La Spirduta Paolo Giansiracusa - ortigia

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confini orientativi quartiere Sperduta



3.1.1. La SPIRDUTA
« Anno Domini 1365 Martii 29 Ser. Reg. Costantia Concessit Hanc Manistallam vulgo Spirdata Baroni Philippo Montalto » (Serafino Privitera, Storia di Siracusa, 1879).
Poiché dopo la morte della Regina Costanza d'Aragona, la quale in vita aveva concesso al Barone Filippo Montalto tutto il quartiere della Spirduta per farne delle stalle, veniva contestata ai Montalto la proprietà della zona essi vi fecero erigere un cippo con tale iscrizione.
Se poi i Montalto vi avessero effettivamente fatto delle stalle non si sa, né si può capire dall'attuale tipologia dell'abitazione del quartiere dato che per una buona parte esso fu ricostruito dopo il terremoto del 1693.
Una cosa può essere affermata con certezza e cioè che con la costituzione della Camera Reginale (5 aprile 1361) furono fatte larghe concessioni alle varie famiglie nobili di Siracusa; tra queste concessioni anche quella di potere abbattere vecchi casamenti per costruire dimore gentilizie secondo i nuovi dettami stilistici.
La Spirduta accolse alcune tra le più belle residenze gentilizie, due delle quali famose per la loro eleganza: il Palazzo Mergulense - Macciotta (poi Montalto) in stile gotico - chiaramontano (1397); il Palazzo Gargallo in stile gotico-catalano (XV sec.) con imponente scala esterna e arioso portico (la ricostruzione parziale si deve a Francesco Fichera).
Altre strutture trecentesche e quattrocentesche possono essere rintracciate nella Via dei Montalto e nella Via dei Tintori, nell'ex Chiesa di San Leonardo e San Biagio nella Piazzetta dei Cavalieri di Malta. Sui lati dell'unica navata di questa chiesetta sono visibili maestose arcate a sesto acuto inglobate in una struttura muraria settecentesca che viene attribuita a Luciano Ali.
Sicura opera di Luciano Ali é invece l'ex Oratorio di San Filippo Neri (ora Liceo-Ginnasio) costruito prima dell'anno 1778 con eleganti forme rococò e arioso leggiadro cortile.
Opera seicentesca (relativamente al primo e al secondo ordine, perchè il terzo é un'aggiunta posteriore) é il Palazzo D'Amico, elegante costruzione di scuola vermexiana.
Per quanto concerne la planimetria, il quartiere si presenta alquanto alterato, almeno nella sua parte centrale.
Sia il plastico di Giuseppe Costa che la « Topografia » del Cavallari e il catastale del 1916 presentano un tessuto urbano ancora più intricato di quello che si sviluppa attorno al Largo alla Graziella. La parte centrale della Spirduta, sostituita dall'attuale Circolo Didattico, presentava un ronco due volte più profondo il Ronco 3° alla Graziella.
Di questo disordinato ma caratteristico tracciato urbano della Spirduta restano: il frammento interessantissimo della Via dei Tintori e l'altro compreso tra Ronco Bentivegna e Via Gargallo. Quest'ultimo é schiacciato dall'orribile intervento della speculazione edilizia in Via dei Santi Coronati.
Il quartiere Spirduta chiuso ad est dalla Via Gargallo, ad ovest dai Bottari, a nord dal quartiere dei pescatori e a sud dall'edilizia nobiliare della Maestranza) ha avuto ed ha una destinazione commerciale e residenziale. Le sue sono residenze nobili frammiste, senza pregiudizi, ad abitazioni di minore cubatura e di scarsa importanza ma sempre funzionali ed interessanti.
A differenza dei locali del piano terra della Graziella, quelli della Spirduta sono sorti per servire come abitazioni; prova ne é il fatto che sono sollevati rispetto al livello stradale (il fenomeno dell'umidità di risalita é quindi minore), sono meglio illuminati e meglio ventilati.
La tipologia dell'alloggio é duplex, sono rare infatti le scale esterne. Il proprietario del piano terra e del piano superiore é unico. Gli alloggi, in linea di massima, sono più grandi rispetto a quelli della Graziella.

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