nuovo quartiere umbertino - akradinasiracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Akradina
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nuovo quartiere umbertino

Nuovi quartieri, il Rettifilo
Alla fine del 1894 il nuovo quartiere di via Savoia era già stato 41-44 edificato e l'amministrazione aveva iniziato a tracciare i confini dei nuovi lotti, alcuni dei quali erano già stati venduti, e delle nuove strade nell'area dell'istmo e del piano Montedoro, regolamentata dal piano.
Poteva aprirsi così la nuova fase di edificazione, relativa alla costruzione del quartiere umbertino sulla terraferma.
I suoli dell'istmo erano inizialmente divisi in lotti di forma e dimensione assai diverse tra loro.
Quelli al centro del piano Montedoro avevano forma e disposizione regolare, quadrati, rettangolari o trapezoidali, mentre gli altri si disponevano negli spazi lasciati liberi dai canali, assumendo conformazioni asimmetriche e disordinate.
Essi furono alienati tra il 1892 e il 1909 e gli atti di enfiteusi ritrova.

La zona umbertina è il terzo quartiere storico della città di Siracusa. Corrisponde al promontorio sud di Siracusa esteso fino all'isola di Ortigia.
La zona è stata costruita durante l'espansione urbanistica sulla terraferma negli ultimi decenni dell'Ottocento.
Le sue strade principali sono corso Umberto, viale Regina Margherita, viale Montedoro e via Malta e ingloba quattro piccoli rioni; Marinaretti, Porto, Pozzo Ingegnere (popolarmente definito Pozzu Ngegnere) e Regina.
Rientrano nella zona i tre ponti che uniscono Ortigia al resto della città: il ponte dei calafatari sito a lato del porto piccolo, il ponte Santa Lucia sul lato del porto grande ed inaugurato nel 2004, e il ponte centrale Umberto I (Umbertino per i siracusani), in quest'ultimo si trovava la porta Ligne (o Ligny) demolita nel 1893 insieme alle altre fortificazioni spagnole.
Della porta seicentesca, opera di Carlos de Grunenbergh, oggi rimane solo lo stemma reale di Spagna (conservato al museo Bellomo) e lo stemma del viceré Ligne (posto sulla muraglia "dei Cattivi" alla Marina). Ai lati del ponte, è ancora visibile il rivellino.
Nelle immediate vicinanze, vi era un altro sito monumentale, di cui ora non rimane traccia: il castello Marieth (all'interno del parco dei Marinaretti).
Nei pressi di piazzale Marconi al Pozzo Ingegnere, all'interno dei giardini pubblici, sono visibili resti dell'antica agorà con pavimentazione e colonne dell'antica piazza: qui era sito il "Foro siracusano" (toponimo ancora vivo oggi) e, fino agli inizi del XIX secolo, la piazza d'Arme. Cicerone nelle Verrine[senza fonte], descrive i portici, la sede del potere cittadino (pritaneo), la meridiana di Dionigi, l'altare della Concordia e il tempio di Zeus.
A nord-est del sito, si innalza il sacrario ai "caduti della grande guerra" (chiamato anche Pantheon). Costruito nel 1936, è opera dei siracusani fratelli Rapisardi, Gaetano ed Ernesto.
Sul lato del porto grande, alla destra del corso Umberto, sul molo Sant'Antonio, si progetta la realizzazione di un approdo di navi da crociera e di servizi per il nuovo porto turistico di Siracusa.
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