torre Avalos
Torre Avalos-Augusta
Sita al centro della baia di Augusta, la torre fortificata chiamata D’Avalos dal nome di Francesco Ferdinando Avalos-d'Aquino Marchese di Pescara, vicerè del tempo, che la fece edificare nel 1571.
La fortificazione venne concepita a due livelli: nel primo trovavano collocazione potenti cannoni a difesa della fortezza e del porto, mentre il secondo aveva funzione di avvistamento.
In questo modo chiunque avesse voluto conquistare la città, doveva prima riuscire a superare i colpi che partivano dalle bocche di fuoco fuoriuscenti dalle cannoniere poste intorno alla Torre, e comunque sarebbe stato avvistato ancora al largo grazie alla presenza della vedetta sopra rialzata.
Il 17 agosto 1675, Augusta viene assediata dalla flotta francese al comando dell’ammiraglio Vivonne. Una squadra composta da 12 galee e sei vascelli al comando di Tourville comincia l’attacco alla torre d’Avalos.
La permanenza dei Francesi ad Augusta fu breve; prima di abbandonare la rada, i Francesi, in segno di sfregio, minano il forte causando il crollo di parte della fortificazione e dell’intera lanterna che fungeva da faro.
Successivamente la Torre Avalos venne restaurata nelle parti danneggiate e riprese le originarie funzioni di difesa e di avvistamento. Nel 1693 un terremoto danneggiò la torre e distrusse la lanterna ma fu subito ricostruita e la lanterna ripristinata e nel 1736 la torre assunse funzioni doganali ma non perse mai la sua efficienza militare fino all’epoca borbonica.
Nel 1823, lo scoppio accidentale della polveriera mutilò il forte lungo il semiarco di ponente, mai più ricostruito.
Si provvide però a restaurare la torre, portandola all'altezza di 26 metri, per aumentare la portata della lanterna fino a 14 miglia.
Nel 1866 la fortificazione perse il suo compito di fortino militare e fu affidata al Demanio sotto la cui giurisdizione si trova tuttora , praticamente in totale abbandono.
Dopo l'estate del 1551, a seguito di un attacco effettuato da 150 galere turche, il governo spagnolo con il viceré Garcia de Toledo ideò un sistema di difesa del porto: nel 1567 fece costruire il Forte Garcia e Vittoria e nel 1570 Avalos D'Aquino, successore di Garcia, Torre Avalos, ubicato sopra una secca.
Un'inusuale conformazione a settore circolare di 280 m, a due livelli e con all'estremo sud dell'asse di simmetria del forte una torre elicoidale per favorire l'avvistamento ed ospitare in sommità una lanterna.
La breve permanenza ad Augusta dei francesi, iniziata nell'estate del 1675, si concluse il 18 marzo 1678, con il cessare della "Guerra d'Olanda".
Tra le distruzioni cui dettero mano nell'abbandonarla, vi fu anche quella dell'originale lanterna del forte.
Tra le distruzioni cui dettero mano nell'abbandonarla, vi fu anche quella dell'originale lanterna del forte.
I grandi lavori di rafforzamento della piazzaforte, effettuati entro il 1685 dagli spagnoli, come testimonia ancora oggi la lapide affissa sulla Porta Spagnola d'ingresso ad Augusta, interessarono anche Torre Avalos nel 1681.
Il terremoto del 1693 danneggiò il forte e fece crollare la nuova lanterna, che poi venne riedificata nell'attuale posizione.
Nel 1823, lo scoppio accidentale della polveriera mutilò il forte lungo il semiarco di ponente, mai più ricostruito.
Si provvide però a restaurare la torre, portandola all'altezza di 26 metri, per aumentare la portata della lanterna fino a 14 miglia.
La costruzione delle fortificazioni doveva necessariamente continuare, ma non ci riuscì a farlo, prima della seconda metà del XVII secolo.
Dopo la parentesi francese, nel 1680 de Grunembergh si recò ad Augusta per redigere piante a preventive.
Elaborò un progetto per rendere la zona del Castello una cittadella, aumentandone le fortificazioni sia dal lato del mare che dal lato della città: un sistema di fossati, rivellino, spalti e soprattutto bastioni costruiti da tecnici olandesi esperti in costruzioni sul mare, che, per essere realizzati, dal lato della città, fu necessario l'abbattimento dei prime due isolate settentrionali.
La Porta spagnola fu costruita nel 1681 da Carlo II a oggi è il simbolo di Augusta.
Le fortificazioni subirono forte danni dal terremoto del gennaio 1693 e una parte del Castello fu completamente distrutta dallo scoppio della polveriera.
I resti delle mura attualmente sono spariti all'interno di case, abbattuti per il passaggio di tubazioni e, dove esistono, sono coperti da cartelli pubblicitari a aiuole.
I resti di bastioni e batterie esistenti sono in totale abbandono a causa del degrado ambientale, dell'incuria e del vandalismo, o sono inglobati in strutture moderne.
Solo una parte degli interventi necessari, sono stati effettuati sui bastioni a mare, per contenere il processo di collasso che li sta interessando.
Torre Avalos si trova in uno stato avanzato di degrado.
La Marina Militare effettua opera di vigilanza, ma non sono di sua competenza le opere di manutenzione.
Ai danneggiamenti accumulati nei secoli, si aggiunge il degrado dovuto agli agenti ambientali.
Mancano infissi, processi di ossidazione, muffe a radici di piante infestanti minano l'intera struttura.
Un intervento della Soprintendenza su un aggrottamento del paramento a ponente, programmato già da qualche anno, non si è ancora materializzato.
A queste opere nessuno sembra prestare adeguata attenzione e, totalmente abbandonate al degrado, rischiano di non essere più recuperabili.
La Torre Avalos dovrebbe essere inserita, come è stato fatto per gli altri due forte spagnoli, in un'azione programmata di fruibilità tutelata.