Archimede la tomba perduta - Archimede da Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Archimede la tomba perduta

Un loculo Romano spacciato per la tomba di Archimede, scoperto e indagato da Francesco Saverio Cavallari nel 1881.
La foto immortala la grotta utilizzata da pastori ed è proprio questo che ha una datazione certa in relazione a questa documentazione: La c.d. «tomba di Archimede»,(loculo romano), usata fino al 1881 come stalla, fu sgombrata dall’interro in presenza di Francesco Saverio Cavallari, scoprendo al suo interno il piano di roccia e le nicchie scavate nelle pareti e contenenti vasetti di età romana; lateralmente alla tomba, fu indagato anche un altro sepolcro che conteneva una sepoltura a cappuccina ben conservata e due sarcofagi (uno di pietra e uno di terracotta) e che presentava, sul pavimento roccioso, quattro solchi interpretati come canalette di scolo degli umori dei cadaveri (Fiorelli C 18812; Cavallari - Holm C 1883)."

[Sepolcro di Archimede a Siracusa, disegno di Jean Houel del 1770].

Tante sono le ipotesi e le leggende sulla morte di Archimede e sulla tomba mai trovata, salvo il racconto di Cicerone, il quale da "avvocato" e "politico", durante la sua permanenza a Siracusa, nel 75 a.C., raccontò di aver scoperto la tomba di Archimede, che era stata smarrita oltre la porta sacra del Ciane (luogo tutt'oggi ignoto).  "Dimenticata dai Siracusani, i quali, dopo più di un secolo dai fatti occorsi nella presa della loro città, escludevano certamente che tale tomba fosse mai esistita, e solo grazie alle insistenze di Cicerone, che radunò intorno a sé i cittadini più illustri, la tomba dello scienziato venne liberata dai rovi e dai pruni che la ricoprivano interamente. Venne riconosciuta dai due simboli geometrici incisi al tempo per volere di Marcello: l'effigie di una sfera inscritta in un cilindro."

Cicerone descrive il ritrovamento della tomba scrivendo nella sua lingua latina.
« Cuius [i.e. Archimedis] ego quaestor ignoratum ab Syracusanis, cum esse omnino negarent, saeptum undique et vestitum vepribus et dumetis indagavi sepulcrum. Tenebam enim quosdam senariolos, quos in eius monumento esse inscriptos acceperam, qui declarabant in summo sepulcro sphaeram esse positam cum cylindro. Ego autem cum omnia collustrarem oculis - est enim ad portas Agragantinas magna frequentia sepulcrorum - animum adverti columellam non multum e dumis eminentem, in qua inerat sphaerae figura er cylindri. Atque ego statim Syracusanis - erant autem principes mecum - dixi me illud ipsum arbitrari esse, quod quaererem. Immissi cum falcibus multi purgarunt et aperuerunt locum. Quo cum patefactus esset aditus, ad adversam basim accessimus. Apparebat epigramma exesis posterioribus partibus versiculorum dimidiatum fere. ita nobilissima Graeciae civitas, quondam vero etiam doctissima, sui civis unius acutissimi monumentum ignorasset, nisi ab homine Arpinate didicisset. »
traduzione in lingua italiana
« Io quand'ero questore scoprii la sua tomba [di Archimede], sconosciuta ai Siracusani, cinta con una siepe da ogni lato e vestita da rovi e spineti, sebbene negassero completamente che esistesse. Tenevo, infatti, alcuni piccoli senari, che avevo sentito essere scritti nel suo sepolcro, i quali dichiaravano che alla sommità del sepolcro era posta una sfera con un cilindro. Io, poi, osservando con gl'occhi tutte le cose - c'è, infatti, alle porte Agrigentine una grande abbondanza di sepolcri - volsi l'attenzione ad una colonnetta non molto sporgente in fuori da dei cespugli, sulla quale c'era sopra la figura di una sfera e di un cilindro. E allora dissi subito ai Siracusani - c'erano ora dei principi con me - che io ero testimone di quella stessa cosa che stavo cercando. Mandati dentro con falci, molti ripulirono e aprirono il luogo. Per il quale, dopo che era stato aperto l'accesso, arrivammo alla base posta di fronte. Apparivaun epigramma sulle parti posteriori corrose, di brevi righe, quasi dimezzato. Così la nobilissima cittadinanza della Grecia, una volta veramente molto dotta, avrebbe ignorato il monumento del suo unico cittadino acutissimo, se non lo fosse venuto a sapere da un uomo di Arpino. »
(Cicerone, Tusculanae disputationes V 23, 64-66)
È possibile che sia così, ma anche che il racconto fu frutto della fervida fantasia di un "politico" in cerca di consenso e notorietà.
Dov'era la porta Agrigentina o Ciane?
era forse la porta Temenite indicata nel disegno di Hans Peter Drogemuller?

L'antica via Elorina, secondo archeologi, storici e Drogemuller in particolare, collegava l'antica Eloro a Siracusa in un tracciato che passando davanti al tempio di Giove Olimpio e sobborgo Polichna,  dove era anche il tempio dedicato alla Ninfa Ciane, arrivava dopo un ponticello sul fiume Anapo, in contrada Canalicchio e proseguiva a nord verso il temenite e sobborgo Acradina e ad est, attuale viale Ermocrate, verso la porta Agrigentina, (piazza Stazione ferroviaria). Nel disegno di Hans Peter Drogemuller, sul margine sud ovest del Temenite è localizzata la porta Temenite da dove si accedeva all'antico sobborgo e alla terza città della Pentapoli. Così era la situazione al tempo dell'assedio romano. Cicerone, il quale da "avvocato" e "politico", (direi politicante teorico), durante la sua permanenza a Siracusa, nel 75 a.C., raccontò di aver scoperto la tomba di Archimede, che era stata smarrita oltre la porta sacra, dice qualcuno, del Ciane (luogo tutt'oggi ignoto). A quel tempo Neapolis, nuova città, non era tale e la zona Temenos era un sobborgo di Acradina. Considerando che il tempio dedicato alla Ninfa Ciane, da Francesco Saverio Cavallari e da altri, oltre ad alcuni storici, è stato trovato nei pressi dell'antico sobborgo Polichna adiacente al tempio di Giove Olimpio, ne deduco che la sconosciuta porta Ciane possa essere la porta Temenite indicata da Drogemuller e, se il racconto di Cicerone sul ritrovamento della "colonnetta", tomba di Archimede, ammesso che sia mai esistita, poteva essere orientativamente nel luogo dove un tempo c'erano il tempio di Demetra-Proserpina e la tomba di Gelone.
Beniamin West Cicerone scopre la tomba di Archimde


ipotesi di localizzazione luogo del ritrovamento tomba di Archimede
http://www.antoniorandazzo.it/archeologia/tomba-di-archimede.html
clicca sull'immagine

archeologia Drogemuller la porta Acradina

il cerchietto in rosso l'ipotesi di localizzazione della tompa di Gio Laterra che corrisponde all'edificio dell'antica stazione ferroviaria Siracusa-Ragusa-Vizzini oggi in viale Ermocrate deposito IGM




La leggenda ha tramandato ai posteri anche le ultime parole di Archimede, rivolte al soldato che stava per ucciderlo: «noli, obsecro, istum disturbare» (non rovinare, ti prego, questo disegno). Plutarco, dal canto suo, narra tre differenti versioni della morte di Archimede.
Nella prima afferma che un soldato romano avrebbe intimato ad Archimede di seguirlo da Marcello; al suo rifiuto di farlo prima di aver risolto il problema cui si stava applicando, il soldato lo avrebbe ucciso.
Nella seconda un soldato romano si sarebbe presentato per uccidere Archimede e quest'ultimo lo avrebbe pregato invano di lasciargli terminare la dimostrazione nella quale era impegnato. Nella terza, dei soldati avrebbero incontrato Archimede mentre portava a Marcello alcuni strumenti scientifici, meridiane, sfere e squadre, in una cassetta; pensando che la cassetta contenesse oro, i soldati lo avrebbero ucciso per impadronirsene.
Secondo Tito Livio e Plutarco, Marcello, che avrebbe conosciuto e apprezzato l'immenso valore del genio di Archimede e forse avrebbe voluto utilizzarlo al servizio della Repubblica, sarebbe stato profondamente addolorato per la sua morte. Questi autori raccontano che fece dare onorevole sepoltura allo scienziato. Ciò non è però riferito da Polibio, che è considerato fonte più autorevole sull'assedio e il saccheggio di Siracusa.
Cicerone racconta di avere scoperto la tomba di Archimede grazie a una sfera inscritta in un cilindro, che vi sarebbe stata scolpita in ottemperanza alla volontà dello scienziato.
Nel celebre affresco di Raffaello Sanzio, La scuola di Atene, Archimede viene disegnato intento a studiare la geometria. Le sue sembianze sono di Donato Bramante.
Il 14 marzo si festeggia in tutto il mondo il pi greco day, in quanto nei paesi anglosassoni corrisponde al 3/14. In quel giorno vengono organizzati concorsi di matematica e ricordati anche i contributi di Archimede, che di pi greco dette la prima stima accurata. In onore di Archimede sono stati nominati sia il cratere lunare Archimede che l'asteroide 3600 Archimede. È stato realizzato il Progetto Archimede, una centrale solare presso Priolo Gargallo che utilizza una serie di specchi per produrre energia elettrica.
Nella Medaglia Fields, massima onorificenza per matematici, vi è nel verso della medaglia il ritratto di Archimede con iscritta una frase a lui attribuita: Transire suum pectus mundoque potiri.
L'effige di Archimede compare anche su francobolli emessi dalla Germania dell'Est (1973), dalla Grecia (1983), dall'Italia (1983), dal Nicaragua (1971), da San Marino (1982), e dalla Spagna (1963).
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