Bellomo
Famiglia assai nobile al dir di Minutoli; passata in Sicilia per un Luigi Bellomo della città di Roma al tempo di Federico II imperatore, da cui pe' suoi segnalati servigi prestati in guerra ebbesi il feudo di Belmonte.
Fiorirono di questa famiglia: Giovanni nobile siragusano, barone di S. Cosimano nel 1398; Gugliemo col titolo di barone; Antonino conte di Augusta, qual titolo gli fu concesso nell'anno 1440 dal rè Giovanni; fra' Giambattista e fra' Matteo cavalieri gerosolimitani nel 1517 e 1557.
Segue la linea sino a Guglielmo che fu padre di fra' Andrea Bellomo cavaliere gerosolimitano 1618.
Si arma: campo azzurro con quattro branche di leoni d'oro, situate 2 e 2. Corona di barone.
STEMMA BELLOMO
Vuolsi che sia stata portata in Sicilia all’epoca di Federico II lo Svevo da un Luigi Bellomo, che ottenne il feudo di Belmonte, ma ciò a noi non risulta dai documenti. Un Giovanni Bellomo milite, regio algozirio e capitano di Girgenti 1398, con privilegio del 16 gennaio 1398 ebbe da re Martino concesso il feudo di S. Cosimano, fu padre di Guglielmo e questi di Antonino luogotenente della camera reginale e conte di Agosta nel 1446. Da questi e da Eleonora Arezzo ne venne Giovanni, che sposò Eleonora Statella, la quale lo rese padre di Giovan Battista ricevuto nell’ordine di Malta nell’anno 1517, capitano della galera S. Michele Arcangelo e reggente delle galere dell’ordine nel 1557 e di Antonio. Fu questi marito di Isabella Vinci e padre di Matteo cavaliere di Malta nel 1557 e di Giovanni, che ebbe in moglie Bianca Celeste, che gli procreò Antonino. Dal matrimonio di questi con Violante de Gulfis ne venne Guglielmo, che fu padre di Andrea ricevuto nell’ordine di Malta nell’anno 1628. Troviamo pure questa famiglia in Calascibetta, nella quale città vediamo tra gli altri un Paolo con le cariche di capitano e credenziere nel 1488, e Agostino, dottore in leggi, con quella di giudice capitaniale nell’anno 1643-44. Notiamo infine un Guglielmo investito nell’anno 1742 del reddito annuo di onze 40 dipendenti dalle onze 100 annuali dai diritti sui porti e caricatori del regno.
Arma: d’azzurro, a quattro branche di leoni d’oro, situate 2, 2.Vuolsi che sia stata portata in Sicilia all’epoca di Federico II lo Svevo da un Luigi Bellomo, che ottenne il feudo di Belmonte, ma ciò a noi non risulta dai documenti. Un Giovanni Bellomo milite, regio algozirio e capitano di Girgenti 1398, con privilegio del 16 gennaio 1398 ebbe da re Martino concesso il feudo di S. Cosimano, fu padre di Guglielmo e questi di Antonino luogotenente della camera reginale e conte di Agosta nel 1446. Da questi e da Eleonora Arezzo ne venne Giovanni, che sposò Eleonora Statella, la quale lo rese padre di Giovan Battista ricevuto nell’ordine di Malta nell’anno 1517, capitano della galera S. Michele Arcangelo e reggente delle galere dell’ordine nel 1557 e di Antonio. Fu questi marito di Isabella Vinci e padre di Matteo cavaliere di Malta nel 1557 e di Giovanni, che ebbe in moglie Bianca Celeste, che gli procreò Antonino. Dal matrimonio di questi con Violante de Gulfis ne venne Guglielmo, che fu padre di Andrea ricevuto nell’ordine di Malta nell’anno 1628. Troviamo pure questa famiglia in Calascibetta, nella quale città vediamo tra gli altri un Paolo con le cariche di capitano e credenziere nel 1488, e Agostino, dottore in leggi, con quella di giudice capitaniale nell’anno 1643-44. Notiamo infine un Guglielmo investito nell’anno 1742 del reddito annuo di onze 40 dipendenti dalle onze 100 annuali dai diritti sui porti e caricatori del regno.
Arma: d’azzurro, a quattro branche di leoni d’oro, situate 2, 2.
http://www.antoniorandazzo.it/Monumenti%20medievali/palazzo-bellomo.html