Raduno 50° alluvione - CASFirenze59corso

corso 1966/67
59° corso Carabinieri Allievi Sottufficiali 1966/67
Nè la distanza, nè il tempo, potranno mai cancellare l'amicizia che ci unisce. Forti legami rimangono, perchè inseme abbiamo vissuto e condiviso Valori-Esperienze-Emozioni
Vai ai contenuti

Raduno 50° alluvione

eventi > raduno Firenze 2016
Gianna Maria Messori

Avanti a noi ,ti presenti Firenze, più bella che mai.
I tuoi palazzi sfrecciano verso il cielo
osservando il correre frenetico di gente sconosciuta.
Ma i monumenti più belli ci stanno guardando
meravigliati forse per il nostro ritorno.
Cinquant'anni son tanti!
Ma poi...capelli bianchi, volti invecchiati
abbracci, strette di mano
"ma dai...sei tu?"
qualche lacrima furtiva e il cuore che scoppia
per la felicità trattenuta.
Si aprono le porte della nostra scuola
ecco il cortile
"Chi lo attraversa di corsa?"
E la porticina che conduce alla Chiesa
La Virgo Fidelis, cantata ancora
con il sentimento di allora.
Finalmente arriva il momento sognato
oggi c'è il pranzo alla mensa
sembrava impossibile ma ci siamo riusciti.
Ridiamo, ma già la tristezza ci assale.
Domani si parte!
Ma prima di andare uno sguardo va all'Arno
sembra imbronciato, ha capito che ce ne andiamo.
Anche il cielo si adombra, sente l'addio.
Saremo felici?
Sì i vecchi ricordi si uniranno ai nuovi
e la tristezza alla gioia.
Lo dobbiamo a te, Firenze
che per noi sei rimasta quella di allora.
Firenze piazzale Michelangelo
Francesco Memoli, salone dei 500, palazzo Vecchio Firenze
ritratto di Francesco Memoli dono di Giuseppe Manca

"" IN RICORDO DEL RADUNO DEGLI ALLIEVI SOTTUFFICIALI CARABINIERI DEL 59° CORSO NEL CINQUANTENARIO DELL’ALLUVIONE DI FIRENZE DEL 4 NOVEMBRE 1966
I 700 allievi del 59° corso Sottufficiali dei Carabinieri, in un contesto di enormi danni economici e di gravi perdite di vite umane, contribuirono ampiamente al soccorso della popolazione duramente colpita dalla furia delle acque dell’Arno esondato. Tutto il personale della Scuola, benché provato a sua volta dalla catastrofe, diede prova di grande altruismo, spirito di sacrificio e senso del dovere, sia nell’azione dei singoli, meritando alti riconoscimenti al valore civile, e sia con la mobilitazione corale, approntando immediati servizi a tutela della proprietà e dell'incolumità dei cittadini e fornendo un valido aiuto nelle operazioni di recupero di preziose opere d’arte sepolte dal fango.
Accomunati ai tanti altri giovani, giunti volontari da varie parti d’Italia e del mondo, per dare anch’essi il loro encomiabile aiuto, si guadagnarono il simpatico appellativo di Angeli del fango
Firenze, 3-6 novembre 2016
IL PROMOTORE
LIBERATORE-FRANCESCO MEMOL I""
stampa:







Torna ai contenuti