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Alluvione ’66: fra gli angeli del fango tanti giovani carabinieri
Firenze - Dopo gli Angeli del Fango a tornare a Firenze per rivivere tutti insieme l’impegno profuso da giovani in aiuto alla città e alla popolazione colpita dall’alluvione del 4 novembre 1966 saranno i giovani allievi Sottufficiali Carabinieri del 59° corso Sottufficiali della scuola dell’Arma di Piazza Stazione, giovani che all’epoca avevano tra i 18 e i 21 anni. Tanti giovani che all’epoca non solo si misero ad aiutare la popolazione alluvionata, ma anche, come in qualche caso, salvarono vite umane dalla furia delle acque.
Sono diversi mesi che questi Carabinieri, oggi in pensione, grazie all’impegno di Liberatore Francesco Memoli, che oggi vive in provincia di Vicenza, si stanno organizzando tramite Facebook, il passa parola, e la rivista ufficiale dell’Arma (Il Carabiniere) e quella della loro Associazione Nazionale (Le fiamme d’argento) per tornare a Firenze nel 2016, quando cadrà il 50 Anniversario, aiutati in questo anche dall’Associazione Firenze Promuove, che darà loro aiuto logistico – sono già stati avviati i primi contatti con le autorità competenti, militari, civili e religiose – per tornare a visitare il chiostro e gli stanzoni in cui vivevano nel 1966, e che oggi fanno invece parte del museo comunale di Santa Maria Novella, oltre a partecipare alle cerimonie ufficiali che saranno organizzate per il Cinquantenario. Torneranno in Piazza Stazione anche se la loro scuola non ci sarà più, in quanto nel 2016 la Scuola si sarà già straferita nella nuova sede alla periferia di Firenze, all’Olmatello.
In soli quattro mesi hanno già risposto all’appello in oltre cinquanta, tra cui l’allora Comandante della Scuola, Colonnello Mario Serchi, Medaglia d’Argento al Valor Civile proprio per un atto eroico durante l’alluvione, poi diventato Generale di Corpo d’Armata. Con la Medaglia d’Argento al Valor Civile per l’alluvione fu insignito anche Battista Mazzocchetti che salvò in via della Scala, con sprezzo del pericolo, con il Comandante, una persona in difficoltà. Questo è uno dei pochi, tra i tanti episodi di salvataggio, spesso non ricordati, o di cui anche non si ha notizia, rientrando “nella normale” attività di servizio istituzionale dell’Arma, che ha visto il “riconoscimento” con la Medaglia al Valore Civile.
“Sarà importante questo loro ritorno – ha dichiarato il Presidente di Firenze Promuove, Franco Mariani – perché servirà a mettere a fuoco che oltre all’ “esercito” degli Angeli del Fango, già ricordati nel 30 e 40 anniversario, ci fu uno vero e proprio esercito di soldati, carabinieri, avieri, che di stanza nel capoluogo toscano, sia per il servizio militare, sia per motivi di studio, da subito furono impegnati nell’aiuto dell’inerme popolazione. Il loro ritorno permetterà di avere nuove notizie e racconti su eventi che ancora oggi non sono mai stati raccontati, e che sono stati vissuti da loro in prima persona, con la spregiudicatezza di chi all’epoca aveva poco meno di vent’anni”.
“Nei precedenti decennali dell’Alluvione – dichiara Liberatore Francesco Memoli – noi ex Allievi Sottoufficiali non siamo stati ricordati dalle Istituzioni e per questo, in vista del 50mo, abbiamo sentito la necessità di essere presenti in quanto, come allievi della Scuola di Piazza Stazione, per un anno ci siamo sentiti fiorentini, e per questo siamo stati, e ci sentiamo, anche fiorentini alluvionati. In più abbiamo assicurato aiuto alla popolazione, vigilato sulla città, specialmente di notte, oltre a rimettere in sesto anche la stessa scuola, che subì notevoli danni. Noi non torneremo, nel 2016 a Firenze da Sottufficiali, ma da allievi alluvionati, con la specifica intenzione di rivivere e rigustare quei momenti che abbia vissuto in maniera molta intesa”.
Sono diversi mesi che questi Carabinieri, oggi in pensione, grazie all’impegno di Liberatore Francesco Memoli, che oggi vive in provincia di Vicenza, si stanno organizzando tramite Facebook, il passa parola, e la rivista ufficiale dell’Arma (Il Carabiniere) e quella della loro Associazione Nazionale (Le fiamme d’argento) per tornare a Firenze nel 2016, quando cadrà il 50 Anniversario, aiutati in questo anche dall’Associazione Firenze Promuove, che darà loro aiuto logistico – sono già stati avviati i primi contatti con le autorità competenti, militari, civili e religiose – per tornare a visitare il chiostro e gli stanzoni in cui vivevano nel 1966, e che oggi fanno invece parte del museo comunale di Santa Maria Novella, oltre a partecipare alle cerimonie ufficiali che saranno organizzate per il Cinquantenario. Torneranno in Piazza Stazione anche se la loro scuola non ci sarà più, in quanto nel 2016 la Scuola si sarà già straferita nella nuova sede alla periferia di Firenze, all’Olmatello.
In soli quattro mesi hanno già risposto all’appello in oltre cinquanta, tra cui l’allora Comandante della Scuola, Colonnello Mario Serchi, Medaglia d’Argento al Valor Civile proprio per un atto eroico durante l’alluvione, poi diventato Generale di Corpo d’Armata. Con la Medaglia d’Argento al Valor Civile per l’alluvione fu insignito anche Battista Mazzocchetti che salvò in via della Scala, con sprezzo del pericolo, con il Comandante, una persona in difficoltà. Questo è uno dei pochi, tra i tanti episodi di salvataggio, spesso non ricordati, o di cui anche non si ha notizia, rientrando “nella normale” attività di servizio istituzionale dell’Arma, che ha visto il “riconoscimento” con la Medaglia al Valore Civile.
“Sarà importante questo loro ritorno – ha dichiarato il Presidente di Firenze Promuove, Franco Mariani – perché servirà a mettere a fuoco che oltre all’ “esercito” degli Angeli del Fango, già ricordati nel 30 e 40 anniversario, ci fu uno vero e proprio esercito di soldati, carabinieri, avieri, che di stanza nel capoluogo toscano, sia per il servizio militare, sia per motivi di studio, da subito furono impegnati nell’aiuto dell’inerme popolazione. Il loro ritorno permetterà di avere nuove notizie e racconti su eventi che ancora oggi non sono mai stati raccontati, e che sono stati vissuti da loro in prima persona, con la spregiudicatezza di chi all’epoca aveva poco meno di vent’anni”.
“Nei precedenti decennali dell’Alluvione – dichiara Liberatore Francesco Memoli – noi ex Allievi Sottoufficiali non siamo stati ricordati dalle Istituzioni e per questo, in vista del 50mo, abbiamo sentito la necessità di essere presenti in quanto, come allievi della Scuola di Piazza Stazione, per un anno ci siamo sentiti fiorentini, e per questo siamo stati, e ci sentiamo, anche fiorentini alluvionati. In più abbiamo assicurato aiuto alla popolazione, vigilato sulla città, specialmente di notte, oltre a rimettere in sesto anche la stessa scuola, che subì notevoli danni. Noi non torneremo, nel 2016 a Firenze da Sottufficiali, ma da allievi alluvionati, con la specifica intenzione di rivivere e rigustare quei momenti che abbia vissuto in maniera molta intesa”.