Grotta del Salnitro - latomie

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Latomie Sracusa
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Grotta del Salnitro

La grotta del Salnitro.
La grotta del Salnitro, adiacente alla grotta dei Cordari, scavata anch’essa in sotterranea per estrarre il materiale più idoneo, e dalla quale furono estratti blocchi isodomi di circa 15 m di spessore, deve il nome al Salnistro, materiale un tempo usato per la preparazione di polvere da sparo composta con il 70% di Salnitro, carbonella e zolfo.
L’ingresso conserva la forma a tenda ed è caratterizzata da un fondo piatto e volta perfettamente squadrata sorretta da pilastri risparmiati, uno dei quali, quello a sinistra, è inclinato verso il centro, a seguito di cedimento della base e ad una rotazione di oltre 30°.
Adiacente all’ingresso, a sinistra è riconoscibile la sagoma di un pilastro caduto sulla cui sommità rimangono tracce di ambienti e brandelli di murature con malta, pietrisco e parti di blocchi isodomi.
Secondo lo storico Giacomo Bonanni, nelle adiacenze, c’era la Latomia del Barbuto o di San Nicolò, ipotesi che sembrerebbe confermata dai recenti ritrovamenti giacenti al di sopra di livelli genericamente definiti medievali, a circa 9 metri al di sotto del piano di campagna, alla quale potrebbe appartenere il pilastro di calcare rimasto al centro dell’area, il quale, non percorribile, presenta facce molto irregolari e con ampie lacune, simile a quello caduto e riverso ad est.
Sebbene manchi una massa identificabile come cielo della grotta il fatto che il pilastro raggiunga un’altezza coerente con il pilastro, parzialmente crollato, risparmiato tra le grotte dei Cordari e del Salnitro, col piano su cui si è rilevata la necropoli e col piano del diaframma tra le latomie, sembra giustificare la sua lettura come sostegno risparmiato di una grande cavità, forse collegata alle pareti a nord e con ulteriori sostegni a ovest.
Ad est nella parte occidentale è evidente un percorso che sale verso l’alto e a metà si rileva un vuoto, forse fondo di una grotta o di una cisterna collegata all’antico acquedotto chiamato del Paradiso, il quale percorreva per quasi tutta la lunghezza l’antica via Epipoli per poi immettersi agli impianti idraulici della città.
L’antica via Epipoli per quasi tutta la sua lunghezza seguiva lo stesso percorso idraulico dell’antico acquedotto chiamato del Paradiso.

 
Grotta dei Cordari
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