zippuli
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Come tutti sappiamo l'11 novembre si festeggia San Martino e tutti a Siracusa usano fare " i zippuli" in italiano zeppole in altre parti sfinci.
Precisiamo che a Siracusa esisteva San Martino dei poveri e dei ricchi.
I ricchi festeggiavano l'11 mentre noi poveri festeggiavamo la Domenica e ciò per ovvie ragioni.
L'olio di frittura, dato il costo dell'olio di oliva, non veniva sprecato ma riutilizzato fino a consumazione completa per realizzare altri cibi che avevano sempre un sapore di zeppole.
In proposito si usava dire e alcuni ancora oggi dicono che il giorno di San Martino è la festa dei cornuti (cunnuti) ala siracusana.
Ma perchè questo?
Una tradizione vuole che quel giorno i mariti usavano ubriacarsi nelle trattorie, " 'ncantini alla siracusana" e quindi le mogli facevano entrare in casa l'amante (iazzu jattu- ganzo- alla siracusana).
Altra tradizione affida il significato semplicemente alle stesse zeppole le quali, spesso, immersa la pastella nell'olio bollente producevano delle protuberanze e il più delle volte a forma di corna e quindi erano e sono le zippole cornute e non i mariti.
Comunque sia in passato veramente era usanza ubriacarsi nelle cantine e quindi entrambe le leggende metropolitane potrebbero essere valide.
Il vino spesso nelle mescite non era di buona qualità e quindi facile ad ubriacare.
Altro tradizionale modo di dire attribuisce ai floridiani l'epiteto ciuddiani minnichi ed erroneamente si pensa che gli originari di Floridia siano vendicativi, " minnichi" in sarausanu.
Errata diceria in quanto il riferimento è al buon vino delle terre di Floridia, specie di colorazione rosata.
Il vino di Floridia al palato sembra leggero ed è "cala cala" ossia un bicchiere tira l'altro è questo è il guaio.
Senza accorgerti ti ubriachi senza scampo. Da qui il detto: ciuddianu minnico, ma è il vino minnicu (vendicativo).