Cavadonna
Santino Alessandro Cugno
Cavadonna è un’area di circa 10.000 ettari che gravita attorno al moderno centro urbano di Canicattini Bagni, a circa 20 km a ovest di Siracusa al centro di una vasta zona collinare (362 m s.l.m.) nel margine orientale dell’altopiano ibleo. Si tratta di un vasto tavolato calcareo circondato da una serie di gole profonde (“cave”), ricche di vegetazione e corsi d’acqua a carattere prevalentemente torrentizio, che si alternano ai numerosi speroni rocciosi che movimentano l’intero paesaggio (“cugni” o “cozzi”) conferendogli un aspetto aspro e tormentato.
Torrente Cavadonna
Vittorio Antonino: CAVADONNA Il luogo della Plaia a Nord della foce del fiume Anapo, dove s riunivano le due squadre di pescatori che dalla spiaggia alavano k sciabica, un tempo veniva chiamata Ma mina scia bica.
La sciabica è una rete a strascico costituita da un sacco e due lunghissime ali che hanno la funzione di radere i bassi fondali, racco gliendo, nella parte terminale della rete, tutto ciò che incontrano al
passaggio.
In vernacolo si dice mamma di tutte quelle cose dalle quali si tra< origine. Nel lavoro e nel gioco, mamma sta anche per punto di incon tro iniziale e finale (es. nei giochi delle carte, del nascondino,
etc.).
Mammajabica viene chiamato ora un canale di raccordo fra il vallone Cavadonna ed il mare. Un tempo era il luogo dei pantani, vicino alla foce dell'Anapo, dove predominava una ricca vegetazione di zone umide.
Quest'ambiente era il rifugio ideale per molti uccelli migratori che lì, nelle varie stagioni, trovavano l'ambiente adatto per ristorarsi come pure di uccelli stanziali che lì venivano e nidificavano.
F. Sacco, nel suo Dizionario di Sicilia del 1799, scrisse: "Il fiume Anapo somministra un'abbondante pesca di anguille, e ne suoi con torni vi sono differenti specie di volatili".
Jabica è dello jabicare cioè dell'uccellare appostandosi con reti larghe mimetizzate nell'ambiente circostante. Jabicare, nei secol precedenti al nostro, era per alcuni uomini un mestiere, per molti un modo per poter sfamare la famiglia nei periodi in cui scarseggiava i lavoro.
Cavadonna sta per cava con sorgente d'acqua e le sorgenti d'acqua dovevano esserci se crediamo a quanto scrissero Fazello, Vito Amico, Seb. Marino <2>.
Donna deriverebbe dall'arabo 'Aìn che significa sorgente d'acqua. Il prof. De Caro ci convince sulla possibilità del trapasso da 'Aìn a Donna <3> "In un atto del 9 settembre 1611 presso Francesco Miccichè, tabellione di Scicli, trovo ricordato un vignale di vaxetto, in territorio di Scicli contrada Analucata e più giù un vignale nominato di lu puzzu, nella stessa contrada Analucata. Parimenti in un altro rogito del 1518, presso il notaro Antonino Militello, leggo che il nobile Antonino La Varca comprò una chiusa in contrada Alia La Fridda. E in un altro del 26 settembre 1578 di un notar Guarino, che Cola Pullara accaptao da Guglielmo Josef e Violante La Varca onza una di censo sopra due chiusi in contrada Ana La Fridda e finalmente in un quarto del 7 luglio 1645 del notar Ugo una possessione nominata Donna Fridda in contrada Ana La Fridda. Da questi documenti, che, chi a- vesse il gusto di consultarli, troverebbe tra gli antichi atti del nostro comune, mi pare che sorga ad evidenza come 'Aìn sia passato ad Ana e quindi a Donna, mercè un mantenimento di suono e il rinforzo iniziale del D che noi ora facciamo anche nelle parole Ogni e Ugo, pronunziandole Dogni e Dugo e i toscani nell'Ecco, dicendolo Decco ..."
La tradizione popolare siracusana non ci narra alcun "cunto" circa il toponimo Cavadonna.
In un'altra località siciliana e precisamente a Casteltermini, Giuseppe Pitrè raccolse un racconto circa il toponimo similare "Vaddi di donna" <4>. La tradizione popolare (5), narra (2) Fazello, Deche, pag. 253 "Oggi nel paese d'intorno Siracusa vi sono le fontane delle Cavedon- ne". • Amico. Diz. Top.. "Cava Donna. Sic. C ava di la donna. E'un fonte nel territorio di Siracusa, distante dalla città 7 miglia ...". • Marino. Prov. di Sir.. - 18X4, "Anapo ... che dopo aver ricevuto le acque del suo influente Caradonna che passa per Canicattini ...".
(3) Donnaìucala per uno di Scicti; Modica 1878.
(4) ("ava deriva dall'arabo "Ar Kavi" che vuol dire "incassamento del suolo".Con tale significato è in uso nella regione iblea.
(5) CCXXH Fiabe, novelle, racconti popolari siciliani. Voi. IV. Pa 1870. che una donna araba, ai tempi del conte Ruggero, non volle acconsentire alle istanze amorose di un gruppo di cristiani i quali "la juncieru (raggiunsero) ddà vicinu nni la vaddata di la donna 'nfacci lu vuoscu e l'ammazzaru, ca nu li vosi cuntintari, e pi chissu si chiama Vaddi di la donna".