, Catania, Messina e per la città di Acireale.
La Carrozza è un fulgido esempio di iconografia barocca ogni sua parte nasconde un simbolismo ben preciso: le decorazioni pittoriche della cassa (o abitacolo) rappresentano le raffigurazioni della quattro virtù indicate da Platone nella “Repubblica”, ovvero Forza, Giustizia, Prudenza e Temperanza e quelle dei quattro continenti allora conosciuti.
Tutte le raffigurazioni vengono rappresentate ognuna da una donna: l’Europa come regina del mondo, l’Asia con ghirlande e incenso, l’America con piume colorate e frecce, l’Africa dalla pelle scura e i colori esotici. Per le virtù morali: la Giustizia è una dea raffigurata con spada e bilancia, la Fortezza è una donna in armatura con lancia e scudo, la Prudenza da una donna con specchio e serpente a simboleggiare la saggezza, la Temperanza è una donna che mostra un morso e redini da cavallo, simbolo di dominio.
(testo postato da Antonio Macchetti in Facebook il 15 Aprile 2013)

Matteo Masoli



Nessuna figura allegorica presente sulla carrozza, dunque, fa riferimento ad uno dei miti classici di cui la città di Siracusa è ricca; né tantomeno c'è un richiamo alla patrona S. Lucia, a dimostrazione del fatto che la carrozza non fu commissionata dal comune, ma da una nobile famiglia palermitana e successivamente acquistata dal comune di Siracusa. Annualmente, in occasione della festa di S.Lucia ( 13 dicembre) e per l'ottava ( 20 dicembre), la carrozza del senato segue, trainata da quattro robusti cavalli, l'argenteo simulacro della santa attraverso gli antichi quartieri della città. Fino a prima dell'unità d'Italia, sulla carrozza prendevano posto i giurati in toga, quattro nobili e due popolani che formavano il senato siracusano. Per tale motivo si chiama carrozza del senato. L'uscita della carrozza era soprattutto uno dei mezzi ai quali periodicamente ricorrevano le classi dominanti per accrescere l'immagine del proprio potere e per concedere al popolo un importante momento di evasione. Organizzatori di queste grandiose feste religiose erano l'autorità vescovile e del senato che gareggiavano nella creazione di apparati macchinosi (i carri trionfali) che davano occasione di vivacizzare commercialmente la città in momenti di difficoltà politica ed economica. In tal modo, si contribuiva, quindi, ad acquietare il popolo impegnandolo nel divertimento e nello spirito di faziosità. Dopo un periodo di pausa durato circa novanta anni, la tradizione della carrozza del senato è stata ripresa agli inizi degli anni cinquanta ad opera della deputazione della cappella di S.Lucia.
Durante la seconda guerra mondiale, a seguito di violenti bombardamenti aerei a cui fu sottoposta la città, la carrozza subì notevoli danneggiamenti e quasi tutti i pregevoli costumi settecenteschi dei paggi e degli staffieri andarono distrutti. A guerra finita, l'opera di restauro fu resa difficile a causa delle ristrettezze economiche e delle difficoltà a trovare maestri in grado di procedere alle riparazioni più urgenti. Nel 1952 furono rinnovate le cinghie in cuoio e le tappezzerie ad opera del maestro carrozziere Luciano Scimò e del decoratore Vincenzo Di Dato. Nel 1954 furono rifatti i finimenti dei cavalli e la sartoria teatrale fiorentina approntò, su bozzetti del Prof. Corrado Adorno, quattordici costumi per paggi e staffieri. I costumi originali salvatisi dai bombardamenti sono custoditi presso la chiesa cattedrale. Nel dicembre del 1955, la medesima sartoria di Firenze, eseguì anche le quattro gualdrappe con gli stemmi in oro del Comune. Ultimata in tal modo l'opera di restauro il problema principale fu quello di trovare un luogo adatto per la custodia e la manutenzione della carrozza e dei costumi.
Il 18 giugno 1958, l'avv. Caracciolo, sindaco di Siracusa mise a disposizione la rimessa di Via Vittorio Veneto ed il Sig. Alessandro Cavarra (cocchiere) il suo prezioso impegno per la manutenzione. E' solo alla fine degli anni settanta, che la berlina siracusana troverà una sistemazione definitiva presso il palazzo del Senato(Municipio), dove è meta della curiosità dei turisti.

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