Molinello
tratto da Davide Tanasi:4.1.5. Molinello (fig. 19)
La necropoli del Molinello di Augusta (IGM Melilli 274 IV SE) si apre sul declivio nord-orientale di un modesto rilievo chiamato Cozzo del Monaco accessibile solo da Est, sito sulla sponda destra del fiume Molinello, ad un chilometro dalla foce. Nel 1893 P. Orsi pubblicò i risultati di una sua prima indagine realizzata nel 1891, durante la quale scavò venti sepolcri, i quali risultarono in massima parte riutilizzati in età greca e restituirono solo scarsi avanzi ceramici; una più cospicua messe di risultati fu ottenuta con la seconda campagna nel 1902 che portò all’esplorazione di nuovi sepolcri di alcune “grotte-immondezzazio”. Le tombe erano a grotticella e a camera tholoide con scodellino apicale e munite di nicchie e padiglioni di ingresso riquadrati da cornici multiple. Le grotte si presentavano come escavazioni nel banco roccioso, realizzate senza quei particolari morfologici ed “architettonici” che caratterizzavano le vere e proprie tombe a camera; sulla base della “massa confusa di materiali disparati e frantumati” e per la presenza di “ossa umane, ma scomposte, ed in assai maggior quantità ossa animali, residui di pasti, tra cui mascelle bruciate” l’Orsi interpretò tali contesti come originarie “grotte mortuarie” poi adoperate come scarico delle capanne del relativo villaggio. I corredi funerari, scampati al riuso di età greca, erano composti in massima parte da ceramiche di tipo Thapsos; nella tomba 5 si rinvenne un vasetto triansato miceneo del TE IIIA e nelle tomba 1 si trovarono due boccaletti interpretabili come di derivazione maltese (Borg-in-Nadur). Un piccolo frammento miceneo fu trovato anche
nella grotta immondezzaio n. 8. Le ricerche dell’abitato, sfortunatamente, diedero risultati deludenti. Le esplorazioni da parte di un gruppo archeologico locale portarono alla scoperta di attività antropica di epoca neolitica sulla sommità del Cozzo Monaco, ma nessuna traccia di una frequentazione databile all’età del Bronzo Medio. Un’area pianeggiante insondata ad Est del Cozzo Monaco, più vicino alla costa, potrebbe essere maggiormente indiziata della presenza del villaggio.
Bibliografia: ORSI 1893b; ORSI 1902; RUSSO – GIANINO – LANTERI 1996; ALBERTI cds B.