Archimede scienza e prospettive future
Scienza archimedea riscoperte e prospettive future
Dopo Siracusa, che decadde notevolmente, anche altri centri di influenza greca subirono la stessa sorte per eliminare i principali ostacoli al dominio di Roma nel bacino del Mediterraneo (praticamente nel 145 a.C. con le distruzioni di Corinto e Cartagine); così fu bloccato lo sviluppo, soprattutto tecnico e scientifico, della cultura ellenistica.
Questa, con la cultura e le arti classiche, dopo lunghe e travagliate vicende, viene riscoperta compiutamente nel corso del Rinascimento (XIV - XVII sec.), soprattutto per varie applicazioni pratiche, da vari umanisti, scienziati, artisti e studiosi (emblematica sintesi Leonardo da Vinci, al quale mancò un’approfondita teoria e la tecnologia necessaria). Ciò
avvenne principalmente: per le acquisizioni in Italia e in Europa occidentale di testi classici dall’Oriente e con le traduzioni scientifiche dagli originali; per le rielaborazioni delle culture arabe, bizantine ed ebree; ma soprattutto per le successive divulgazioni (dalla fine del XV sec.) con la stampa a carattere mobili.
La vera rivoluzione culturale, e in conseguenza anche ideologica che demolì le consolidate strutture medievali, partì (XVI sec.) dalla riscoperta dell’astronomo polacco “Copernico” della teoria eliocentrica (derivata da Aristarco) e delle idee sulla gravità (derivata in primo luogo da Archimede) confermate e integrate dal tedesco “Keplero”; le innovazioni e dinamiche celesti vennero poi consolidate nel XVII sec. con le scoperte e le conferme con il cannocchiale inventato dal nostro Galileo Galilei, anche fondatore della Fisica moderna (reintroduzione della Meccanica archimedea e della nuova Cinematica con il metodo sperimentale-dimostrativo). Infine decisive per il prevalere delle “nuove idee” furono le
innovazioni matematiche, principalmente del francese “Cartesio” (risoluzione di problemi generali con lo studio delle curve-equazioni) e la definitiva sintesi generale dell’autorevole matematico e fisico inglese J. Newton che elaborò gli originali calcoli infinitesimali (contemporaneamente al tedesco Leibniz), e le leggi della dinamica con quella di gravitazione universale.
La nuova scienza moderna nasce così in Europa e dal successivo XVIII secolo (iniziato con la rivoluzionaria stagione del movimento illuministico) ad oggi, i progressi scientifici e tecnici si sono diffusi in maniera iperbolica e straordinariamente futuristica nel mondo. Per diversi motivi si è dimenticato che essi derivano dalla ricerca di conoscenza delle antiche teorie
archimedee; ma Archimede, con altri scienziati ellenistici alle radici della scienza moderna, è ancora oggi (dopo più di 22 secoli) letto e approfondito con grande interesse da studiosi e scienziati di tutto il mondo che sperano si faccia ulteriore luce sulle Opere perdute, anche con nuove fortunate scoperte archeologiche di papiri e manoscritti; problemi
interpretativi delle opere frammentarie e cronologia verranno allora risolti con metodi moderni analoghi a quelli che hanno rivelato le notizie nascoste e inedite già ritrovate nei “palinsesti” (pergamene, provenienti da copie di manoscritti con opere greche, poi ra schiate, tagliate e rilegate per poi riscrivere di nuovo altri testi bizantini nell’XI° e XII° sec.).
Questi sono attualmente analizzati e saranno poi anche conservati, con altri testi antichi, nel “Meseum of art” di Baltimora U.S.A. con avanzatissimi metodi fisici (come la luce ultravioletta e le immagini multispettrali) e con tecniche digitali da specialisti universitari statunitensi (Baltimora e Standford), italiani (C.N.R. di Pisa), giapponesi (K. Saito di Osaka) e di altre nazioni facendo vedere, nelle nuove traduzioni fedeli dal greco del “Codice C”, novità interessantissime; sarà allora possibile riprendere sin dalle fondamenta gli studi archimedei per una nuova e profonda conoscenza delle “Opere” con i vantaggi che ne potrebbero ancora venire e per valutare la loro effettiva enorme influenza sullo sviluppo delle Matematiche e della Fisica per il progresso della Scienza moderna.
Tali ricerche darebbero indirettamente anche risonanza alla fama di Siracusa e della Sicilia che, a breve, potrebbero ricavare così altri vantaggi culturali ed economici: promuovendo già con la prima educazione scolastica anche gli studi storico-scientifici locali nel contesto di quelli Regionali, Nazionali ed Europei; proponendo una nuova comprensione nella "lettura" delle aree archeologiche e dei luoghi storici siracusani (anche con isole di “parchi letterari”); e istituendo in essi facili connessioni (monumenti con schede didascaliche, tabelle esplicative o “posters”) con la vita e le opere dello scienziato siracusano che possano istruire preliminarmente i visitatori così indotti a visitare nella città un grande Museo o “Domus Archimedea” per un sicuro e grande incremento dei flussi turistici nella città e nel territorio siciliano con il rilancio di attività connesse.
Per le suddette iniziative è quindi fondamentalmente importante che le varie classi sociali (soprattutto quelle politiche amministrative) prendano coscienza, con la stima e l'amore per Archimede, delle enormi potenzialità culturali e storiche della antica città e territorio di Siracusa.
In attesa, e con la speranza di tali realizzazioni, i siracusani e i siciliani rammentino comunque sempre con orgoglio, che il nome di Archimede è popolarmente ricordato, insieme a quello della Sua città, con grande ammirazione in gran parte del mondo, sebbene alcuni aneddoti ed esclamazioni lo dipingono come un inventore distratto e bizzarro: ma ad
Archimede, lo scienziato per antonomasia, vengono attribuite anche molte altre invenzioni perché il suo nome, con altri avvenimenti della gloriosa storia della grande Siracusa, è ormai entrato nella leggenda.