Costanzo Giuseppe - Personaggi storici Siracusa

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Costanzo Giuseppe

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Giuseppe Aurelio Costanzo (Melilli, 1843 – Roma, 1913) è stato un poeta e scrittore italiano.
Poeta e letterato, professore e Direttore del R. Istituto Superiore di magistero femminile di Roma.
Ebbe il primo indirizzo letterario da Emanuele Giaracà di Siracusa.
Frequentò l'Ateneo napoletano (1861-1864) sotto Francesco De Sanctis, Luigi Settembrini, Tari, Vera, Spaventa, Persico ed altri.
A Napoli compose i primi versi che attirarono l'attenzione di letterati, e ispirarono al Settembrini una lunga prefazione.
Nel 1869 fu chiamato dal Ministero della P. I. all'insegnamento delle lettere italiane al Liceo di Cosenza, alla cattedra medesima lasciata dallo Zumbini, e quando nel 1878 il Ministro Francesco De Sanctis fondò a Roma l'Istituto superiore di Magistero, Costanzo fu chiamato ad insegnarvi letteratura, e più tardi, alla morte del Direttore di quell'Istituto, il Giovanni Prati, Costanzo ebbe affidata la Direzione.
Partecipò insieme ad altri, ad un volume commemorativo sullo Zola, pochi mesi dopo la morte (cfr. Per Emile Zola, numero unico a cura di Salvatore Rago, Avellino, Tip, Pergola, 7 dicembre 1902).
Questo scrittore fu anche Segretario particolare dei ministri Correnti (1872) e Perez (1879), fu in contatto con Alessandro Manzoni, Ruggiero Bonghi e altri letterati italiani.


Oltre ad un immenso numero di scritti sparsi per le riviste di ogni specie,  Costanzo ha pubblicato i seguenti lavori:
Gli eroi della Soffitta
Roma Libreria Alessandro Manzoni di Antonio Tenconi 1880 16,1x9,6 legatura coeva in tela decorata 214 alcune incisioni decorative n.t. "Poemetto pubblicato nel 1880, quando anche in Italia cominciavano ad essere dibattuti i problemi sociali. Il poeta aveva poco prima portato sulla scena un dramma: "I ribelli"; l'argomento è ripreso in questi "Eroi della soffitta", che, come i "ribelli" sono i sognatori, quelli che vollero slanciarsi nella gran vita e ne rimasero sommersi, vittime di una grande idealità che affonda nelle esigenze dell'ingranaggio sociale. Vivono così ai margini dell'umanità in una loro esistenza fatta di fame e di stenti; e non è difficile riconoscerli quando l'inverno cercano le bische popolose o i chiusi ridotti, e l'estate meriggiano all'ombra degli alberi. Ma la loro vera vita si svolge di notte, allorché il buio "le grinze e l'iride / dei panni rattoppati e i ceffi asconde". Illusi essi rinunziarono un giorno alle gioie della famiglia, alla vita tranquilla campagnola, e vennero in città alla ricerca di una chimera, ché "da la siepe loro a traverso spiandolo / questo mondo sembrò di rose e d'oro". Ben presto però conobbero che l'amore, la gloria, l'infinito altro non erano che "fisime, ubbie, delirio", e senza colpa ora vanno trascinandosi come naufraghi disperati. Il soggetto non era nuovo; tutta una letteratura sulla "bohème" era fiorita in quegli anni, ma il poemetto del Costanzo s'impose quale vero e proprio saggio sociologico, ove con organicità e precisione sono studiati e classificati questi spostati attraverso un'analisi dei loro gesti e delle loro parole" (Tiziana Momigliano, in Bompiani 1959, vol. III pag. 201). Prima edizione


Versi - Napoli, 1869.
Nuovi Versi — Napoli,1873.
Fragmentum Carminis epici, exametra- J.Prati(Versione)Napoli, 1873.
Un'anima — Napoli, 1874.; Milano 1894 e 1899.
I Ribelli - Napoli, 1876.
Berengario II — Napoli, 1876.
Cenni storici sul sec. X — Napoli,1876.
Gli Eroi della soffitta - Roma, 1880;Milano, 1894 e 1897; Messina, 1903;Roma, 1904.
Nuovi versi — Roma,1882.
Funeralia — Roma, 1886
Minuzzoli — Roma, 1886.
Nuovi Canti — Roma, 1892.
Fosforescenze — Messina, 1903.
L'Essere — Roma, 1903.
Dante — Poema lirico — Casa editrice Roux Viarengo, Roma-Torino, 1903.
Bricciche letterarie — Catania, cav. N. Giannotta editore, 1904.
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