Castello Marchetti-Marieth - castellietorrimedievali

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Castelli e torri
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Castello Marchetti-Marieth

Il castello Marchetti è così chiamato dal nome di tale Berenguer Marchet e ciò risulterebbe da documenti d'epoca.

In epoca normanna, non conosciamo l'esatta ubicazione, esisteva un fortilizio danneggiato dal terremoto del 1169 poi ricostruito nel 1196, (dagli Arabi), probabilmente nello stesso luogo.

Di esso rimangolo alcuni frammenti ceramici custoditi presso il Museo nazionale di Palazzo Bellomo e i riscontri degli scavi archeologici sul Montedoro che indicano l'ubicazione tra le vie Malta e Giuseppe Maielli.

Secondo lo storico Tommaso Fazello, (in De Rebus Siculis), fu edificato, dagli Arabi, i quali occuparono Siracusa nell'anno 878 e la tennero, fino all'anno 1087, per due secoli, salvo la brevissima parentesi del Maniace, nello stesso sito dov'era palazzo di Dionisio I, poi di Jerone II e quindi dei Pretori romani.

Citando il Fazzello, Capodieci scrive che il Castello Marchetti, in Montedoro, secondo dizioni arabe corrotte, viene indicato come Castello Mairet, Mayretum, Maryecto.  
Il Marieth, fu assediato dagli aragonesi per mare e per terra nel 1298.
Nel 1326 è nominato castellano castrum exterioris Syracusarum tale Berenguer Marchet che lascerà al castello il suo nome.
nel 1354, al tempo di Giovanna, Regina di Napoli, fu sede di una guarnigione formata da alcune compagnie di soldati napoletani
Nel 1411, la regina Bianca di Navarra, (1403 -1419), si rifugiò nel castello che fu assediata da Bernardo Cabrerà, potente signore di Modica.
Fu danneggiato dal terremoto dell'agosto 1542 e demolito definitivamente, fatiscente e non adatto alle nuove artiglierie, nel 1577, per dar posto alle nuove fortificazioni progettate da Scipione Campi.

la troviamo per la prima volta in un disegno del 1576 realizzata da tale ingegnere Cesano, nella quale indica il castello Marchetti con la lettera A.

disegno mappa tratto da Liliane Doufur

clicca sulle immagini per ingrandire

a destra disegno originale e a sinistra il particolare

 

Dalla tesi di Laurea di Gianluca Savarino rileviamo questa breve generica citazione: "il castello normanno detto Marieth o Marchetto, la cui collocazione sull’istmo è nota soltanto attraverso alcuni progetti realizzati fra il 1576 ed il 1578.

L’identificazione del sito, oltre a chiarire l’andamento di un tratto delle fortificazioni tarde, potrebbe fornire nuovi indizi per localizzare la reggia degli antichi sovrani siracusani, identificata già nel ‘500 dal Fazello al disotto del fortilizio medioevale34 (figg. 18-19). https://www.antoniorandazzo.it/archeologia/files/archeologia-siracusa-Savarino-gianluca.pdf
Gianluca Savarino, figura 18 e 19

Siracusa da levante disegno di anonimo

sulla destra un edificio fortificato che forse è il castello Marchetti.


Dalla mappa originale, conservata a Salamanca nella biblioteca storica spagnola, tratta da Liliane Dufour, si rileva l'esatta posizione e conformazione del castello Marchetti con  l'ubicazione meglio identificata nel particolare

   

     

https://www.antoniorandazzo.it/fortificazionispagnole/fortificazioni-montedoro.html

Nella mappa-disegno relativa alla progettazione delle fortificazioni spagnole, elaborata in Canne Napoletane, da me rielaborata, rileviamo

pianta del castello Marchetti larga canne 23 x 17



Solo alcuni disegni d'epoca danno una visione d'insieme dell'alzato, come in questa, catalogata come precedente al 1584, dalla quale risulterebbe che era difeso da alte mura e da torri quadrate ad ogni angolo più una che si intravede al centro.



dalla tesi: Bianchini, Bonadeo, Purgato Politecnico di Milano si rilevano le vicende storiche documentali del castello Marchetti di Siracusa

tratto da:http://www.castelli-sicilia.com/links.asp?CatId=112


Ubicato nella piazza d'armi, già piano di Montedoro; prima della sua definitiva distruzione, il castello occupava un'area che ricadrebbe approssimativamente tra il corso Umberto e via Malta, a cavallo tra le vie Maieli e Cairoli (nelle vicinanze, a nord di quest'area, esiste ancora una via del castello Marieth).
Nessun documento è noto sulle origini del castello Marchetto, sorto verosimilmente sulle rovine del più antico castello di Siracusa distrutto da un terremoto nel 1167 ed attestato almeno dal 1154.
Nel 1154 - è menzionato un Bartolomeo de Plaza qui preest syracusano castello.
Nel 1167 - il terremoto fa crollare quel castello. Data la sua importanza, il castello venne ricostruito quasi certamente sullo stesso sito ma verosimilmente in forme aggiornate.
Nel 1196 - ne era castellano Ruggero Buscel, giustiziere della Val di Noto.
Nel 1239 - Federico II lo annovera tra i castra exempta.
Nello stesso periodo l'imperatore fa erigere a Siracusa il nuovo castello Maniace.
Nel 1263 - Manfredi nomina Gerardo de Anfuso castellano castri veteris.
Nel 1272-81 - la documentazione angioina ricorda l'esistenza a Siracusa di un  castrum (certamente il futuro castello Marchetto) e di un palatium, identifìcabile molto probabilmente con il castello Maniace.
Nel 1274 - il castrum Siragusie dovrà essere custodito per conto della curia regia per castellanum militem et servientes sex.
Nel 1281 - il castello deve essere custodito per castellanum militem non habentem terram in regno et servientes.
Nel 1326 - è nominato castellano castrum exterioris Syracusarum tale Berenguer Marchet che lascerà al castello il suo nome.
Nel 1351 - nel corso delle lotte tra le parti catalana e chiaramontano-angioina, il castello è presidiato dalle truppe calabresi degli angioini che saranno scacciate dal popolo in rivolta.
Nel 1361 - è sede delle milizie della camera reginale.
Nel 1410-11 - vi si ritira la regina Bianca e vi subisce lu crudili segiu da parte di Bernardo Cabrera lamentando che: assetjant nos, trabucant e bombarderant nos de dia et de nuits sens neguna humanitat dins lo nostre costel marchet de Syracus.
Nel 1418 - il castello è ricordato nel suo diario di viaggio da un cavaliere guascone che lo chiama Marquet.
Nel 1418 - il castello funziona anche da carcere.
Nel 1499 - vi si trova incarcerato il vescovo Dalmazio.
Agli inizi del XVI secolo viene circondato da un terrapieno e attorno alla base della torre angolare nord-est si costruisce una bassa torre tonda per l'artiglieria;
Alla metà del XVI secolo - si lavora alla costruzione di una cinta bastionata avanzata della città.
Nel 1542 - a causa di un terremoto in un solo immenso crollo caddero le fortificazioni appena iniziate e con queste rovinò il vecchio castello Marchetto che si voleva comunque - con il ruolo di cavaliere - integrare nella linea bastionata delle moderne fortificazioni che si stavano costruendo. La realizzazione non ebbe luogo probabilmente per l'eccessivo
costo del consolidamento delle strutture disarticolate dal sisma, per cui vennero demolite.
Nel 1584 - tra le nuove fortificazioni si vedeva ancora, nel sito del castello Marchette, un mucchio di macerie.
Lo sconquassato castello verrà in seguito demolito del tutto  e  il complesso distrutto senza lasciare tracce di strutture visibili.
Un rettangolo di circa 60 metri per 40 torri quadrate angolari ed altre intermedie a metà d'una cortina che sembra essere il muro esterno di un'edificio, per cui si sarebbe trattato di un enorme caseggiato con un'ampia corte interna.
Eretto sul posto più stretto dell'istmo che collegava Ortigia con la terraferma, il castello aveva lateralmente due tratti di mura sino alla riva dei due porti; così sbarrava l'accesso alla città murata, da cui lo separava il piano di Montedoro; serviva anche come controllo delle attività nel porto piccolo di Siracusa.
Il grande parallelepipedo non sembra essere stato un semplice recinto; quasi certamente si trattava di un grosso edificio di cui volumi si sviluppavano attorno ad una corte centrale. In altezza raggiungeva palesemente almeno due piani fuori terra.
Oltre alle abitazioni del presidio militare, nel Quattrocento vi risiedettero i funzionari della camera reginale e occasionalmente anche la stessa regina.
Nel castello dovevano inoltre trovare adeguata sistemazione i depositi e le stalle. Costruito prima della diffusione delle armi da fuoco, il perfetto funzionamento difensivo del castello era garantito dalle sue torri angolari e da quelle mediane che mediante il tiro radente assicuravano il controllo delle sue cortine. L'insieme delle murature così composte assicurava inoltre anche una buona resistenza ai sismi. L'indispensabile provvista dell'acqua potabile al castello era con grande probabilità garantita da quell'antico acquedotto sotterraneo che è stato incidentalmente tagliato durante i lavori della costruzione della cinta bastionata e dello scavo dei fossati cinquecenteschi.

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