Storia 59° 1966/67 - CASFirenze59corso

corso 1966/67
59° corso Carabinieri Allievi Sottufficiali 1966/67
Nè la distanza, nè il tempo, potranno mai cancellare l'amicizia che ci unisce. Forti legami rimangono, perchè inseme abbiamo vissuto e condiviso Valori-Esperienze-Emozioni
Vai ai contenuti

Storia 59° 1966/67

storia 59° corso
Chi eravamo
La sede principale della Scuola Allievi Sottufficiali Carabnieri era a Firenze, civico n.7 di Piazza Stazione e confinante con via della Scala.
allocata nel complesso degli edifici annessi alla Basilica di Santa Maria Novella.

 

la Scuola com'era nel 1966 prima della catastrofica alluvione del 4 Novembre:
     

        

     

Comandante della Scuola, con l'inizio del corso 59°, era il Colonnelo Mario Serchi, nel frattempo subentrato al Colonnello Edgardo Citanna.



La scuola, nel 1966/67, fu frequentata dal 59° corso Carabinieri Allievi Sottufficiali che era formato da Allievi vincitori del concorso annuale e dagli Allievi che avevano frequentato il primo anno del 18° corso biennale 1965/67, presso il I° Btg. Allievi Carabinieri Allievi Sottufficiali con Sede a Moncalieri (TO), allocata nel locale Castello.


la mensa di Moncalieri


Organigramma del 18° corso, I° Btg., comandato dal Tenente colonnello Attilio Boldoni:


Il Corso 18° si concluse in Giugno 1966 e, dopo la licenza di fine corso, gli allievi, promossi al grado di Carabinieri Allievi Sottufficiali, raggiunsero Firenze dove furono inquadrati, distribuiti tra le varie compagnie, insieme ai Carabinieri ammessi, provenienti dalla territoriale, e tutti insieme formarono il Corso 59°.


Il 4 Novembre 1966 la catastrofica alluvione di Firenze che devasto ogni cosa, compresa la Scuola.


la scuola durante e dopo l'alluvione del 4 Novembre 1966
allievo Antonio Randazzo si salva su una zattera di fortuna, vedi il racconto pagina dedicata
   

 

 

Natale 1966 presso la scuola dove, sotto i porticati del chiostro, venne allestito un originale presepe


il corso si concluse, tra gioie, impegno e dolori con il raggiungimento dell'agognato, (baffo), grado di Vice Brigadieri lasciando Firenze per raggiungere le sedi di destinazione.

 

Prima di partire per l'agognata licenza, ci fu consegnato il "numero unico", realizzato dal responsabile Capitano Martino Tursi, coadiuvato dal Tenente Angelo Milli e dal Brigadiere Carboni, capo degli "autori", (disegnatore), i quali, chiamarono 6 allievi delle varie compagnie, tra i quali, Dino Degli Esposti, (paroliere), Orrù Giovanni, (disegnatore), Giuseppe Manca, (disegnatore), Cesare Lezzi, (disegnatore) ed altri 2 dei quali non sono pervenuti i nomi.
 
Il Numero unico, edito dalla Scuola sottufficiali al termine del corso del 1967, era stato stampato dalla Tipolitografia Ramella. Al volume è allegato un originale racconto ironico dal geniale titolo Casulisse, parodia dell'Odissea, inventato dal Brigadiere Carboni.


 
Gran parte dei contenuti del numero unico, redatto per tramandare ai posteri le vicende di quel glorioso 59° corso i cui componenti, pur non essendo inquadrati nei reparti territoriali, privi di mezzi, essi stessi "alluvionati", contribuìrono, a costo di immani sacrifici a far rivivere Firenze, sono in questa pagina a futura memoria.



per vari atti di valore vennero decorati:

- Comandante Mario Serchi con medaglia d'argento al valor civile


-CAS Mazzocchetti giovanBattista, medaglia d'argento al valor civile


-CAS Angelo Cimino, encomio solenne
- CAS Antonio Foti, encomio solenne
- Maggiore Onorio Tesi, medaglia di bronzo al valor civile
7 encomi del comando generale dell’arma....
un encomio solenne del vicecomandante dell’arma
un encomio del comando X Brigata
763 medaglie di benemerenza del ministero della difesa esercito a tutti
dieci attestazioni di merito...
a tutti venne consegnato un attestato di benemerenza del Ministero della Difesa.
in seguito fu coniata medaglia commemorativa con nastrino e trascrizione sul foglio matricolare.
clicca sulle immagini per ingrandire
   

In contemporanea, giovani da tutto il mondo, intervennero quali volontari per far rinascere Firenze ferita profondamente.
Furono chiamati Angeli del Fango: Angeli del fango - Wikipedia e in eguito fu realizzato un monumento a loro dedicato.

   

Nonostante le attestazioni di merito e il contributo dato dagli allievi della Scuola Allievi Sottufficiali di Firenze che, nei fatti, spalarono il fango, vigilarono tutto il territorio alluvionato della città, presidiarono strade e obbiettivi sensibili, le banche e il ponte Vecchio dov'erano i preziosi in oro sepolti dal fango, le autorità locali mai degnarono di dare giusto riconoscimento agli Allievi, al pari dei giovani civili che furono chiamati "Angeli del Fango". Esclusi sol perchè carabinieri inquadrati in un corpo militare, dimenticando che noi eravamo studenti chiamati a frequentare la scuola e non reparto operativo territoriale.
Eppure gli oltre 700 allievi del 59° corso Sottufficiali dei Carabinieri, in un contesto di enormi danni economici e di gravi perdite di vite umane, contribuirono ampiamente al soccorso della popolazione duramente colpita dalla furia delle acque dell’Arno esondato. Tutto il personale della Scuola, benché provato a sua volta dalla catastrofe, diede prova di grande altruismo, spirito di sacrificio e senso del dovere, sia nell’azione dei singoli, meritando alti riconoscimenti al valore civile, e sia con la mobilitazione corale, approntando immediati servizi a tutela della proprietà e dell'incolumità dei cittadini e fornendo un valido aiuto nelle operazioni di recupero di preziose opere d’arte sepolte dal fango.
Accomunati ai tanti altri giovani, giunti volontari da varie parti d’Italia e del mondo, per dare anch’essi il loro encomiabile aiuto, si guadagnarono il simpatico appellativo di Angeli del fango
Firenze, 3-6 novembre 2016

Con questo "manifesto", su iniziativa del maresciallo Francesco Memoli, coadiuvato dai colleghi, Giorgio Donato, Marcello Fontani e Giamprimo Novelli, Raga Salvatore, ai quali, successivamente Peppino Casciani e Filippo Orlando, i "picciotti", non più ragazzi dell'allora 59° corso, si riunirono nel cinquantesimo anniversario della nefasta alluvione del 4 Novembre 1966, radunandosi in Firenze nei luoghi che li videro silenziosi protagonisti nei giorni dell'alluvione.
raduno Firenze 2017 26/29 Ottobre

Finalmente, riconosciuti dalle Autorità della città di Firenze che realizzò una targa, "lapide ricordo", che il 30 Marzo 2019 fece apporre sul muro accanto all'ingresso dell'antica Scuola per ricordare l'apporto dato dall'intera Scuola nei giorni dell'allivione.


è in programma di intitolare una via di Firenze ai carabinieri del 59° corso che sarà realizzata alla fine della pandemia attuale.
e, per finire, ricordando.
Non ho mai saputo remare e mi trovai a navigare tra vortici e marosi senza lasciarmi andare.
Sognavo e sogno ricordando il passato, vivo il presente progettando il futuro.
Tanti anni sono passati ma non sembra anche se "in uscita" considero: "comu passa lu tempu".
Se non dovessi essere presente al prossimo convivio, per favore, non rimpiangetemi, semmai non fiori, ma opere di "pene".
Tirate la catenella e mandatemi giù nel profondo nulla o eterno presente, forse il seme rinascerà a nuova vita e chissà che non sia più l'eterno nulla e il navigatore possa riprendere la sua rotta sulla scia del FARE e DARE, come fu ieri, ieri l'altro e oggi ancora.
Grazie, amici e compagni d'avventura che uniti "navigammo" in questa vita, oltre le distanze, in Spirito e fraternità. Antonio Randazzo, ragazzo del 40.







Torna ai contenuti