Collegio Gesuiti
Il testo è tratto da: Architettura religiosa in Ortigia di Lucia Acerra
stampato nel 1995 da: EDIPRINT
CONVENTO DEI GESUITI via Ruggero VII
La Congregazione dei Gesuiti, fondata da S. Ignazio di Loyola nel 1534, e approvata dal papa Paolo III nel 1540 col nome di Compagnia di Gesù, si diffuse ben presto in Europa.
A Siracusa i Gesuiti giunsero nel 1554 e dal vescovo di allora Bologna e dal Senato della città ebbero assegnata la chiesa di S. Giuseppe dei maestri d'ascia o dei bottai. A poco a poco ingrandirono il loro convento dove iniziarono ad insegnare con successo varie dottrine tra cui: la morale, la storia sacra e profana, la matematica, la fisica, la lingua greca, l'aritmetica , le lingue latina e italiana, e per questo ottennero dal Senato una sovvenzione annua. In seguito istituirono l'Accademia Paternia che conferiva la laurea in filosofia e teologia. Fino a quando non venne costruito il seminano tutti i chierici vennero istruiti nella scuola dei Gesuiti. Altro merito dei Gesuiti fu l'avere introdotto per primi a Siracusa ed in Sicilia la pratica delle Quarantore nel 1603 sotto il vescovo G. Saladino. Sempre per merito dei Gesuiti fu intensificata la devozione a S. Lucia e ad essi si adoperarono perché si costruisse il nuovo simulacro in argento della Vergine siracusana. A seguito dell'espulsione dell'Ordine nel 1767 dal Regno di Napoli e di Sicilia, il collegio dei Gesuiti fu chiuso, mentre la scuola restò aperta col nome di Accademia. Dopo circa 70 anni Ferdinando III ottenne dal papa Pio VII il permesso di far ritornare i Gesuiti nel suo regno. Tornati a Siracusa i padri Gesuiti poterono usufruire solo di un piano del loro Convitto e vi restarono fino al 1860, quando il Demanio s'impossessò del fabbricato per collocarvi prima il Tribunale poi l'Intendenza di Finanza, la Ricevitoria del Registro e la Conservazione delle ipoteche.
A Siracusa i Gesuiti giunsero nel 1554 e dal vescovo di allora Bologna e dal Senato della città ebbero assegnata la chiesa di S. Giuseppe dei maestri d'ascia o dei bottai. A poco a poco ingrandirono il loro convento dove iniziarono ad insegnare con successo varie dottrine tra cui: la morale, la storia sacra e profana, la matematica, la fisica, la lingua greca, l'aritmetica , le lingue latina e italiana, e per questo ottennero dal Senato una sovvenzione annua. In seguito istituirono l'Accademia Paternia che conferiva la laurea in filosofia e teologia. Fino a quando non venne costruito il seminano tutti i chierici vennero istruiti nella scuola dei Gesuiti. Altro merito dei Gesuiti fu l'avere introdotto per primi a Siracusa ed in Sicilia la pratica delle Quarantore nel 1603 sotto il vescovo G. Saladino. Sempre per merito dei Gesuiti fu intensificata la devozione a S. Lucia e ad essi si adoperarono perché si costruisse il nuovo simulacro in argento della Vergine siracusana. A seguito dell'espulsione dell'Ordine nel 1767 dal Regno di Napoli e di Sicilia, il collegio dei Gesuiti fu chiuso, mentre la scuola restò aperta col nome di Accademia. Dopo circa 70 anni Ferdinando III ottenne dal papa Pio VII il permesso di far ritornare i Gesuiti nel suo regno. Tornati a Siracusa i padri Gesuiti poterono usufruire solo di un piano del loro Convitto e vi restarono fino al 1860, quando il Demanio s'impossessò del fabbricato per collocarvi prima il Tribunale poi l'Intendenza di Finanza, la Ricevitoria del Registro e la Conservazione delle ipoteche.