Ortigia largo XXV Luglio
nuovi quartieri
Siracusa-Ortigia-Largo XXV Luglio
Siracusa, Ortigia, Largo XXV Luglio.
L’attuale Largo XXV Luglio si trova a Siracusa nello spazio prospiciente i resti archeologici del tempio di Apollo, ristrutturato, tra gli anni 2005/2006, con progetto esecutivo dell’architetto Giuseppe Di Guardo.
Era conosciuto, da noi siracusani della mia generazione, chiamato, “u quarteri”, da acquartieramento-caserma spagnola, o ‘u ”trallazzu”, per il mercato nero attivo nel dopo guerra.
In epoca arcaica, l’intero angolo di nord ovest dello scoglio Ortigia, era un’ampia spianata rocciosa, quasi a livello del mare, collegata alla terraferma dalla lingua di roccia, oggi Montedoro, naturale continuazione della dorsale rocciosa degradante dal colle Temenite.
In epoca greca, secondo gli storici, la costa confinante con il porto era la sede del primo Agorà quasi certamente, zona mercatale con intensi scambi commerciali nei numerosi magazzini, depositi e rivendite adiacenti alla zona sacra del tempio di Apollo.
Dionisio, scavato il canale di collegamento tra i due porti, rinforzò il banchinamento e fortificò l’intera costa con alte mura, accessibili solo dalla porta Urbica, come confermato dai ritrovamenti archeologici tra via da dei Mille e inizio via XX Settembre.
Dopo le modifiche di epoca Bizantina, Araba e Normanna. gli spagnoli di Carlo V, edificarono possenti muraglie, forti e bastioni, le porte Ligny, porta Reale e strutture militari sul tempio di Apollo, allora prospiciente piazza Grande.
L’accesso a quella piazza avveniva tramite i vicoletti della Graziella, la via Diana, oggi via dell’Apollonion, prolungamento della via Resalibera e da via Savoia, sulla quale convergeva la via Dione tramite, via Timbri oggi Carmelo Campisi, dall'antica via Cavour, tramite le vie Pace, Amalfitania, Gemmellaro, Landolina, oggi Candelai, Campailla. oggi Cordari, Alessandro Rizza, oggi Claudio Mario Arezzo, e Rocco Pirri.
Alla fine dell’800, abbattute le antiche fortificazioni, in attuazione dei piani regolatori Mauceri, 1910 e Cristina, 1917, nell’intera zona, dove già esisteva dal 1853, il carcere borbonico completato nel 1860, sorsero nuove strade, numerosi edifici privati e strutture pubbliche come l’antico mercato e annesso mercato di via De Benetictis, l’edifico Poste e Telegrafo e il palazzetto Cassa Mutua malattie.
All’inizio del 1930, demolita la caserma e le strutture spagnole sul tempio di Apollo e sventrato l’antico quartiere medievale Bottai, con l’apertura della nuova via del Littorio, oggi corso Matteotti, completata nel 1935, che collegò piazza Archimede e il centro storico venne, contemporaneamente, venne ristrutturata la via Savoia e le vie adiacenti dove sorsero, la Camera di Commercio, il Grand Hotel e i numerosi palazzi di pregio ancora oggi esistenti.