Latomia dei Cappuccini
La Latomia dei Cappuccini di Siracusa affidata ad Italia Nostra.
Secondo Enrico Mauceri, è la più antica di Siracusa e i blocchi lapidei furono utilizzati per realizzare la grande muraglia che, allacciandosi a quella già esistente di Ortigia, contornò il lato nord fino a completare la difesa congiungendosi con l'Eurialo.
Collocata al confine orientale della pentapoli greca, la Latomia, il cui nome deriva dalla sua originaria funzione di cava (dal greco latomiai : litos – temno, pietra tagliata) fornì per secoli il materiale di costruzione alla città di Siracusa di cui rappresenta una delle testimonianze più particolari della sua storia millenaria.
Già nel V sec. a.C. Senofane da Colofone ne descriveva i pesci fossilizzati nelle rocce e Tucidide, nel VII libro delle Storie, racconta che gli Ateniesi sconfitti da Siracusa nella battaglia del 412 a.C. furono rinchiusi in quel luogo orrido e inaccessibile.
Nel corso dei secoli il sito ha cambiato destinazione divenendo oltre che prigione,luogo di culto e necropoli pagana e cristiana, come testimoniano i numerosi ipogei esistenti.
Veduta di una delle antiche Latomie o cave di Siracusa che costituiscono il giardino dei Cappuccini, incisione all’acquaforte, disegno di Claude-Louis Châtelet inciso da Jacques-Joseph Coiny, cm 21,5x35,3
A Siracusa, nelle sue escursioni, Dominique-Vivant Denon è accompagnato dal cavaliere Saverio Landolina (1743-1814), erudito siracusano e scopritore della Venere che porta il suo nome, il quale accoglierà spesso gli importanti viaggiatori che vogliono conoscere le antichità della città. Dopo avere esplorato le latomie della Neapolis, il diplomatico francese e gli artisti del suo seguito sono conquistati dalle Latomie dei Cappuccini, così chiamate per la presenza, sul bordo della rupe, dell’omonimo convento. La veduta che Châtelet disegna evoca l’incanto provato dai viaggiatori a contatto con una natura sublimata dal silenzio e dai profumi.
L’incisione, sotto le alte e scoscese pareti rocciose, mostra profondi aggrottamenti e una folta e verde vegetazione mediterranea inframmezzata da agrumi e pergole. Nel vasto spazio posto sul fondo della latomia, il senso di quiete e di raccoglimento che tale luogo ispira è evidenziato dai riti processionali compiuti dai frati. Ancora oggi le spettacolari latomie di Acradina incantano e invitano alla meditazione i viaggiatori che le visitano.
da "Museo dei viaggiatori"
latomia-dei-cappuccini-Claude-Louis Châtelet incisione
latomia-dei-cappuccini-reverendo-Inglese George-Wilson Bridges-1846
latomia-dei-cappuccini-mauceri
Delle latomie siracusane, quella dei Cappuccini è sicuramente la più antica e la più bella; dai documenti d’archivio sappiamo che era chiamata del “Palombino” e poi “Silva dei Cappuccini”. Il legame con i Frati minori di S. Francesco risale al 1582, quando l’Università di Siracusa la donò ai frati perché vi costruissero nell’area soprastante il loro convento fortificato, a difesa di questa parte della città la cui costa era minacciata da continui attacchi pirateschi. Furono i frati a trasformare la latomia in orto e in giardino e a loro si deve la ricca e folta vegetazione esistente ,l’escavazione di pozzi, la costruzione di cisterne, di lavatoi e dei sistemi di irrigazione ancora visibili.
Nel 1866, a seguito della legge eversiva per la confisca dei Beni ecclesiastici,la latomia divenne proprietà demaniale e da allora appartiene al Comune di Siracusa. La Latomia si estende per circa 23.000 mq,vi si accede attraverso una lunga ma agevole scala, e si può dividere in tre zone; nella prima le alte pareti verticali che raggiungono i 30 – 40 metri di altezza , mostrano ancora oggi il taglio perfetto della roccia calcarea dal caratteristico colore bianco-grigio. Il grande pilastro di roccia che si erge al centro, ha assunto, per l’azione erosiva degli agenti atmosferici, la forma della testa di un coccodrillo dall’enorme bocca spalancata.
L’accesso agli altri due settori della Latomia è caratterizzato da una breve scala alla sommità della quale, si trova l’unica volta integra dell’intero complesso, poiché il tempo, i terremoti e le intemperie hanno fatto crollare l’originaria copertura sorretta da pilastri naturali ormai quasi tutti inesistenti. La vegetazione della latomia ha un’importanza particolare dovuta, non tanto alla rarità delle specie, quanto al notevole sviluppo apicale raggiunto dalle piante, a volte 20-30 metri, alla ricerca del sole poco presente in diverse ore del giorno.
L’habitat creatosi nel corso dei secoli per le condizioni climatiche e il fertile humus originatosi dall’accumulo di detriti, è costituito quindi da una composizione vegetale di notevole suggestione visiva che comunica al visitatore una gradevole sensazione di serenità e rende il sito uno dei giardini storici più importanti della Sicilia Orientale. Dell’antico impianto rimangono ancora gli ultracentenari Pioppi, immortalati nelle stampe dei viaggiatori stranieri. Per questi ultimi infatti la Latomia era una delle tappe obbligate nel loro viaggio in Sicilia compreso nel “Gran Tour” e uno di loro, J.Houel, che vi soggiornò a lungo, scrisse che ” i luoghi di Siracusa che più affascinano sono le latomie.” Fino agli anni ’70 la Latomia dei Cappuccini è stata una delle attrazioni di Siracusa dove si andava a trascorrere piacevoli serate con manifestazioni che si svolgevano nel suggestivo spazio denominato “Teatro di Verdura”. Era usanza,infatti,da parte degli attori impegnati negli Spettacoli Classici del Teatro Greco, dedicare alcune serate a rappresentazioni e recital nel teatro della Latomia, che ha visto pertanto recitare Vittorio Gasmann, Elena Zareschi, Annibale Ninchi, e tanti altri.
La Latomia per svariati motivi è rimasta chiusa dagli anni ’80 al 2005 quando con una Convenzione stipulata con l’Associazione ”Italia Nostra” è stata riaperta ,in parte restaurata e valorizzata con numerose manifestazioni culturali tra cui l’importante rassegna di prosa,musica e danza, LatomiArte, che ha visto partecipare migliaia di spettatori per la qualità e l’originalità delle proposte e che si tiene nella grotta-teatro in attesa del restauro del grande spazio teatrale ,ancora inagibile il cui ripristino tanto caldeggiato da “Italia Nostra” permetterebbe di ridare alla città l’antico e prestigioso,così chiamato : “ teatro di verdure”. Italia Nostra nel rispetto della convenzione stipulata con l’Amministrazione comunale si occupa giornalmente de sito per controllare la visite dei turisti ai quali viene fornito il depliant in tre lingue che ultimamente è stato migliorato con l’aggiunta della mappa per raggiungere più facilmente il sito e la numerazione completa del percorso di visita, facilitato dalla lettura delle targhe disposte appositamente e che illustrano i punti di maggiore interesse Per iniziativa di Italia Nostra sono stati restaurati, da sponsor privati, i due monumenti esistenti all’interno: il busto di Archimede e un monumento dedicato a Giuseppe Mazzini. Attualmente stiamo ristrutturando un piccolo ambiente nel quale vogliamo realizzare l’esposizione dell’erbario relativo alle essenze che esistono alla latomia per offrire alle scolaresche, che numerose visitano la latomia, un momento di approfondimento didattico e culturale.
Lucia Acerra
Presidente di Italia Nostra Siracusa