Sperduta Scarfì - ortigia

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Ortigia
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Sperduta Scarfì

Sperduta

Tratto da: I SIRACUSANI anno V n. 21 Marzo Aprile 2000

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Della chiesa della Madonna degli Angeli non rimane che un altorilievo
La Sperduta di Dario Scarfi
a zona di Ortigia denominata Sperduta è compresa tra le vie SS. Coronati, dei Mergulensi, Tommaso Gargallo e Maestranza. Era il quartiere di urbanizzazione araba con vicoli e cortili che si avviluppavano tra loro. Tutta la zona era strutturata come una microcomunità urbana, con una complessa viabilità interna. Il riferimento ai "ksar", ossia ai villaggi fortificati è d'obbligo, come non si possono non ricordare i "darbi" (le strutture viarie intermedie) berberi e nordafricani.
All'interno di questa area, non più la cellula abitativa, ma il vicolo stesso assurge ad unità di misura dell'impianto urbano.
Il vicolo più importante del comparto - via dei Gracchi — si dilatava in cortili dando accesso e vita a gruppi di abitazioni organizzati come microcomunità. Rimaneva costante l'ambiguità di fondo della coesistenza tra pubblico e privato. Dopo l'avvento dei Normanni e con gli Aragonesi, il quartiere ha assolto alla duplice funzione commerciale e residenziale. Gli edifici ospitavano le "putie" al piano terra, mentre in quello superiore vi erano le abitazioni.
Nel 1365, secondo un cippo calcareo fatto scolpire in età barocca per conto della stessa famiglia, la regina Costanza d'Aragona concesse al nobiluomo Filippo Montalto la Sperduta per fabbricarvi delle stalle. Poco più di trent anni dopo, nel 1397, venne eretto il più bell'esempio di architettura gotico chiaramontana della Sicilia: il palazzo Mergulese - Montalto. A quegli anni risale la fondazione di palazzo Gargallo, rimaneggiato nell'Ottocento, che vide nascere il Comitato che diede vita alle rappresentazioni classiche.
Di poco posteriore è invece il palazzo Gargallo a San Gaetanello (per eredità Bonanno, prima ancora Platamone), oggi sede dell'archivio notarile: nobile ed originale esempio di architettura quattrocentesca siracusana con i tozzi e possenti pilastri del portico e la scala a cielo scoperto che ascende al piano superiore con morbida, curvilinea svasatura.
La comunità israelitica di Siracusa era la più numerosa e più antica della Sicilia: affondava le proprie origini ai tempi della dominazione romana. Era una comunità ricca ed operosa e nel 1450 il re Alfonso concesse loro di trasferire il ghetto dalla zona di San Giovanni, fuori dalle mura, all'attuale Giudecca. L'insediamento degli ebrei si estese a macchia d'olio utilizzando per le loro attività artigianali anche la vicina zona della Sperduta; la via Maestranza venne utilizzata come un antesignano asse attrezzato per i collegamenti dal centro dell'isola alla marina e al porto. Quasi di fronte palazzo Gargallo di ronco del Pozzo, ne sorgeva un altro di proprietà della Famiglia Montalto. Il 24 ottobre 1615 il barone Giuseppe concesse alla Corporazione dei "Bottegai di foglia, di bilancia, di brutto e dei tavernieri" un magazzino adiacente alla sua casa perché venisse trasformato in chiesa sotto il titolo della Madonna Santissima degli Angeli.
Con questo definitivo assetto urbanistico la Sperduta era giunta alla fine dell'Ottocento. Risale al 1891 l'idea del Mauceri di aprire un grande slargo all'interno del quartiere. I lavori, bloccati nel 1915 a causa dello scoppio della Grande Guerra, iniziarono nel '19 con la demolizione di tutto il settore centrale. Nell'area ormai libera, nel 1928 sorse l'attuale edificio delle scuole elementari. Della chiesa della Madonna degli Angeli non rimane che un altorilievo - un angelo che regge un candelabro - incassato nella parete di un'abitazione di ronco del Pozzo.
I bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno contribuito a stravolgere il quartiere. L'incursione aerea del 27 maggio 1943 arrecò gravissimi danni demolendo la chiesa dei Santi Coronati e alcune abitazioni limitrofe, mentre in altri bombardamenti vennero distrutti l'edicola di San Gaetano e abitazioni civili di via Gargallo. Su via dei Santi Coronati si apriva il giardino di palazzo Bonanno, il più ampio di Ortigia. Scampato allo scempio postunitario del quartiere e alle devastazioni belliche, il giardino non è sopravvissuto ai moderni barbari e lì nacque un cinema - teatro di grandi proporzioni.


Planimetria della Sperduta rielaborata su base catastale del 1910 - Università di Palermo


La Sperduta nella elaborazione del nuovo assetto di Ortigia Luigi Maueeri 1891.





La Sperduta nella ricostruzione di Cesare Gaetani - sec. XVIII.



L'imponente edificio della scuola elementare, in via dei Mergulensi, edificato nel cuore della Sperduta






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