Targa 30 Marzo 2019
eventi
Il 30 Marzo a Firenze una targa per ricordare genericamente i 700 allievi del 59° corso 1966/67. Mi sembra giusto precisare che in realtà, SE RICORDO BENE, eravamo 750 persone con nome e cognome. Aggiungo anche la mia raccolta foto dell'alluvione, gli insegnanti di allora, gli istruttori, e il contenuto del numero unico di fine corso e le battute immortalate da un'equipe formata da Giuseppe Manca e company
la targa ricordo sulla parete esterna dell'ex scuola allievi sottufficiali carabinieri
cerimonia scopertura targa ricordo
INTERVENTO MEMOLI:
""Egregio Sottosegretario alla Difesa On Angelo Tofalo, rappresentante del Ministro Trenta,
Egr. Sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi,
Egr Presidente Commissione Ambiente del Comune di Firenze Fabrizio Ricci,
Egr Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani,
Egregio Signor Generale Gianfranco Cavallo,
Egregio Presidente Firenze Promuove Franco Mariani,
Autorità tutte intervenute,
Gentili Signore e Signori,
A nome degli ex allievi del 59° Corso Sottufficiali dei Carabinieri, anno accademico 1966/67, ringrazio tutte le Autorità intervenute.
Grazie, per la vostra partecipazione che ci riempie di orgoglio e dà a questa cerimonia un alto significato denso di valori.
Esprimo un ringraziamento particolare al Gen. Emanuele Saltalamacchia, già Comandante della Legione Carabinieri Toscana, per la sensibilità dimostrata nei nostri confronti, che, in occasione del 50ennale dell'alluvione, venuto a conoscenza del nostro impegno e del nostro coraggio profuso nelle operazioni di soccorso, riconoscendo la nostra azione meritevole di più ampia attestazione, manifestava l'intenzione di richiedere all'Amministrazione Comunale un riconoscimento tangibile che attestasse, nel tempo, la nostra azione. Purtroppo, il suo trasferimento ad altro incarico vanificò tale proposito.
Altro doveroso ringraziamento lo devo, lo dobbiamo, all'amico Presidente di Firenze Promuove, dott. Franco Mariani, storico acclarato dell'alluvione e giornalista sempre attento alle questioni di Firenze, il quale, rivisitando le vicende storiche di quei giorni, ha portato alla luce la nostra azione e, facendo proprio il proposito del Generale Saltalamacchia, inoltrò istanza all'Assessorato competente proponendo l'apposizione di una targa ricordo a testimonianza dell'azione da noi svolta.
Siamo altresì grati all'attuale Comandante della Legione Carabinieri Toscana, Generale Nicola Masciulli, per aver condiviso, appoggiato e seguito presso l'autorità Comunale, tale progetto... Grazie Signor Generale.
E non possiamo esimerci dal ringraziare l'Amministrazione Municipale per aver accolto favorevolmente la richiesta e aver concesso questa che per noi è un grande - grande riconoscimento. Grazie. Grazie, per l'onore che ci fate.
Senza presunzione, ma anche senza ipocrisia, possiamo bene affermare che oggi, scolpito nel marmo a futura memoria, è stato reso un giusto merito al valore umano e civile di quei 700 allievi, nonché dei loro istruttori e del loro Comandante, per aver (tutti assieme) anteposto le esigenze dei fiorentini alle nostre, che, pur essendo noi stessi "alluvionati", non esitammo ad andare in loro soccorso.
Ma, al di là delle azioni dei singoli, che pure ci sono state e che hanno suscitato ammirazione: è il caso dell’allievo Battista Mazzocchetti e del Colonnello Comandante, Mario Serchi, insigniti di medaglia d'argento al valor civile, per aver salvato, in via della Scala, un vetturino in balia delle acque impetuose (erano stati dati per dispersi la sera del 4 novembre e solo al mattino dopo capimmo che ce l’avevano fatta) nonché la concessione di altra medaglia di bronzo al valor civile e di alcuni encomi solenni, concessi per il salvataggio di persone in difficoltà, in Piazza Stazione. Dicevo… al di là dei singoli episodi di nobile altruismo, si è trattato soprattutto di una azione corale, la nostra, sebbene privi di ogni adeguato equipaggiamento e di una preparazione tecnico-professionale ancora in fase di formazione, vista anche la nostra giovane età.
Ciò stante, siamo riusciti lo stesso a portare un efficace aiuto alla cittadinanza, trascurando le pur legittime nostre esigenze, alle quali abbiamo anteposto quelle della città e dei suoi abitanti, operando con sentimenti di solidarietà e di fraterna vicinanza.
Sono cosciente che parlando di noi… si corre il rischio di apparire tronfi e vanagloriosi, ma, considerato che non l’abbiamo mai fatto prima, vale a dire che abbiamo taciuto per oltre mezzo secolo, praticamente sempre, crediamo sia opportuno almeno in questa circostanza cosi significativa (e direi pure in extremis, dato che siamo rimasti al mondo meno della metà della metà di quei 700 "baldi giovanotti") richiamarne l'attenzione.
E fu così che, pur con i crampi allo stomaco, per la scarsità di cibo a nostra disposizione, fummo immediatamente presenti ovunque: dal togliere fango negli Uffizi … a mettere in salvo i detenuti scortandoli presso altri Istituti di pena della regione (oggi ci onora con la sua presenza la dott.ssa Rita Ferlito, una delle figlie dell'allora direttore delle carceri fiorentine, dottor Michele Ferlito); dalla vigilanza esterna h24 per le vie cittadine a protezione della merce accantonata sui marciapiedi … a quella effettuata agli ingressi degli edifici e dei negozi aventi porte, vetrine e serrande sventrate; dalla custodia ai valori messi ad asciugare nei caveaux delle banche … al recupero di ori e preziosi sommersi dalla melma a Ponte Vecchio; dalla distribuzione dei viveri ed acqua potabile nei vari quartieri della città … alla salvaguardia del patrimonio artistico e al controllo dell’ordine pubblico e del normale svolgersi di tutte le operazioni di emergenza.
Man mano che la città lentamente si avviava a riprendere il suo ritmo, il nostro impiego esterno andava diminuendo, per cui potevamo incominciare a dedicarci al ripristino dei locali interni della caserma, completamente devastata dall'alluvione, finché (fuori) dopo più di 40 giorni, non ci fu più bisogno di noi.
E solo allora la cucina e il relativo servizio mensa poterono riprendere a funzionare anche da noi. Eravamo ormai alla vigilia del Santo Natale.
E non si pensi a noi (così impegnati in ogni dove, su tutto il centro storico) solo come a meri esecutori di ordini, perchè così non fu. L’ho detto prima, con le parole “sentimento di solidarietà e fraterna vicinaza”, per precisare che operavamo davvero con intima persuasione, perché, a parte la simpatia che già ci legava alla cittadinanza, noi, a differenza degli altri soccorritori giunti da fuori adeguatamente equipaggiati, "pativamo" le stesse condizioni di "disastrati" e "alluvionati" dei Fiorentini. E proprio tale condizione (che ci accomunava alla popolazione in difficoltà) ci distingueva dagli altri soccorritori.
Non meri esecutori di ordini anche perché, consentitemelo, l’azione di Comando dell’allora Colonnello Serchi, Mario Serchi, non fu mai imperiosa, ma (come sempre) solo prodiga di buoni consigli, proprio come fa un padre coi propri figli. E noi, per questo, l’avevamo benevolmente battezzato “Papà Serchi”. Egli è venuto a mancare l’anno scorso, ma oggi, che abbiamo l’onore della presenza qui della figlia, signora Silvana e del nipote, signor Marco Montagnani venuto appositamente dalla Spagna, per il loro tramite, gli diciamo grazie. Grazie, per averci guidato con saggezza e umanità.
Devo ricordare anche il Sindaco di allora, Piero Bargellini, che, in segno di riconoscenza per lo sforzo da noi profuso in quelle condizioni di palese difficoltà e di estremo disagio, nel mese di dicembre, volle farci visita, qui, all'interno di questa caserma, per ringraziarci di persona. E come allora, lui, cosi oggi, sua figlia signora Antonina, è qui che ci onora della sua presenza e a cui rivolgiamo un deferente saluto.
Nel 1986, anche il Ministro della Difesa, On. Roberto Tremelloni, concesse, nominativamente ad ogni singolo allievo, la medaglia di benemerenza.
Oggi, dopo 53 anni, i ringraziamenti e i riconoscimenti dell’allora Giunta Bargellini sono stati fatti propri, fissandoli su marmo, dall’attuale Giunta Comunale
Siamo quindi grati al Sindaco Dario Nardella e all’assessore alla Toponomastica e Lapidi, Andrea Vannucci, per aver accolto la richiesta di “Firenze Promuove”. All'assessore Vannucci, che sabato scorso è convolato a nozze, gli formuliamo anche i nostri più calorosi auguri.
Ora, prima di concludere, vorrei ringraziare l'Ispettore regionale dell'Associazione Nazionale Carabinieri, Generale Salvatore Scafuri, per la fattiva collaborazione e la grande disponibilità.
Infine, anche se può sembrare fuori luogo, ma in quale altra occasione potrei?! Sento il dovere e il piacere di ringraziare un nostro collega, l'allievo Raffaele Brullo, da noi affettuosamente soprannominato il "Gigante Buono", ma… mi rendo conto che non sempre è facile dire ciò che si prova, specialmente quando si tratta di un sentimento così particolare come è la gratitudine.
Allora… “Raffae', a nome di tutto il 59°… ti dico grazie e ti ripeto quello che è diventato ormai il nostro motto: "Né la distanza, né il tempo potranno mai cancellare l'amicizia che ci unisce. Certi legami rimangono, perché, insieme, abbiamo vissuto e condiviso: valori, esperienze ed emozioni”
Grazie ancora a tutti e... Viva il 59° Corso Sottufficiali Carabinieri…!""