torre Casanova - Fortificazioni spagnole Siracusa Ortigia

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Monumenti medievali
Vai ai contenuti

torre Casanova

Torre Casanova.

La Torre Casanova, secondo gli storici, si trovava, orientativamente, nel sito dove in precedenza si trovava il Forte Casanova, distrutto dal terremoto del 1693:


https://www.antoniorandazzo.it/siracusamemoriaricordi/terremoto-1693.html

A quel tempo, fine del XV secolo, Siracusa era difesa dalle antiche fortificazioni rimaste dall'epoca greca rabberciate alla meno peggio.
Gli Spagnoli dominarono la Sicilia dal 23 Gennaio 1516 al 10 giugno 1713.
La situazione geopolitica era in fermento per il pressante il pericolo di un'invasione turca; Francesco I di Francia, alleatosi con Solimano II minacciava la Spagna e i suoi domini; il corsaro Khair ed Din (o Ariadeno) detto // Barbarossa e i pirati Saraceni, dominavano incontrastati in tutto il bacino del Mediterraneo saccheggiando le indifese coste siciliane.
Asceso al trono Carlo V d'Asburgo, nel 1535, inviò in Sicilia, quale viceré, don Ferdinando Gonzaga, fratello del duca di Mantova, il quale giunge a Siracusa ed ispeziona Augusta e Siracusa rendendosi conto che le difese non erano idonee a contrastare attacchi nemici e quindi da inizio ai primi lavori di ammodernamento dei castelli Maniace, Marieth e Casanova.
Nel 1540 ritorna nella nostra città ma è costretto a rifugiarsi e rinchiudersi nel Castello Maniace in seguito all'ammutinamento dei soldati di stanza presso il castello Marchetti.
Fu allora che incaricò l'ingegnere bergamasco Antonio Ferramolino la progettazione delle nuove fortificazioni che resero Siracusa la cittadella fortificata inespugnabile che gli storici tramandano.
Le fonti consultate tramandano che il Forte Casanuova o Casanova venne fatto edificare da Alaimo, (Giacomo), Alagona sulle rovine della torre del tiranno Agatocle.
Gli storici Fazello e Capodieci riferiscono la testimonianza di Diodoro Siculo, il quale scrisse che l'Alagona, compiaciuto dell'opera realizzata, (forte Casa Nuova), vi fece l'epigrafe: « Hanc Alagona tuus felicem condidit arcem / Magnanimus Jaymus: sit nova dieta Domus » dalla quale assunse il toponimo di Casanova.
Da Federico Fazio rileviamo:
"La torre o castello di Casanuova costruita nel 1363 da Alaimo Alagona, allora capitano della città, su una precedente struttura attribuita dalla tradizione ad Agatocle.
Ai tempi di Capodieci il luogo era indicato come Talèo, toponimo oggi conservato nel passeggio della "Mari¬nella" del Porto Piccolo (Talète).
Alla fine del Quattrocento, per adeguare alle nuove artiglierie la fortezza, un recinto di circa 40 metri per 20 con due torri, furono costruiti un rinforzo a scarpa e un torrione per i cannoni.
E' il primo intervento noto nel processo di modernizzazione operato prima dell'arrivo di Ferramolino.
Rientra nel piano di edificazione voluto da Carlo V il cosiddetto "Quartiere Vecchio" a difesa dell'ingresso della città; per la sua realizzazione fu soppressa una parte del Trabocchetto (da trabocco, catapulta usata nel Me¬dioevo), contrada medievale situata dietro il tempio di Apollo.
Il quartiero della fanterìa spagnuolai, insisteva sui lati settentrionale e occidentale del tempio; nel 1664 venne qui edificata la chiesa della Madonna delle Grazie, che fungeva anche da cappella militare.
Nel 1735, per potenziare la difesa contro l'assedio spagnolo e per assicurare alle truppe una sicura ritirata, dalla parte di mare, fu abbattuto l'insieme di case in contrada S. Giovannello sul lato verso il mare della Mastrarua in corrispondenza dell'omonimo baluardo; la parte del fronte orientale della Graziella così sacrificato comprendeva il Convento dei Carmelitani e le chiese di S. Niccolò e di S. Giovanni ante Portatn Latinam.
Se il terremoto del 1693 non innescò una radicale rico¬struzione della Graziella, verso la metà dell'Ottocento importanti mutamenti furono determinati dalla realiz¬zazione delle opere pubbliche volute dall'Intendenza."
il Forte andò completamente distrutto dal terremoto dell'11 gennaio 1693.
Rivisitando antichi disegni e mappe d'epoca tramandate, ne deduciamo:
Particolare dell'antica-mappa-disegno di proprietà del ministero cultura-spagnolo conservata nella Biblioteca storica di Salamanca



la Torre Casanova misurata in Canne napoletane. Listello in Canne napoletane dimensionato in scala 1/100. 10 canne napoletane uguali a metri 21,0936 X 10

Canna napoletana uguale a metri reali 2,10936
nel disegno la Torre Casanova misura 2 Canne e decimi quindi: lato lungo metri 45 circa x lato corto 1 Canne 1 e mezza uguale a metri 22, decimi circa



mappa fortificazioni di Siracusa fortificazioni restaurate dall'ingegnere Grudemberg dopo il terremoto del 1693


Torna ai contenuti