Carmelitani riformati - Antichi Conventi di Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Conventi Siracusa
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Carmelitani riformati

I padri Carmelitani giunsero a Siracusa nel XV secolo e si insediarono inizialmente fuori le mura, poi ne 1555 quando iniziarono i lavori di fortificazioni dell'isola, essi furono sistemati nella sede attuale, in via San Pietro. Con la legge del 1866 della soppressione degli ordini religiosi, molti conventi e monasteri della città furono trasformati in edifici laici di pubblica utilità. Il convento dei Carmelitani Riformati divenne prima sede dei Carabinieri, poi edificio scolastico. L'edificio oggetto di restauri negli ultimi anni è chiuso da molto tempo, non saprei dirvi la futura destinazione d'uso.


Le sopraindicazioni sono consultabili sul libro "Architettura religiosa" di Lucia Acerra.

Il testo è tratto da: Architettura religiosa in Ortigia di Lucia Acerra
stampato nel 1995 da: EDIPRINT
piazza del Carmine
I Carmelitani Riformati che seguivano la regola di S. Alberto, giunsero a Siracusa nel XV secolo e furono posti nella chiesa di Maria SS. Annunziata fuori le mura. Nel 1426 furono trasferiti nella chiesa di S. Maria d'Otrigidia, anch'essa fuori le mura e lì eressero il loro convento.
Ma quando nel 1555 si dovettero costruire le fortificazioni di Ortigia, i Carmelitani si videro demolire il loro convento e la chiesa, per cui furono sistemati dentro le mura ed ottennero dalla signora Tommasa de Bolena alcuni immobili, e con il permesso del vescovo, costruirono la nuova chiesa con lo stesso nome di S. Maria dell'Otrigidia e l'annesso convento nell'attuale piazza del Carmine.
I Carmelitani svolsero un'importante attività di fede nella provincia tanto da ottenere dal papa Benedetto XV nel 1741 che, l'eremitaggio di Fra Gerolamo Terzo di Gesù, Maria e Giuseppe della Scala di Noto, fosse trasformato in convento dei padri Carmelitani della Scala
Nel 1750, Giuseppe Arezzo, Barone della Targia fece restaurare la chiesa dei Carmelitani e la cappella della Madonna del Carmine. Con la legge del 1866 il convento fu trasformato in caserma dei Reali Carabinieri mentre la chiesa resterà aperta al culto. Attualmente l'immobile è adibito a Istituto Scolastico.

 

IL RECENTE RESTAURO

Dalle cronache storiche si evince che l’epoca di costruzione del complesso monumentale risale alla seconda metà del ‘500. Venne costruito dai PP. Carmelitani per destinarlo alla loro dimora in Ortigia . I frati furono costretti a lasciare il convento a seguito della legge del 7 luglio 1866, subito dopo iniziarono i lavori per adattarlo alla nuova funzione di caserma dei RR. Carabinieri. Da molti anni l’immobile è adibito a scuola secondaria, I.T.A.S. Il restauro ha avuto come obiettivo quello di riportare alla luce, per quanto possibile, l’aspetto tipologico originario, evidenziando le complesse stratificazioni storiche. Tra queste la scoperta del tracciato del chiostro cinquecentesco. Tutto il paramento in pietra è stato restaurato e consolidato. Particolare cura si è avuta nel trattamento e conservazione della cromatura storica dei vari conci, al fine di conservare la tessitura a mosaico tipica nei monumenti antichi. Particolare cura si è avuta anche per gli intonaci si sono infatti adottati intonaci certificati preconfezionati con caratteristiche idrauliche del tipo biocalce. La loro stesura è avvenuta seguendo i tempi di maturazione dei vari strati. Tutti gli infissi sono stati sostituiti. Per le coperture si sono adottati i tipici coppi siciliani in terra cotta, nei compluvi e nelle zone particolarmente a rischio di infiltrazione si è intervenuti con l’uso di lastre di piombo. Tutta la struttura lignea del tetto è stata revisionata, e si sono disabilitate della capriate storiche che sono state conservate in situ, e sostituite con delle nuove realizzate in legno lamellare.

 




Al convento era annessa la CHIESA DELL'EX CONVENTO DEL CARMINE
 
La costruzione attuale, sulla piazza omonima, difronte all'antico monastero del Ritiro, risale al XVII secolo, della precedente chiesa trecentesca esiste solo qualche traccia all'interno.
A tre navate, delimitate da quattro archi a tutto sesto per ognuno dei due lati, la chiesa è impreziosita dagli altari di marmo. Ai lati dell'altare maggiore due statue di marmo raffigurano S. Agata e S. Lucia. Un panneggio di stucco a frange dorate raccolte in un nodo sulla cui sommità vi è uno scudo crociato sostenuto da due putti delimita la navata centrale.
Un recente furto sacrilego ha privato la chiesa delle preziose tavole secentesche che ornavano gli altari. Il 21 aprile del 1870 l'Amministrazione del Fondo del Culto cede la chiesa ex conventuale del Carmine all'Amministrazione Provinciale di Siracusa assieme all'annesso fabbricato dell'ex convento, con l'obbligo di lasciarla aperta al culto e curare la manutenzione. Nel 1915 la chiesa viene ceduta dalla Provincia al Comune per alloggio dei militari, poi per ordine del Comando del Presidio l'immobile viene preso in consegna dall'ufficio "grani" come deposito di grano in sacchi. Quando la chiesa non fu più adoperata come deposito fu restituita all'autorità militare per restaurarla e riconsegnarla all'Ente proprietario.
Ma l'uso improprio fatto dell'edificio aveva prodotto danni ragguardevoli, per cui constatato il grave stato di degrado, soprattutto all'interno, la Soprintendenza acconsentì alla richiesta del Comune di cederla alla Regia Scuola d'Arte per impiantarvi il laboratorio di ferro battuto, mentre al Comune restava l'obbligo di curarne la manutenzione. Questa decisione fu contestata dai Confrati di Maria S.S. del Carmelo, i quali chiedevano la restituzione dell'oratorio annesso alla sacrestia e il ripristino del diritto di passaggio attraverso la chiesa. Altra contestazione riguardava l'opportunità di chiudere al culto la chiesa a cui si ribatteva che esistendo nel circondario molte altre chiese: S. Paolo, S. Pietro, S. Tommaso, S. Filippo Neri, i bisogni dei fedeli erano ampiamente assolti. L'Arcivescovo tentò di proporre un'altra scuola per il laboratorio della scuola d'Arte, ma si replicò che la chiesa del Carmine era la più adatta perché, oltre a non avere al suo interno alcuna opera d'arte pregevole,era la più vicina alla sede della Scuola (Monastero del Ritiro) e consentiva soltanto un breve tragitto per gli alunni. ( Nota dell'Intendente di Finanza di Siracusa al Prefetto per informarlo sulla questione della chiesa del Carmine. 16 dicembre 1925). Fortunatamente la chiesa verrà riaperta al culto e preservata da ulteriori manomissioni.
  

   



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