Grani antichi siciliani - Sicilia e Siciliani

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Sicilia
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Grani antichi siciliani

Grani antichi siciliani
I grani antichi siciliani o varietà locali di grani siciliani sono una serie di 52 varietà di grani duri e non, che si afferma siano autoctoni della Sicilia delle 291 presenti in Italia nel 1927.
Anticamente la Sicilia ebbe ruolo di “granaio di Roma”, che fu prerogativa dell’isola dopo la conquista romana, fino a quando questo fu assunto dall’Egitto, con la sua conquista nel 31 a.C.. Celebre è il detto di Catone il Censore (234-149 a.C.), secondo cui la Sicilia era «il granaio della repubblica, la nutrice al cui seno il popolo romano si è nutrito»
Il termine antico è usato impropriamente, avendo più una connotazione commerciale che non reale; le varietà cosiddette antiche, infatti, sono semplicemente grani che erano diffusi in un tempo non necessariamente remoto, e che oggi non lo sono più.]
Sono grani per la gran parte scomparsi perché poco adatti a una coltivazione intensiva con processi meccanizzati e con largo impiego di fertilizzanti. Inoltre, hanno rese per ettaro più basse rispetto alle più diffuse coltivazioni di frumento odierne.[4]
Oltre a questo, ha contribuito a frenare l'uso di semi di varietà autoctone l'adozione da parte di 50 paesi europei dell'UPOV 91 (International union for the protection of new variety of plant)[8][9] e successivamente del TIPS (Trade-related aspects of intellectual property rights) dell'OMC (Organizzazione mondiale per il Commercio, altrimenti nota come WTO). Infatti, questo accordo internazionale, salvaguardando la proprietà intellettuale delle società semenziere, richiede una serie di analisi e documentazioni per permettere la vendita e lo scambio di varietà autoctone, per dimostrarne la genuina origine.]
Va però sottolineato come l'agricoltura contadina tenda a resistere a queste imposizioni e resista la tradizione di riutilizzare come semente - quando le specie lo permettono - una parte dei grani prodotti, preservando così la capacità individuale di selezionare con il tempo il seme più adatto alle proprie condizioni produttive senza dipendere da una fonte esterna.
In Sicilia, che vantava 52 varietà di grano coltivate, nel 2009, il 50% della produzione di circa 10 milioni di quintali è stata ottenuta da una sola varietà.
In Sicilia per la grande varietà di condizioni climatiche e microclimatiche del territorio, così anche per le diverse condizioni pedologiche e altimetriche, nei secoli sono state selezionate:[11][12][13][14]
§= grano antico
Grani antichi
Biancolilla§
Biancuccia§
Bidì§
Bufale§
Casedda§ (tenero)
Castiglione§
Cuccitta§ (tenero)
Farro Lungo§
Francesa§
Gigante§
Giustalisa§
Grano Monococco§
Inglesa§
Maiorca§ (tenero)
Maiorca di Pollina§ (tenero)
Maiorcone§ (tenero)
Martinella§
Mantu di Maria§
Monococco§ (farro)
Palmentella§
Paola§
Perciasacchi§
Realforte§
Regina§
Robba janca§
Romano§ (tenero)
Russello§
Sambocara§
Scavuzza§
Strazzavisazz§
Timilia§ o Tumminia o Triminia
Tripolino Realforte§
Urria§
Altre varietà storiche
Amedeo
Appulo
Arcangelo
Bronte
Cannizzo
Ciccia
Colosseo
Creso
Duilio
Gentil Rosso
Iride
Latino
Margherito
Mongibello
Norba
Pietrafitta
Quadrato
Radioso
Rieti
Ruscia
Rusticano
Sammartinara
Sant'Agata
Saragolla
Simeto
Scorzonera
Senatore Cappelli o Cappelli
Tresor
Vendetta
Verna
Aree orografiche
Una classificazione secondo le aree orografiche è questa:

Varietà per aree orografiche
Montagna Alta Collina Collina Pianura Centro e Nord insulare Pianura Sud Insulare
Ciciredda
Paola
Bufala Rossa Lunga
Bufala Nera Corta
Bufala Nera Lunga
Bufala Bianca
Francesone
Sammartinara
Margherito
Farro Lungo
Priziusa
Bivona
Maiorca
Cuccitta
Francesa
Regina
Biancuccia
Chiattulidda
Trentino
Timilia
Giustalisa
Martinella
Semenzella
Castiglione
Gioia
Lina
Vallelunga
Romano
Maiorcone
Gigante
Margherito
Girgentana
Inglesa
Scavuzza
Cotrone
Scorsonera
Tripolino
Urria
Ruscia
Pavone
Manto di Maria
Tunisina
Riconoscimento e tutela
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nel 2018 ha stabilito quali sono le varietà di grani antichi siciliani meritevoli di tutela con l'iscrizione al Registro nazionale delle varietà da conservazione di specie agrarie e delle specie ortive.[16] Sono state riconosciute in questo registro, dopo l'utilizzo di marcatori genetici a singolo nucleotide (Polimorfismo a singolo nucleotide), le seguenti varietà:
14 polazioni locali siciliane di frumento duro (Biancuccia, Castiglione glabro, Ciciredda, Faricello , Gioia, Martinella, Paola, Perciasacchi, Russello, Scorsonera, Timilia reste bianche, Timilia reste nere, Tripolino, Urrìa),
3 polazioni locali siciliane di frumento tenero, sempre di origine siciliana (Maiorca, Maiorcone, Romano),
2 varietà storiche (Bidì e Capeiti8).[18]
Il decreto ministeriale arriva a conclusione dell’iter istruttorio messo a punto dalla Commissione tecnico scientifica di valutazione istituita al dipartimento regionale dell’Agricoltura e composta dal CREA (Consiglio per la ricerca e l’analisi in agricoltura), dalla Stazione di granicoltura per la Sicilia, dal Servizio fitosanitario regionale, dalle Università di Palermo e Catania e dal Consorzio di ricerca Gian Pietro Ballatore.
Una ricerca condotta da ricercatori della Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, di Caltagirone in provincia di Catania pubblicata nel 2010 suggerisce alcune differenze tra alcune varietà di grani duri antichi siciliani e moderne varietà di grani duri.[19] Nella ricerca i grani appartenevano a 4 antiche varietà di grano duro siciliano confrontate con 13 nuove varietà di grano duro siciliano. I grani delle 4 vecchie varietà di grano siciliano studiate erano: (Cappelli, Margherito, Russello, Timilia).
I grani delle 13 nuove varietà di grano siciliano studiate erano: (Arcangelo, Catervo, Ciccio, Duilio, Iride, K26, Lesina, Mongibello, Pietrafitta, Rusticano, Sant'Agata, Simeto, Tresor).
Le differenze rilevate nella ricerca sono state:
Le moderne varietà hanno mostrato un più alto peso (conta di 1000 semi), con una maggiore vitreosità oltre a produrre più semola.
Le moderne varietà hanno una quantità di glutine sostanzialmente pari alle antiche varietà, con una composizione proteica leggermente maggiore rispetto ai grani duri antichi. Solo la semola di grani antichi mostrava un indice di glutine più basso con quindi anche proprietà visco-elastico diverse dalle farine dell'altro gruppo.
Le vecchie varietà mostrano un indice alveografico W più basso (85 vs. 181 10E−4J), mentre gli altri parametri visco-elastici (P, L e G) non differiscono tra i due gruppi. In particolare il rapporto P/L non mostra differenze tra i due gruppi coerentemente con il fatto che sono entrambi grani duri. Gli impasti ottenuti con le vecchie varietà sono più morbidi e meno duri e resistenti rispetto alle moderne varietà.
Le vecchie varietà ad un'analisi sensoriale fatta con un metodo standard per produrre pane mostra come i grani antichi abbiano una crosta più spessa con una mollica meno alveolata, con briciole più piccole e maggiore umidità.
IGP e DOP
In Sicilia da qualche tempo sta nascendo una sensibilità ed un interesse economico per le protezioni di origine di prodotti cerealicoli come per, l'unico prodotto DOP (Denominazione di Origine Protetta) ottenuto da farina di grano duro, il pane denominato: Pane di Dittaino o Pagnotta del Dittaino. Per la sua produzione sono diversi i grani che possono essere usati, questi sono elencati secondo il disciplinare di produzione:

«La materia prima utilizzata nella produzione della “Pagnotta del Dittaino” è la semola rimacinata di grano duro proveniente dalla molitura del grano duro, prodotto nell’areale di coltivazione di cui all’art. 3, appartenente alle varietà Simeto, Duilio, Arcangelo, Mongibello, Ciccio, Colosseo, presenti per almeno il 70% sul totale dello sfarinato utilizzato. Il rimanente 30% deve essere comunque rappresentato da grano duro appartenente alle varietà Amedeo, Appulo, Bronte, Cannizzo, Cappelli, Creso, Iride, Latino, Norba, Pietrafitta, Quadrato, Radioso, Rusticano, Sant’Agata, Tresor, Vendetta, prodotti nell’areale di produzione. Non è consentito miscelare il grano con altri grani provenienti da altri territori siciliani non inclusi nell’areale, da altre regioni italiane ovvero da altre nazioni.»

(Pagnotta del Dittaino Dop: Riconoscimento CE: Reg. CE n. 516 del 17.06.09 (GUCE L. 155 del 18.06.09)[20])

Note
^ Ugo De Cillis, I frumenti siciliani, Maimone, 2004, ISBN 978-88-7751-229-1.
^ Walter Pedrotti, I cereali. Proprietà, usi e virtù, Giunti Editore, 2003, pp. 111–, ISBN 978-88-440-2634-9.
^ Antocianina, I vantaggi del consumo di grani antichi siciliani: meno glutine e meno intolleranze |, su antocianina.it, 20 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2015).
Giuseppe Li Rosi, I Custodi dei Semi, su terrefrumentarie.it, 20 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2015).
^ www.treccani.it
^ ille M. Cato Sapiens cellam penariam rei publicae nostrae, nutricem plebis Romanae Siciliam nominabat, come riporta Cicerone nelle Verrine, II, 2, 5 (cfr. Giuseppe Carlucci, I Prolegomena di André Schott alla Biblioteca di Fozio, Edizioni Dedalo, 2012, p. 171, nota 182)
Grani Antichi E Grani Moderni: Storia, Falsi Miti, Dinamiche Di Mercato E Veleni
^ Assosementi, Seme certificato: Coltivi in sicurezza e investi sul tuo futuro ! (PPT), su kws.it, www.kws.it. URL consultato il 27 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
^ (EN) International Union for the Protection of New Varieties of Plants (UPOV), su upov.int, www.upov.in.
^ B. Laliberté, L... Maggioni, N... Maxted, V... Negri, Report of a Task Force on Wild Species Conservation in Genetic Resources and a Task Force on On-farm Conservation and Management: Joint Meeting, 18-20 May 2000, Isola Polvese, Italy, Bioversity International, 2000, pp. 22–, ISBN 978-92-9043-457-3.
^ I vantaggi del consumo di grani antichi siciliani: meno glutine e meno intolleranze, su antocianina.it (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2015).
^ Rosella Motzo, Francesco Giunta, Simonetta Fois, Prof. Mauro Deidda, Evoluzione varietale e qualità in frumento duro (Triticum turgidum subsp. durum): dalle vecchie popolazioni alle attuali cultivar (PDF), su www.anisn.it (a cura di), anisn.it, Università degli Studi di Sassari Facoltà di Agraria, 18 dicembre 2001, p. 8.
^ Prodotti tipici italiani: Pagnotta del Dittaino Dop, su agraria.org, www.agraria.org, pp. Articolo 5.
^ Nello Blangiforti, Il pane nella tradizione siciliana, su operaincerta.it, www.operaincerta.it. URL consultato il 28 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2015).
^ admin, Valorizzazione dei grani antichi siciliani | Benessere Integrale, su benessereintegrale.com, Benessere Integrale 2010, 10 dicembre 2014.
^ Registri Varietà Vegetali, su sian.it. URL consultato l'8 agosto 2020.
^ Caratterizzazione genetica dei grani antichi siciliani, studio scientifico – Simenza | Grani Antichi, su simenza.it, 19 novembre 2019. URL consultato l'8 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2020).
^ Variazione del responsabile della conservazione in purez- za e della zona di origine di alcune varietà da conservazione di frumento duro e tenero., su gazzettaufficiale.it, www.gazzettaufficiale.it, 11 novembre 2019. URL consultato l'8 agosto 2020.
^ (EN) G. Gallo, M. Lo Bianco, R. Bognanni, G. Saimbene, A. Orlando, O. Grillo, R. Saccone and G. Venora, Durum Wheat Bread: Old Sicilian Varieties and Improved Ones - ResearchGate (PDF), su researchgate.net, Journal of Agricultural Science and Technology, ISSN 1939-1250, USA, Aug. 2010, Volume 4, No.4 (Serial No.29).
^ Prodotti tipici italiani: Pagnotta del Dittaino Dop (Riconoscimento CE: Reg. CE n. 516 del 17.06.09 (GUCE L. 155 del 18.06.09)), su agraria.org, www.agraria.or.
Bibliografia
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Prof. Rosella Motzo, Biodiversità nelle specie coltivate: nelle specie coltivate: cultivar ed evoluzione varietale nel frumento duro frumento duro (PDF), su anisn.it, Università degli Studi di Sassari Dipartimento di Scienze agronomiche e Genetica vegetale agraria - www.anisn.it.
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International Association for Cereal Science and Technology, Roland E. Poms: ICC Multilingual Dictionary of Cereal Science and Technology. 7 Language Edition Chiriotti, 2006, ISBN 88-85022-85-5
Guido Bissanti: Sviluppo Rurale e Rinascimento Politico - Nuova Ipsa - Palermo 1999, ISBN 9788876761676
Ugo De Cillis: I frumenti siciliani Catania : G. Maimone, cop. 2004., ISBN 9788877512291
Giulia Gallo et al.; Stazione consorziale sperimentale di granicoltura per la Sicilia. I frumenti siciliani: patrimonio da mantenere e valorizzare Catania : G. Maimone, [2004], ISBN 9788877512307
Luca Colombo, Grano o grane. La sfida OGM in Italia, Manni Editori, 2006, ISBN 978-88-8176-732-8.
Mauro Deidda, Rosella Motzo, Francesco Giunta e Simonetta Fois, Evoluzione varietale e qualità in frumento duro (Triticum turgidum subsp. durum): dalle vecchie popolazioni alle attuali cultivar (PDF), su anisn.it - Università degli Studi di Sassari - Facoltà di Agraria: Dipartimento di Scienze agronomiche e Genetica vegetale agraria, 18 dicembre 2001, pp. 1-30. URL consultato il 1º maggio 2015.
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