Ex Museo Archeologico piazza Duomo
Museo Archeologico
Il primo Museo nella città di Siracusa, fu realizzato dal Vescovo Giovan Battista Alagona, il quale, nel 1780 inaugurò nei locali dell’antico Seminario dei Chierici, il Museo del Seminario che divenne Museo Civico nel 1808.
Il Museo Archeologico di Siracusa, nato da un’idea di Saverio Landolina Nava, il quale, nel 1909, aiutato dal Vescovo del tempo, Monsignor Filippo Maria Trigona, il quale, oltre a donare tutti i reperti e la collezione del Museo del Seminario concesse la disponibilità dell’ex Ospedale di San Giovanni di Dio dei Fatebenefratelli e la chiesa con l’annesso convento.
Il progetto fu approvato con dispaccio di Ferdinando III, re di Napoli e Sicilia e caldeggiata da Tommaso Gargallo, specialmente dopo il ritrovamento della Venere e l’appassionatamente difesa dal Senato di Siracusa, il quale, in data 15 marzo 1822, per scongiurare il trasferimento della statua della Venere e di quella di Esculapio al museo di Palermo, chiese l’intervento del re Ferdinando III.
Landolina Saverio - https://www.antoniorandazzo.it/Personaggistorici/landolina-saverio-1.html
L’edifico, edificato su progetto di Luigi Mauceri, venne inaugurato ufficialmente il 20 aprile 1811.
Ha una forma planimetrica regolare sviluppata su due livelli, raccordati da uno scenografico scalone doppio con rampe sostenute da eleganti archi rampanti, nel prospetto est, articolata attorno ad un cortile rettangolare.
Tre rampe disposte ad angolo retto attorno ad un vuoto centrale portano al pianerottolo di accesso al primo piano, contraddistinto da pilastri e colonne d’ordine pseudo stile corinzio.
La ringhiera in ferro battuto è impreziosita da semplici pilastrini modanati di raccordo.
L’edificio, un blocco unico compatto, è esteso su una notevole superficie da piazza Duomo fino al sottostante Passeggio Adorno con un notevole dislivello.
La facciata posteriore di ponente, su tre piani, si erge sul passeggio Adorno.
Il patrimonio archeologico conservato presso il Museo archeologico di Siracusa, per proteggerlo dai bombardamenti alleati nell’ultima guerra, selezionato e imballato adeguatamente in casse di legno vennero trasportati e conservati nelle gallerie sotterranee del castello eurialo. Nelle foto dell'archivio storio della soprintendenza alcune fasi del trasporto e sistemazione presso l'eurialo.
L’edificio e le strutture nella notte del 18 giugno 1943 furono danneggiate dai pesanti bombardamenti degli aerei anglo-americani e una delle bombe cadde sul cortile interno danneggiando parzialmente la copertura dell’edificio, lesionò alcune delle volte delle stanze e danni allo scalone e al gabinetto di restauro e, tra i reperti archeologici, vennero danneggiati una guancia di altare rinvenuta da Orsi negli scavi dell'Athenaion, due grandi dolii arcaici, un piccolo sarcofago fittile provenienti della necropoli di Gela e un numeroso gruppo di vasetti ellenistici della necropoli di Centuripe.
Più grave fu il danno subito da una collezione di vetri cristiani delle necropoli di Canicattini e Caltagirone che, per l'estrema fragilità, andarono distrutti.
Stessa sorte tocco a diversi pezzi architettonici che erano riuniti provvisoriamente nel piccolo cortile ove esplose la bomba.
Qualche danno subirono alcuni frammenti di mosaici e di affreschi collocati nel sottoscala presso il punto colpito.
Un’altra bomba, caduta in piazza Duomo, danneggiò la facciata e frantumò i vetri degli infissi.